venerdì 11 dicembre 2009

TeleThon: La Prima Maratona Web In Favore Della Ricerca

telethonCari lettori e cari ragazzi, segnalo da KIDZMODO una iniziativa umanitaria importantissima. Si tratta della prima maratona web, lanciata da TeleThon, che da 20 anni sostiene la ricerca sulla distrofia muscolare e le altre malattie genetiche.

Grande spazio al web è stato riservato quest’anno dagli organizzatori della campagna
Telethon, che ha lanciato la prima maratona digitale per dare a possibilità a tutti di diventare dei veri e propri web runner.


A partire dai numeratori virali e i partner digitali, fino ai banner e i widget da diffondere sulle proprie pagine internet; e ancora aste-online, una diretta web per l’11 e il 12 dicembre.


Si potrà dare il proprio contributo non solo facendo una donazione, ma soprattutto promuovendo la causa di Telethon sul proprio sito o social network, attraverso il widget della donazione virale e i banner della campagna.


L’obiettivo è di far conoscere, anche sul web, le malattie genetiche e le storie delle persone che ne sono affette ma, soprattutto, attirare l’attenzione di chi sta investendo su internet, utilizzando al meglio questo strumento incredibile di comunicazione.


Guardate il video di presentazione.





16 commenti:

  1. Rosy:Annarita, condivido e inserisco il video sul mio blog,
    citandone la provenienza.
    Un bacione.

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  2. Ciao Annarita, a fatica ci sono ancora perchè devo stare a pancia in giu ancora per venti giorni. Conosco Telethon da parecchi anni ma non sapevo di questa lodevole iniziativa. Grazie per avermela fatta scoprire. Spero di postare personalmente per Natale, un bacio, Viviana.

    RispondiElimina
  3. Ciao, seguo i tuoi blog, mi sei sempre sembrata una persona intelligente e consapevole. Stavolta non condivido assolutamente questo tuo post, principalmente perché non sono d'accordo nel finanziare una ricerca che si serve della vivisezione. Io sono convinta -e molti scienziati lo confermano- che si può fare ricerca anche senza vivisezione. Io preferisco donare a quelle associazioni medico scientifiche che operano ricerche etiche e senza crudeltà. Per saperne di più puoi andare alla pagina di Agireora http://www.agireora.org/info/news_dett.php?id=390 , in cui si documenta quanta vivisezione fa Telethon. Altre informazioni si possono trovare anche qui: http://www.agireora.org/info/vivisezione.html.
    Grazie dell'attenzione

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  4. Ciao, Ermione. Sorvolo sulle considerazioni nei riguardi della mia consapevolezza e intelligenza. Non è importante!

    Sono importanti e gravi, invece, le tue affermazioni circa Telethon e la vivisezione. I link che hai citato fanno delle affermazioni sul nulla. Perché le affermazioni non supportate da documentazioni specifiche lasciano il tempo che trovano. E sul sito dell’associazione da te citata non ho trovato lo straccio di una documentazione.
    L’informazione seria si basa su documenti concreti che lì non ho rinvenuto.

    Tornando alla vivisezione, penso che nessuna persona con dei principi etici possa approvarla. Però c’è da fare una distinzione tra vivisezione e sperimentazione animale che sono due cose ben diverse. E già qui si fa una gran confusione. Un presappochismo che non fa che fare del male a chi lavora seriamente, fa ricerca e lavora per il bene dell'umanità.

    Probabilmente Sabin, quando sperimentò il suo vaccino della poliomielite sui topi prima di inocularlo nei bambini, oggi sarebbe attaccato da queste stesse persone. Milioni di bambini salvati grazie alla determinazione di un uomo che non aspettò certo l'opinione dei suoi vicini di casa per procedere nella sperimentazione.

    Telethon è una Fondazione, non fa sperimentazione animale e meno che mai vivisezione, che assegna fondi alla ricerca con un sistema di valutatori di eccellenza e dopo una selezione rigorosissima superiore a qualsiasi standard di rigore scientifico secondo il Peer Review. Qui il comitato in carica  (con nomi e cognomi) il cui presidente e' Renato Dulbecco.

    Circa l’associazione che hai citato, non ho rinvenuto nomi né persone che mostrano la loro faccia.

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  5. Claudio, ti ringrazio del commento puntuale e competente, che condivido in ogni punto e virgola del suo contenuto.

    Purtroppo, siamo in un paese dove la superficialità, la disinformazione e la malafede la fanno da padroni.

    Oggi il web permette a chiunque di esprimersi. Per tale motivo occorrerebbe pensarci su non una ma dieci volte prima di farlo perché la diffusione di informazioni sia corrette che distorte ha una potenza virale di diffusione, con le immaginabili conseguenze.

    Purtroppo, persone senza scrupoli giocano sull'impressionabilità di altre persone per fare confusione e ostacolare il cammino della ricerca seria e il lavoro di team scientifici che si adoperano per migliorare le condizioni dell'umanità.

    A ben pensarci, Claudio, questo stato di cose, anche se mi fa indignare, non desta in me meraviglia. La storia ci insegna che in ogni epoca l'innovazione e la ricerca della verità sono state ostacolate. Basti ricordare per tutti il grande Galilei che fu costretto ad abiurare una verità incontestabile pena la vita.

    annarita


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  6. "Oggi il web permette a chiunque di esprimersi..." e spesso si confondono opinioni, informazioni, pre-giudizi e tutto il campionario del comunicare/esternare umano. Non è sempre facile capire CHI dice certe cose e qual'è la sua "autorevolezza".  Ermionee esprime un'opinione diffusa su un argomento che è serio e per questo dovrebbe, in primo luogo, documentarsi bene e, sopratutto, evitare di esordire nei suoi commenti in maniera così maleducata. Si ricordi che qui (come per tutti noi che commentiamo) non è casa sua.
    A parte questo il vero luogo di pratiche vivisezioniste dove dovremmo, in questo mamento storico, volgere il nostro sguardo, sono i reality televisivi. Li si che è pieno di ricerche immorali e piene di crudeltà .....

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  7. Peppe, ringrazio anche te di aver espresso il tuo prezioso punto di vista.
    Ciao.
    annarita

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  8. Ero certa che avrei sollevato questo tipo di reazioni. Spesso le persone a cui espongo le mie convinzioni mi aggrediscono verbalmente.
    La fonte che ho citato, comunque, non è un blog anonimo, come dice
    Claudio, ma un'associazione , riconosciuta e nota per le sue prese di posizione; ha un resposnabile, l'ing Marina Berati, che è stata anche processata varie volte per avere preso posizioni scomode nelle sue battaglie di civiltà. Nel sito che ho riportato sono anche citate altre associazioni mediche che fanno ricerca senza animali; lo so che ci sarebbero delle leggi "severissime" che dovrebbero evitare la sofferenza degli animali. Ma,a parte il fatto che è proprio la questione di fondo che mi ripugna, quella cioè di SERVIRSI di animali per ricerche che spesso si sono rivelate  INUTILI, sappiamo perfettamente quanto e come le leggi in Italia vengano rispettate; se non ci si prende cura nemmeno dei malati, in certe situazioni, potete mai pensare che ci si prenda cura della sofferenza dei topolini, ad esempio?
    Claudio, non lo sai che gli animalisti, di cui parli con un po' di superiorità, si occupano anche di mille altri aspetti, tra cui proprio quelle che tu citi? Si occupano proprio di quelle situazioni a cui non si pensa, alla sofferenza di milioni e milioni di animali in tantissime situazioni; e nessuno confonde la sperimentazione di ditte cosmetiche con sperimentazione medica.
    Poi, dici " Non vorrei essere nei loro panni se avessi di fronte una madre con il proprio bambino distrutto dalla fibrosi cistica (1 su 2500 nati !) o dalla sclerosi multima, o dalla schizofrenia (1 su 100 nati!)  o altre terribili malattie genetiche che distruggono la vita di un bambino e di un adulto!", allora proprio siamo all'assurdo. Avere convinzioni etiche significa averle sempre, al di là dei fatti contingenti, averle perché appunto si è convinti di ciò in cui si crede. E' chiaro che una madre col figlio ammalato di fibrosi cistica, o di sclerosi multipla, o di schizofrenia, non ragionerà in modo sereno, non penserà agli animali da laboratorio. Avere delle convinzioni, almeno per me, è una cosa vera e profonda.
    Quello che mi chiedo io, come essere umano e come persona pensante, è:: possibile che non si cerchino assiduamente e con accanimento dei metodi che siano etici, in cui si possa finalmente fare a meno degli animali? So bene, Annarita, che Telethon è una fondazione che non esegue esperimenti né tantomeno vivisezione, ma destina fondi ad associazioni mediche. Naturalmente ognuno è libero di dare i propri soldi a chi vuole; io preferisco donare a chi fa ricerca senza animali, a chi si occupa di malati anche gravi ma senza finanziare ricerche; ed anche, sì, a chi si occupa della sofferenza degli animali, uccisi scuoiati imprigionati macellati . Questo farà sorridere te e Claudio, immagiino.
    Un saluto. Nonostante questa discussione i tuoi blog, Annarita, mi piacciono molto e continuerò a seguirti.
    ELENA

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  9. Ciao Elena, piacere di conoscerti.
    Tu affermi che il sito agireora.org di cui tu parli è una associazione.

    Eppure nel "chi siamo" del sito si afferma che AgireOra "non è una associazione" e non ha quote di iscrizione. 
    Inoltre sul sito non vedo nomi, ne telefoni ne indirizzi.

    Mi puoi spiegare meglio qual è il tuo ruolo in questo "network" (come viene definito) e chi c'è dietro oltre all'ing. Marina Berati? 

    Purtroppo non conosco I-CARE, di cui si parla nel sito. Mi spieghi che cos'è I-CARE se ne sai qualcosa in modo da capire come opera?

    grazie 

    Claudio 

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  10. Sulla questione in corso, credo che sia utile citare l'opinione di una persona competente, il dott. Mario Campli, medico Chirurgo, Specialista in Chirurgia d'Urgenza e Pronto Soccorso. Riporto in parte questo suo articolo presente sul web:  
     
    Sperimentazione sugli animali:
    il dialogo impossibile tra ricercatori ed animalisti
    di Mario Campli
     
    Chi scrive è convinto che tutti gli argomenti addotti dagli animalisti contro la sperimentazione animale non siano significativi: non tanto, per lo meno, da giustificare la completa rinuncia ad una pratica dolorosa ma necessaria ed utile. Tale convinzione scaturisce da lunghe discussioni con esponenti di organizzazioni animaliste, e da un confronto ormai quasi trentennale con le tesi antivivisezioniste
    Nel dibattito che si instaura tra ricercatori, medici o biologi, con le loro convinzioni motivate da idee precise sulla sperimentazione animale, e gli animalisti, mossi più spesso da buoni sentimenti che dalla razionalità, si deve purtroppo constatare che ben presto le persone "buone e caritatevoli" che si battono per un maggior rispetto verso gli animali preferiscono, invece che motivare intelligentemente le loro scelte, attaccare rabbiosamente e personalmente i loro interlocutori.
     
    L'animalista impegnato ha fatto la scelta dura, integrale, del rispetto assoluto degli animali: costa fatica, costa impegno, perché si va controcorrente rispetto alle opinioni (o alle non-scelte) della società, e si è continuamente esposti al giudizio della gente "normale" che si chiede per quale ragione non solo rinunciare al progresso della scienza, al nutrirsi di carne, pesce, uova, latte e derivati, ma anche non utilizzare scarpe e cinte di cuoio, rifiutare di vestirsi con lana e pelle, o non usare certi saponi, e così via. A questo punto diventa giocoforza persuadersi della giustezza della propria scelta facendo un vero e proprio "training autogeno" per convincersi di avere ragione, identificandosi - con meccanismi psicologici ben noti - nel "branco" e assegnando automaticamente a chiunque fuori dal loro gruppo il ruolo di "nemico" da combattere ferocemente.
     
    La conseguenza di un tale atteggiamento è che l'animalista impegnato si trasforma in un fondamentalista, il cui credo, pur non essendo una religione dettata da Dio, diventa altrettanto integrale e indiscutibile. Argomento ricorrente degli antivivisezionisti è perciò quello di dipingere gli scienziati e i ricercatori di tutto il mondo come dei pazzi sadici nazisti impegnati senza nessuno scopo a perseverare nell'impiego amorale, non scientifico, crudele e senza senso della vivisezione. Peggio ancora, non solo i "vivisettori" diventano il bersaglio del loro odio: il loro motto potrebbe essere "con noi, o contro di noi", e quindi chiunque non appoggi le loro scelte estreme diventa un obiettivo da colpire. In diverse occasioni mi è capitato di assistere a discussioni tra animalisti e vegetariani, rei questi ultimi di tollerare lo "sfruttamento" delle mucche e delle galline per ottenerne latte e uova per l'alimentazione: ebbene anche in questi casi gli animalisti hanno sempre manifestato uno spirito profondamente illiberale e intollerante nei confronti di coloro che non avevano abbracciato il loro fondamentalismo, pur essendo i vegetariani certo più vicini al loro modo di pensare di qualunque persona "normale"...
     
    Per il seguito ed altro inerente vedi link <a href="http://www.sci-med.it/articoli/Vivisezione.html">http://www.sci-med.it/articoli/Vivisezione.html</a>
     
    Gaetano

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  11. Mi dispiace davvero se sono stata fraintesa, Annarita. Il mio esordio nel mio primo commento voleva essere una frase gentile verso di te, non ci vedo niente di "così maleducato", come dice un commento qui sopra, né aggressivo,  come ribadisci tu stessa. Dire che mi sembri intelligente e consapevole è maleducato? Mah.
    Io non ho alcun ruolo in Agireora, lo seguo qui sul web e lo tengo come fonte di osservazioni, insieme a molte altre. Poi, siccome sono una persona che ha a cuore gli animali, mi capita spesso di sentirne parlare, di conocere le azioni che svolge. Sono solo iscritta alla loro newsletter.
    Caro Claudio, Agireora non è un'associazione, è vero, nel senso che non ha tessere né iscrizioni né soci; ma viene normalmente inserita genericamente tra le "associazioni animaliste" quando se ne parla. E' una mia svista verbale, lo ammetto.
    Dire che Telethon "fa" vivisezione è forse sbagliato nei termini, ma nella sostanza non cambia niente: alla fine quello che rimane è che Telethon finanzia ricerche che operano con sperimentazione animale.
    Oltre a Marina Berati, posso farti il nome del dottor Massimo Tettamanti, che si occupa propri, fra l'altro,  di ricerca senza animali .
    I-care è un acronimo per International Center for Alternatives in Research and Education e si occupa di didatrtica e ricerca senza animali, della riabilitazione di animali provenienti dai laboratori. La sede si trova in India ma esiste anche una I-care italiana, di cui puoi avere notizie sul sito che ho lasciato nel commento precedente.


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  12. Beh, vabbé, Elena. Constato che continua il fraintendimento.

    Ti ringrazio delle informazioni.

    Ciao
    annarita

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  13. L'etica non è traducibile in giudizi di valore e gode di una sostanziale extraterritorialità rispetto agli enunciati scientifici. Se proprio ne vogliamo parlare allora partiamo dai "classici":
    "L'etica, in quanto sorga dal desiderio di dire qualcosa sul significato ultimo della vita, il bene assoluto, l'assoluto valore, non può essere una scienza. Ciò che dice, non aggiunge nulla, in nessun senso, alla nostra conoscenza. Ma è un documento di una tendenza nell'animo umano che io personalmente non posso non rispettare profondamente e che non vorrei davvero mai, a costo della vita, porre in ridicolo." (Ludwig Wittgenstein)
    Questo dovrebbe soddisfare ermionee. Se poi vogliamo mettere il broncio e non capire che ogni parola detta e scritta ha un suo peso specifico, allora lasciamo perdere ....

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  14. Gaetano, Peppe, vi ringrazio per aver aggiunto preziosi tasselli alla discussione.

    Ciao.
    annarita

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  15. Questo ultimo intervento  di un anonimo, il n.17,  con la citazione, addirittura, di Wittgensyein, e rivolto a me: per quale motivo? Non tengo il broncio a nessuno, ci mancherebbe, ho espresso soltanto delle opinioni e delle convinzioni.
    Per finire,visto che tanto questa discussione non va da nessuna parte, vorrei ulteriormente non dichiararmi affatto d'accordo con quanto dici, Annarita., in un commento più sopra:  ".La storia ci insegna che in ogni epoca l'innovazione e la ricerca della verità sono state ostacolate. Basti ricordare per tutti il grande Galilei che fu costretto ad abiurare una verità incontestabile pena la vita." Dovè, qui, la ricerca della verità? Si tratta di un modo di effettuare ricerche mediche, non della ricerca delle leggi della gravitazione universale. Chi ti dice che QUESTO modo di fare ricerca sia la verità? Innovazione, casomai, mi sempbrerebbe proprio il cercare di andare oltre, e di sforzarsi e di lavorare per cercare sempre di più metodi alternativi.

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  16. Gli animalisti sono persone stimabili, hanno dato importanti contributi all'allargamento del rispetto alle altre forme di vita animali oltre la nostra e io personalmente sono loro grato. Bisogna che imparino però che vi sono situazioni irriducibili e che una condizione di assoluta parità di tutti i viventi è impossibile. Non sono forse le piante una forma di vita? Vale la sofferenza, nell'abbandonare la ricerca con gli animali, o il fatto che siano viventi? Viventi sono tutti. Un animalista tollerante sarebbe una cosa bellissima e potrebbe convincere molta più gente a aderire a quel rispetto minimo che magari manca anche tra le mura domestiche o negli allevamenti.

    Ciao, Paolo. Il tuo punto di vista si è compreso molto bene. Riporto il passaggio finale che sintetizza il senso del tuo discorso e con il quale mi trovi d'accordo.

    @ermionee: non mi aspetto che tu  sia d'accordo con me. E'  evidente ancora una volta che partiamo da prospettive diverse e attribuiamo significati diversi alle cose. E adesso per quanto mi riguarda la finisco qui perché come ben dici non si va da nessuna parte in questa discussione.

    Grazie a tutti per aver espresso il vostro parere.

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