giovedì 11 novembre 2010

NOZZE D'ARGENTO DEL TEVATRON

Cari ragazzi,

riporto, su gentile concessione di Peppe Liberti, che lo ospita, e dell'autore Giorgio Chiarelli*, il seguente articolo che mi ha affascinato. Leggendolo, comprenderete il motivo.

L'articolo costituisce un documento prezioso, di valenza direi storica, perché contiene il racconto in prima persona di chi, il 13 ottobre 1985, assisteva ad un evento straordinario che avrebbe segnato l'inizio del programma di Fisica del Tevatron!


Questa persona è il fisico Giorgio Chiarelli*.


*****
 



Nozze d'argento del Tevatron

di Giorgio Chiarelli*






Dove eravate la notte del 13 ottobre 1985?
Forse non eravate nati. Probabilmente, se non vi è successo niente di speciale, non lo ricordate. Qualcuno di voi ricorderà che era appena terminata la "crisi di Sigonella" (se non sapete di cosa si tratta, su Wikipedia trovate una descrizione, ne vale la pena perché generò una sorta di orgoglio nazionale tra molti emigrati). Non io. Io ricordo.

Ero un giovane fisico di CDF (Collider Detector at Fermilab), laureato da pochi mesi e da poche settimane post-doc di una Università americana. Quella notte, come molte altre che l'avevano preceduta nelle settimane e mesi precedenti, ero nella Control Room di CDF, a guardare display e controllare i numeri e le immagini che venivano fuori nella speranza di vedere le prime collisioni protone-antiprotone al Tevatron. Ero stanco, e frustrato, come i miei colleghi. Avevamo speso l'estate mettendo a punto il rivelatore (non ancora completo ma perfettamente funzionate), e da settimane, ora dopo  ora, shift (8 ore di fila) dopo shift, giorno e notte avevamo sperato di vedere le prime collisioni. Niente. Il CERN, con il suo SppbarS era davanti a noi, però con una energia nel centro di massa di soli 630 GeV sapevamo che il futuro era nostro. Puntavamo ai 2 TeV, ma per quell'estate andavano bene anche 1.6...purché avessimo degli eventi.

Erano le ultime ore. Al mattino avrebbero spento il Tevatron per far partire dei lavori di costruzione civile. Il mio turno era finito a mezzanotte. Ed ero stanco. Ma un mio compagno di turno (Sergio Bertolucci, ora è il Direttore della Ricerca del CERN) mi suggerì di restare. In ogni caso, poche ore dopo, saremmo tutti andati a dormire. Ecco, l'ultima possibilità, l'ultima iniezione per collisioni. Protoni dentro, antiprotoni dentro, magneti superconduttori rampati (niente quench!)...fasci avvicinati...collisioni!

Sui nostri display (rudimentali ma a colori) apparvero degli eventi che non erano quelle collisioni tra i fasci (per lo più di protoni) ed il gas residuo nel tubo del fascio che avevamo visto per settimane. No, erano qualcosa di diverso. Non c'erano i media, non c'erano i giornalisti o il NYT, ma l'eccitazione era enorme. Tutti a stampare eventi. Bob Kephart si  lanciò (con matita e righello) a calcolare la dN/dη (la distribuzione del numero di tracce per unità di rapidità) misurata dal rivelatore che aveva costruito e messo in operazione nei mesi precedenti. E piano piano la Control Room si riempì dei colleghi che erano a casa e che ci affrettammo a richiamare. Da Roy Schwitters a Dee e Steve Hahn, Morris Binkley, Cathy Newman Holmes con sua figlia di neanche due anni, Alvin Tollestrp, e tanti altri, impossibile citarli tutti.

La stanchezza era andata. Dopo un po' andò via anche il fascio. Era finita. Arrivò Leo Lederman (allora Direttore di Fermilab e non ancora premio Nobel). Cominciò il festeggiamento con bollicine (non ancora vietate in una sala di controllo!). Qualche foto. Qualcuno fece una polaroid al Canale 13 (in gergo: il canale della TV a circuito chiuso dove veniva visualizzata la situazione dei fasci) e lo incollò sul logbook di CDF (di carta: l'e-log era di la da venire). E poi tutti firmammo quella pagina! (la potete vedere in attachment..)

Quella notte, senza google e senza media, il programma di fisica del Tevatron ebbe inizio. Un programma che, venticinque anni dopo, è ancora perfettamente in vita e continua a produrre risultati.

Ed io ho la foto di quella pagina del logbook appesa nel mio ufficio.

(questo articolo è anche in inglese su A Quantum Diaries Survivor, il blog di Tommaso Dorigo)


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*Giorgio Chiarelli è un Fisico. La sua attività di ricerca si è svolta in gran parte presso il laboratorio Fermilab, nei pressi di Chicago nell'esperimento CDF ove ha, negli anni, ricoperto vari ruoli. Nel 1994-1996 ha attivamente partecipato alla scoperta del top quark  ed alle prime misure delle sue proprietà. Negli anni seguenti, dopo aver diretto la costruzione di una parte del nuovo rivelatore di CDF, ha spostato i suoi interessi di ricerca verso la ricerca del bosone di Higgs. Attualmente è dirigente di ricerca  della Sezione di Pisa dell'INFN, e leader del gruppo di CDF-Pisa. Negli ultimi anni si è interessato a problemi correlati alla comunicazione della scienza.


6 commenti:

  1. Affascinante, prof! Quella è la pagina su cui firmarono tanti anni fa gli scienziati del tevatron??? Ce ne parla domani a scuola?

    A.

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  2. Un racconto che ho apprezzato molto e che è piaciuto anche a me. E' la scienza del poco rumore, oggi facciamo indigestione di notizie. I racconti di chi c'era o c'è ci restituiscono anche un pò delle emozioni. Si, mi pare un aspetto interessante da far conoscere anche ai giovani.

    Rosalba

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  3. Concordo, Rosalba!

    Un salutone.

    annarita

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  4. Già, A.

    Domani mi dirai chi sei e parleremo del Tevatron.

    La tua prof.

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  5. La divulgazione anche di questi eventi, di queste fortissime emozioni vissute in prima persona, non possono che avvicinare altri giovani al fantastico mondo della Fisica.

    Perfettamente d'accordo con te, Marco!

    Un ringraziamento per il tuo significativo contributo.

    Un abbraccio:)

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  6. Bravissimo Marco! Sei la nostra Forza e la nostra Speranza! E' soprattutto nei giovani come te che confidiamo e a cui consegniamo il testimone del frutto del nostro faticoso lavoro e le nostre fiduciose aspettative.
    Il nostro desiderio più grande di genitori ed educatori è di poter consegnare un futuro, precario purtroppo, ad una gioventù capace, molto più di quanto lo siamo stati noi, di gestire questo mondo pieno di insidie, di dolore, di povertà, di violenza...e soprattutto di cattivi maestri.
    Un grandissimo in bocca al lupo per la vita, Campione!
    Un bacione a te e alla nostra carissima amica Annarita,
    maria I.

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