mercoledì 22 giugno 2011

I Quadrati Magici Segnalati Da Scuola E Didattica

quadrati magiciEssì! I quadrati magici di Marco Cameriero sono stati segnalati dalla prestigiosa rivista Scuola e Didattica, ieri 20 giugno.

Le tartarughe sanno contare proprio bene! Occorre convenirne.

Potete leggere la segnalazione sul sito web della rivista.

Ne riporto l'incipit.




"Un quadrato magico è uno schieramento di numeri interi positivi distinti in una tabella quadrata tale che la somma dei numeri presenti in ogni riga, in ogni colonna e in entrambe le diagonali dia sempre lo stesso numero; tale intero è denominato la costante di magia o costante magica o somma magica del quadrato". Di questo si occupa l'originale lavoro del giovane Marco Cameriero, uno studente che frequenta la II Liceo Scientifico ad Ascoli Piceno, segnalato da Annarita Ruberto [scientificando]."

Molti farebbero carte false per vedere segnalato un proprio lavoro sul portale di Scuola e Didattica...e questo ragazzo giovanissimo ci è riuscito semplicemente in virtù della bontà di ciò che ha saputo realizzare con la propria intelligenza e creatività.

Congratulazioni vivissime, Marco!

Segue la straordinaria intervista che il nostro caro amico ha rilasciato a Scientificando.





1


DLo so che potrebbe sembrare una domanda banale, ma te la pongo ugualmente. Quali sensazioni ed emozioni prova un ragazzo di quindici anni a vedere segnalato un suo lavoro da una delle più prestigiose riviste didattico-educative italiane?
R:  Non è affatto banale. Non credo sia una cosa di tutti i giorni e quindi la mia prima sensazione è stata sicuramente di stupore misto ad una sorta di incredulità.
Ho chiuso la scheda del mio browser ed ho atteso qualche minuto. "Ho visto bene?", mi sono chiesto.
Sì, non mi ero sbagliato, né tanto meno avevo le traveggole. La felicità allora è esplosa quasi incontenibile.
Conosco la rivista soprattutto grazie alle segnalazioni che spesso fai sui tuoi blog e, da quello che so, il fulcro su cui ruotano le risorse presenti  è sicuramente la Didattica.
Che un mio lavoro, frutto solo di passione verso una materia affascinante come la Matematica, sia stato considerato didatticamente utile per qualcun altro, mi riempie di orgoglio.


2

D: Questo non è il tuo primo lodevole lavoro. Hai già scritto un bellissimo articolo su Ramanujan e partecipato a tre contest indetti da The Code Project, vincendoli. Sei quindi un ragazzo motivato a mettersi in gioco. Da che cosa proviene la tua motivazione?
R: Ti ringrazio per il lodevole. Sì, non mi dispiace mettermi in gioco, soprattutto mi piace misurarmi. Penso che provare a dare il massimo, in qualsiasi cosa si faccia, sia quasi un dovere, soprattutto verso se stessi.
Parte del merito di questa mia motivazione credo sia dovuta anche al rapporto che ho sempre avuto con i miei, soprattutto con mio padre con il quale tutto, o quasi, si trasforma in gioco e sfida.
C'è poi anche il voler dimostrare, a quelle persone che per me contano, che sì ce la sto mettendo tutta.
Qualcuno potrebbe pensare che ci sia anche una buona dose di "voglia di mostrarsi", e non sbaglia, sarei ipocrita a non ammetterlo: i complimenti fanno sempre piacere, ma non credo sia quella la reale molla (spero).


3

D: Pensi che la Rete possa fornire delle occasioni di crescita per i ragazzi? Vorresti provare a precisare la tua risposta sia in caso affermativo che negativo?
R:  La Rete è ormai parte integrante della vita dei ragazzi, con i suoi aspetti positivi ed anche, in qualche caso, negativi. Bisognerebbe smetterla di demonizzarla ed, invece, insegnare ai ragazzi a  usarla adeguatamente. E' un contenitore sconfinato di risorse validissime sia per la crescita personale che culturale dei ragazzi; occorrerebbe solo sistemare "la segnaletica" di questo groviglio e provare a condurre i ragazzi dove realmente possano apprendere.
Insegnare loro a guidare e non impedire loro di prendere la patente.


4

D: Tu gestisci un sito web da qualche anno. Hai quindi iniziato molto giovane a sperimentare le tecnologie. Perché? Non sottraggono tempo all'impegno scolastico?
R: Da buona insegnante, giustamente ti preoccupi del tempo che un ragazzo dedica allo studio, di quanto "certe distrazioni" potrebbero compromettere il profitto scolastico.
Ti posso assicurare che questo è stato forse l'ostacolo più grande che ho dovuto superare in famiglia: ho dovuto dimostrare, voti alla mano, che non è così. Importante è stabilire le priorità: la scuola prima di tutto e la propria formazione, poi ben venga qualsiasi passione purché  positiva.
Non credo che permettere ad un ragazzo di seguire le sue passioni sia in contrasto con gli impegni scolastici! Basta essere chiari, stabilire delle priorità e due o tre regolette (non di più), responsabilizzare, e poi, se davvero la passione c'è, beh  quella non la puoi frenare.
Riguardo alla tecnologia vorrei fare una precisazione: la tecnologia la si può utilizzare ed è sicuramente un'ottima cosa, ma la si può anche provare a comprendere, approfondire, studiare, forse anche "riprodurre"; da qui la mia passione per i linguaggi di programmazione, dove, ti assicuro, di Matematica e logica ce n'è.
Diciamo che quando programmo in qualche modo mi alleno anche per la scuola; che dici, me la passi?...


5

D: Che cosa pensi dell'impiego didattico di siti e blog? Qualche insegnante pensa che i colleghi che vi ricorrono lo facciano per acquisire autorevolezza agli occhi dei ragazzi. Sei d'accordo con questa tesi?
R: Anche qui tocchi un argomento su cui sarei in grado di stare ore. Assolutamente favorevole, anzi direi di più, credo quasi necessario.
Noi ragazzi viviamo sul Web ormai da tempo e purtroppo di questo alcuni adulti non se ne sono ancora resi conto o comunque lo sottovalutano; della Istituzione Scuola non ne parliamo neanche.
L'utilizzo di siti e blog didattici sono parte fondamentale di quella "segnaletica" da sistemare di cui parlavo prima. Il ragazzo sul web c'è, ci vive; se la scuola e le famiglie non trovano il modo di "intercettarlo" o addirittura neanche ci provano, il rischio è che lui si rivolga altrove...
Senza parlare poi di tutte le possibilità tecnologiche messe a disposizione da siti e blog che possono essere usate in modo educativo; parlo di immagini, video, risorse ipertestuali, interattività, ecc., tutte cose con cui noi andiamo a nozze e che un buon insegnate può utilizzare adeguatamente, costruendo percorsi e risorse didattiche "accattivanti" che invogliano maggiormente all'impegno ed in molti casi aiutano a comprendere meglio.
Riguardo a quegli insegnanti  "ciechi" e, lasciamelo dire, anche un po' gelosi, che pensano al blog come ad una sorta di "circonvenzione" dei ragazzi al solo scopo di acquisire autorevolezza, beh, quelli per me non hanno capito nulla né del mestiere che svolgono, né tantomeno dei ragazzi e della tecnologia che usano.
L'autorevolezza si conquista con il tempo, la capacità, la passione e la condivisione con i ragazzi, ma questa nasce prima di tutto tra i banchi di scuola.
Non siamo così scemi come qualcuno pensa; se un ragazzo segue il suo insegnante anche sul proprio blog, dopo averlo "sopportato" a scuola, un motivo ci sarà. Io credo che sappiamo bene che quel povero "fessacchiotto/a", che invece di godersi il tuo tempo libero, sta lì ad interagire con noi e a darci ulteriori informazioni e/o approfondimenti,  se lo fa, probabilmente è perché ci tiene alla nostra preparazione e cerca di sopperire alle lacune della scuola.


6

D: Non di rado le famiglie vedono i blog e i siti didattici come dei  "distrattori", non considerandoli strumenti che possono affiancare efficacemente la didattica. Che cosa diresti a tali genitori?
R: Qualcosa ho già accennato in proposito. Questi genitori dovrebbero provare a seguire il proprio figlio quando questi va sui blog didattici, non fosse altro che perché il figlio ne sente la necessità,  e  non impedirglielo.
Seguirlo le prime volte, vedere e leggere con i propri occhi, condividere con il figlio, farsi addirittura guidare ed insegnare dal proprio ragazzo. I timori di molti genitori nascono anche dalla scarsa conoscenza di certi strumenti.
Penso  che la collaborazione scuola-famiglia sia fondamentale e che questa possa e debba  proseguire anche sul  web. Mio padre, te ne ricorderai, una volta ti ha scritto: "Lascio mio figlio in buone mani ed in un posto sicuro". Lui si è informato, ha valutato ed ha capito che io potevo solo guadagnarci dal frequentare siti e blog didattici. Sono sicuro che molti genitori la pensano così; per gli altri..., bisogna avere un po' di pazienza:  capiranno anche loro.


7

D: Perché a tuo avviso si parla di matofobia? E' fondata la fobia nei confronti della Matematica, secondo te?
R: Dovendo rispondere,  direi di no, visto che  adoro la Matematica, ma so bene che la paura di questa materia è molto diffusa. I motivi possono essere molteplici, a cominciare dal modo in cui spesso la si insegna. E' una materia che capisco possa essere ostica, tutti quei numeri, quelle formule..., cosa vogliono dire? Noi ragazzi siamo abituati ad esprimerci con le parole, con i gesti, con le immagini, tutti mezzi di espressione che sin da piccoli abbiamo imparato ad usare, mentre con la Matematica le cose sono un po' diverse.
Arriviamo a concepire ed ad accettare la misurazione delle cose o il conteggio delle quantità perché fanno parte del quotidiano:  quanto è lungo il banco? Quanti alunni ci sono in classe? I banchi e gli alunni per noi sono reali e quindi ci sembra giusto misurarli o contarli. Il problema è che spesso a scuola si presenta la Matematica come mero calcolo o come l'insieme di formule o equazioni da risolvere; a che mi serve? Pensano i ragazzi.
Io credo sia importante cercare di far scoprire la Matematica che ci circonda tutti i giorni, far prima stupire e meravigliare (lo sapevi che senza la Matematica il tuo cellulare non potrebbe funzionare?), far incuriosire e spingere i ragazzi a porsi delle domande. Presentare una formula, accennando al nome del suo autore
e poi chiedere di usarla, così, in modo freddo, può essere controproducente e addirittura creare panico.
Se quelle benedette formule le mettessimo nel cassetto e le tirassimo fuori solo quando davvero
il ragazzo è pronto, quando lui stesso probabilmente chiede di farlo? So che non è semplice, ma qualche docente di buona volontà ci riesce.
Altra caratteristica della Matematica è che, in assoluto, è la materia che si presta maggiormente al gioco.
Un approccio ludico, soprattutto quando i ragazzi cominciano ad incontrare questa materia, potrebbe essere sicuramente un ottimo modo di presentare i diversi aspetti ed una sorta di "cura preventiva" contro la matofobia.


8

D: La Matematica è la tua passione. Chi, che cosa, quali circostanze hanno contribuito a farti appassionare a tale disciplina?
R: Penso che il merito maggiore vada a mio padre, anche lui appassionato, ed al mio prof di Matematica e Scienze delle scuole medie. Il mio "vecchio" ha avuto sicuramente il merito di "presentarmela" non come una materia da studiare, ma come un continuo gioco in cui bisognava provare a scoprire piccoli segreti. Ha alimentato la mia curiosità con continue domande o cercando sempre di soffermarsi su cose anche quotidiane in cui la Matematica ed i numeri potessero essere presenti. Ha cercato di stuzzicarmi (lo fa ancora oggi) con continue sfide in cui alla fine c'era un piccolo premio (il premio oggi non c'è più; peccato...).
Soprattutto ha spinto sul ragionamento, sul fatto di chiedersi sempre il perché delle cose e, guarda caso, molto spesso le risposte le forniva la Matematica. Lui diceva, più o meno:  "Se una cosa non la sai, qualcun altro potrebbe approfittare di questa tua  ignoranza. Solo il tuo cervello e la tua conoscenza possono aiutarti ad andare avanti in un mondo in cui tutti spingono o sgambettano". Di episodi specifici ti ho già parlato; resta il fatto che sono stato fortunato a trovarmi in un contesto famigliare sicuramente "stimolante". Per la scuola ed i docenti, un grossissimo ringraziamento va al mio prof delle medie che ha saputo trasformare il gioco in Matematica fatta di formule ed equazioni, senza mai rinunciare anche al divertimento ed al piacere delle piccole scoperte.
Superate le media il lavoro più grosso era stato fatto; ora tocca a me...



9

D: Illustra i pregi della Matematica...in definitiva la sua bellezza!
R: Che domanda!
Difficile provare a spiegare, anche perché penso che sia vasta al punto che ognuno può innamorarsi anche solo di una parte di essa.
Per me l'aspetto più fantastico è che non mente, nel senso che 2+2 fa 4, assolutamente sempre e comunque. Nessuno può piegarla al suo volere. Altra cosa è che alcune cose riesci a spiegarle solo con la Matematica, o meglio, la Matematica te le spiega, tu devi solo imparare ad ascoltarla e comprenderla.

La scoperta poi... immagino la sensazione che i Grandi abbiano provato quando si sono trovati di fronte alle risposte. Parlo di scoperta perché, secondo me, la Matematica non si inventa, al contrario è già lì, in tutte le cose che ci circondano, in tutte le domande che ci poniamo e risposte che troviamo.
Mi piace pensare che sia un po' come giocare alla caccia al tesoro; la ricerca e l'ebbrezza e la felicità di scoprirlo,  perché, comunque, era lì, già c'era.. E quando ti mette alla prova? Quando ti sfida può essere anche crudele, mandarti fuori di testa. Ma se hai la fortuna di avere il lampo insperato, le basi per comprendere ed hai dato tutto te stesso, la ricompensa può essere strepitosamente piacevole.
Non so dirti cosa mi piace di più della Matematica che ho imparato fino ad ora, vado un po' a periodi. Una cosa è sicura: ogni nuovo aspetto che apprendo è sempre il più bello (almeno fino a che non ne arriva un altro)


10


D: Se avessi la possibilità di parlare con la Redazione di Scuola e Didattica, che cosa diresti?
R: Intanto li ringrazierei per avermi dato la possibilità di essere indegnamente presente sulla loro prestigiosa rivista; poi mi congratulerei per la qualità della rivista e per gli ottimi contributi che propone.
Posso esprimere questo mio parere grazie alle segnalazioni che tu spesso fai sui tuoi blog. Chiederei  come mai hanno deciso di pubblicare il mio lavoro ed abbassare così la qualità della rivista.
Tornando seri. Mi farebbe davvero piacere poterli ringraziare perché mi hanno fatto provare una grande gioia, un po' meno per la "responsabilità" che in qualche modo mi sento addosso, vista l'importanza della rivista, soprattutto considerando che il lavoro va ultimato. Li ringrazierei perché questa segnalazione è sicuramente uno stimolo a continuare  con l’obiettivo  di dare sempre il massimo. 

Alla fine di tutte queste tue domande, ne faccio io una a me stesso:  “Ma tu davvero ti senti meritevole di tutte queste attenzioni?  Davvero credi di essere un ragazzo particolarmente dotato?
Rispondo a me stesso: “No. Penso di essere un ragazzo normalissimo che cerca di seguire le sue passioni per conoscere cose nuove. Come me ci  sono tantissimi ragazzi  che magari non hanno il desiderio di "esporsi" o la fortuna di trovare qualcuno che crede in loro e li sostiene.

Sono un ragazzo fortunato.

8 commenti:

  1. Sono un ragazzo fortunato"

    Marco, anche  la fortuna è stata fortunata con te.
    Nel senso che anche lei  ha trovato in te 
    un terreno fertile dove poter seminare.
    Credo che a parte certi casi la fortuna visita un po' tutti
    ma c'è chi l'accoglie con distrazione
    e lei va via in silenzio.

    L'orgoglio che senti caro Marco 
    è giusto è un orgoglio che nasce dall'impegno
    del tuo lavoro.

    Hai ragione molti genitori 
    guardano con ostilità i blog e siti ditattici.
    ma solo perchè ancora non sono pronti a
    capire l'impotanza di questa grande 
    innovazione.
    Mi verrebbe voglia di dire a questi genitori
    che questi siti didattici mi stanno dando tanto a me.
    Il che vuol dire... e noi ci capiamo...
    Non amavo la matematica, iniziai a seguire
    Annarita, e  non ti nascondo
    che molto spesso leggo siti e blog didattici per cercare di comprendere qualcosa.
    Con questo voglio solo dire che molti genitori
    se leggessero queste mie parole forse rifletterebbero
    sul valore e l'importanza di come  questi siti didattici
    sono importanti, certamente ci vuole anche la scuola
    e i papà come i tuoi, come il tuo professore e amiche come Annarita.
    Ma sopratutto tra queste persone ci sei tu Marco, 
    con la tua intelligenza, e nulla è andato sprecato.

    Complimenti vivissimi caro Marco!
    Ti abbraccio con tanto affetto
    e orgogliosa di averti conosciuto.

    Grazie alla padrona di casa brava 
    anche  in veste  di intervistatrice.
    Complimenti Annarita una bella intervista
    sei brava in tutto.

    Un  abbraccio. 
    Buonanotte.









     

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  2. Non esagerare con me, rosaria! Per Marco, invece, ci sta tutto e oltre...

    Un bacione e grazie della tua presenza.

    Annarita

    RispondiElimina
  3. Che notiziona, Annarita!...Bellissima, anche se, a dire il vero, queste prestigiose conquiste di Marco sono successi annunciati e felici preludi ad altri ancora più grandi, che sicuramente non tarderanno a venire!
    E tu,  carissima Annarita, madrina eccezionale di questo giovane, stupenda icona del talento, in qualità di docente, come me, sarai rimasta, di certo, colpita da questa straordinaria intervista..
    Forse non ci crederai, ma io ho pianto...di gioia! Se esistono giovani come Marco, vuol dire che, tutto sommato, nella missione didattica e in quella genitoriale non si contano solo fallimenti! Qualche volta, credo capiti a molti oggi, nel nostro mestiere, così difficile e delicato, ci  coglie un senso di profonda frustrazione per qualche insuccesso, che ti fa mettere in discussione il tuo operato e fa sì che tu ti chieda:" Dove ho sbagliato?"
    Le bellissime, efficaci, risposte del nostro Marco ci danno un'analisi molto accurata, del difficile rapporto dello studente medio con  la matematica e con l'insegnamento di questa disciplina, purtroppo , in generale, poco amata. Forte dell' esperienza positiva, invidiabile, nei suoi confronti, Marco, con una lucidità, una maturità ed una cognizione di causa impressionanti, fornisce risposte chiarificatrici sull'essenza stessa, sui  pregi, sull' importanza della matematica e soprattutto svela quale abito sobrio e bello nel contempo bisogna farle indossare, per renderla amabile ed accattivante. Ci dice inoltre, con una semplicità ed un candore disarmanti, quale deve essere e come deve essere il nostro ruolo di genitori e di docenti e quello della tecnologia in questo problematico rapporto con la regina delle scienze...e scusate se è poco!
    Io, nel mio piccolo, suggerirei a SCUOLA E DIDATTICA di pubblicare non solo lo splendido lavoro di Marco, ma anche quest' intervista, che trovo straordinariamente interessante, coinvolgente ed utilissima a studenti, genitori e docenti e a quanti hanno o hanno avuto qualche problemino con la meravigliosa "bestia nera".  Aggiungo che non si tratta di "effetto alone", nè di essere di parte, perché, se ho una dote sicura, che mi riconosco, di certo si tratta dell'obiettività.

    @ Marco: Formidabile Campione!...Ho esaurito tutti gli aggettivi superlativi ed ho finito i soldi per comprarli!
    Sei un ragazzo fortunato? Può darsi, ma sicuramente fortunata sono io ad averti incontrato, anche se solo virtualmente!
    Tu sei troppo giovane per avere rimpianti...Questi assalgono solo con la vecchiaia...! Ma perchè siano il minor numero possibile, nel tempo che verrà, per fortuna molto lontano per te, godi oggi, fanciullo mio( troppo Leopardiano?!)delle gioie e dei successi che riesci a prendere dalla vita, assaporali  e tienili in pugno...più che puoi!
    Ti regalo questa, scritta qualche giorno fa:

    Rimpianto

    Ho perduto
    ore, bei sogni,
    gioie della vita,

    scivolati via,
    come sabbia d'oro
    fra le dita.

    Questa sabbia d'oro...tu,  tienila ben stretta in pugno, non lasciarla sfuggire!
    Congratulazioni vivissime, carissimo Marco ...Buone vacanze e ad maiora! Un bacione!!!

    @Annarita: che dire a te, strepitosa "talent scout" !?
    Non dico nulla, perché tanto poi mi rispondi che esagero!
    Chiedo scusa per il commento chilometrico,...stavolta ho superato pure Gaetano!
    Buone vacanze e un bacione anche a te!
    maria I.



































































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  4. Sono molto contento di questa segnalazione. La rivista Scuola e Didattica si è dimostrata illuminata e lungimirante nel dare spazio ad un giovanissimo talento. Il lavoro di Marco è originalissimo e contiene spunti didattci operativi di grande valore.

    Sarebbe bello che la rivista lo pubblicasse integralmente insieme alla formidabile intevista.

    Complimenti, Marco. Sempre più in alto.

    Concludo, con un ringraziamento doveroso alla nostra infaticabile Annarita.

    Un saluto a tutti gli amici di Scientificando.

    Ruben

    RispondiElimina
  5. Un dato di fatto
    Un ringraziamento
    Una precisazione
    Dato di fatto: sono supercalifragilisticexpialidociousamente felice
    Ringraziamento: a chi ha proposto ( Annarita ) e a chi ha accettato ( Redazione di Scuola e Didattica )
    Una precisazione: stima e considerazione per tutti gli insegnanti ( lavoro complesso e pieno di responsabilità il vostro ) e appoggio incondizionato verso tutti gli studenti ( siamo ragazzi... prendeteci per quelli che siamo, piante che crescendo cercano acqua e buon terreno in cui affondare le proprie radici; ogni tanto sbagliamo, ogni tanto riusciamo, comunque, sempre ci proviamo )

    Che posso dire: una segnalazione da parte di una prestigiosa rivista (grazie Redazione SeD) ed un intervista (uso il termine con "le molle"), che io considero una delle tante belle chiacchierate (grazie) con la mia amica Annarita.

    Quante volte ho già usato la parola GRAZIE?
    E non ho finito...

    Grazie Rosariella.
    Per le tue belle parole nei miei confronti e per l'accorato consiglio a quei genitori che ancora non hanno avuto modo, prima di conoscere e poi di apprezzare le qualità formative e didattiche del web e dei blog come quelli della nostra amica.

    Grazie Artemisia
    Immagina, immagina pure e a tutto quello che immagini ogni volta aggiungi + 1... si va verso l'infinito. Seguo il tuo consiglio e vado avanti, magari con deviazioni lungo il tragitto, deviazioni a cui mi "costringe" la mia curiosità.

    Grazie Maria
    Qualche lacrimuccia, alla notizia della pubblicazione (non dovrei dirlo) ma l'ho sentita anche io. Che hai capito? Il vero uomo non piange mai (dipenderà forse da cosa si intende con quel "vero"?). Riguardo alla missione didattica e genitoriale sono certo che tu, la carissima Annarita e tutte le amiche che da qui passano, potrete testimoniare più dei successi che dei fallimenti, che poi fallimenti io non considererei mai, vista la complessità del tema. Tu mi insegni che qualche volta, nonostante il grandissimo impegno e la smisurata passione che mettete nel vostro essere donne-madri-insegnanti, i fattori in campo sono tanti e non tutti "controllabili" o prevedibili. Questo "qualche volta" è raro nei vostri casi (sono sicuro), molto più sono e saranno i successi.
    E che bello deve essere veder crescere un figlio, un alunno, un ragazzo e poter dire: lì c'è anche un po' di mio. Io l'ho visto negli occhi di "qualcuno".
    A proposito, se hai problemi economici per i troppi aggettivi, posso provare a trovare qualcuno che ne vede a prezzo stracciato. (grazie per la poesia)

    Grazie Ruben
    Tra noi uomini duri niente sentimentalismo, una bella pacca sulla spalla (e la tua l'ho molto gradita) e via si va.

    E tu Annariita?
    Cosa ti aspetti che ti dica? Un semplice grazie sarebbe nulla; ce ne posso mettere qualche migliaio, ma sarebbe sempre nulla. TVB.

    Un salutone
    Marco

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  6. Sono proprio contento!  Il giovanotto è sulla strada buona, anzi buonissima. Occhio che sei in tempo per la medaglia Fields!
    Anna, non ho visto la risposta alla mia richiesta di condivisione del lavoro di Marco. Mi piacerebbe postarlo da me.
    Paopasc

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  7. @ Paopasc
    Grazie per i tuoi  "spropositati auguri" di medaglie.
    Ti racconto questa:
    sono 4 (forse 5) anni che partecipo ai "giochi matematici" le cui finali si tengono ogni anno alla Bocconi di Milano. Qualche medaglietta e coppetta nelle varie semifinali l'ho anche ricevuta, sono anche stato alle finali di Milano 3 volte, ma il massimo risultato è stato 59° nel 2010, premio un bel libro. Ho partecipato questo anno per la prima volta anche alle "olimpiadi della Matematica" con risultati non proprio eccelsi. La Fields mi sta lontana anni luce, non riesco a vedere neanche come è fatta. E credi che mi arrenda? Assolutamente. Per il momento mi diverto troppo. Ciao carissimo e grazie per esserci sempre.

    @ Aldo
    Aspettavo il tuo commento. Già mi hai scritto cosa pensi del mio lavoro nel precedende articolo di Annarita ed io, proprio perchè proveniente da un "addetto ai lavori", lo ho apprezzato moltissimo. Ma non solo, da te mi aspetto sempre qualche spunto in più di riflessione e, puntualmente, questo arriva. Giustissima la tua ossrvazione sul 2+2 fa 4 grazie e soprattutto alle convenzioni stabilite, alla "forma" che i matematici hanno dovuto dare alla Matematica, forma necessaria per esprimerne i concetti e renderli comprensibili. La Matematica esiste e basta e come dici tu, oltre che essere ascoltata, va osservata in tutte le sue forme che la natura e l'universo intero ci presenta. La sua conoscenza va poi promulgata e diffusa e qui è stato necessario darle una "forma rappresentativa" per cui si usa dire (o meglio scrivere) 2+2=4.
    Ipotizziamo allora di dire che 2 conigli, messi a fianco di altri 2 conigli, se ricontati tutti insieme, diventano 4 conigli. Qui non c'è forma che tenga, è verità pura e semplice, nessuna menzogna possibile e nessun "taroccamento" soggettivo. Bene hai fatto a dare questo spunto di riflessione sulla formulazione espressiva e le convenzioni che l'uomo si è dato. Poi quando hai tempo e voglia magari mi e ci accenni agli ultimi dubbi di Socrate che sinceramente non conosco.
    Pienamente con te quando dici che la Matematica continuerebbe ad esistere indifferentemente o meno dalla nostra presenza sulla terra.
    Sulla mia fortuna non ci sono dubbi e, giustamente, aggiungo alla lista di coloro a cui devo le mie passioni, i 2  "santi" da te ricordati.
    Ciao carissimo e grazie di tutto.

    Un salutone
    Marco

    RispondiElimina
  8. Un ringraziamento a tutti per l'apprezzamento nei confronti di Marco e per le felicitazioni che avete espresso riguardo alla segnalazione di Scuola e Didattica.

    Scusate se non rispondo a ciascuno di voi, ma questo è il momento di Marco.

    Un caro saluto.
    annarita

    RispondiElimina

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