sabato 17 agosto 2013

Liter Of Light: Un Litro Di Luce Con Sole, Acqua E Candeggina

Un litro di luce con sole acqua e candeggina! Ci avreste mai creduto? Eppure è realtà.
È ciò che sta realizzando, da qualche anno, il progetto ecosostenibile a bassissimo costo "Liter of Light" (Isang Litrong Liwanag), creato da Myshelter Foundation, a partire dalle Filippine e diffuso in tutto il mondo, laddove c'è povertà, carenza di infrastrutture e assenza di elettricità.

Il progetto è geniale nella sua semplicità: utilizza, infatti, una tecnologia che consente di realizzare una bottiglia solare (solar bottle bulb) per una illuminazione equivalente a quella di una normale lampadina da 55 W, riciclando le bottiglie di plastica, che vengono riempite con acqua e candeggina ed esposte opportunamente alla luce solare.

Ma guardate, in questo filmato, come si realizza il "litro di luce".


Visto che cosa si può ottenere con il sole e una vecchia bottiglia di plastica piena d'acqua e cloro? Già cloro! La candeggina è, infatti, nota chimicamente con il nome di ipoclorito di sodio, il sale di sodio dell'acido ipocloroso. La sua formula chimica è NaClO...e Cl è il simbolo chimico del cloro.

Diluito variabilmente dall'1% al 25% circa in soluzione acquosa è comunemente utilizzato come sbiancante e disinfettante. La sua aggiunta all'acqua della bottiglia solare è giustificato dal fatto che impedisce la putrescenza dell'acqua, mantenendola a lungo limpida, essendo l'ipoclorito di sodio anche uno sporicida, un fungicida ed un virocida

Grazie ad Alfredo Moser e un gruppo di studenti del MIT(come riportato nel sito del Progetto), si ottiene quindi una "lampadina" solare da 55 W che rifrange la luce del sole

La "lampadina" (notare le virgolette) ad acqua e candeggina è abbastanza potente da illuminare una stanza, ma più di questo è ecologica, economica e facile da costruire.

Vorrei spendere due parole sulla paternità del progetto, che molte testate internazionali, inclusa la  Cnn e in Italia il Corriere, hanno attribuito ad Amy Smith, un ingegnere del D-lab, un ufficio del Massachusets Institute of Technology. Finalmente il 7 ed il 13 agosto del 2013, come potete leggere in un articolo di Wikipedia En, ci sono state due revisioni e l'invenzione finalmente è stata riconosciuta a Moser, che per la cronaca è un meccanico brasiliano.

Probabilmente la revisione è stata effettuata grazie ad un articolo della BBC (aggiornato anch'esso il 12 agosto 2013), che, diversamente dalle altre testate, non cita il MIT ma proprio Alfredo Moser come inventore della semplice e geniale tecnologia alla base del "litro di luce".

Ciò precisato, riprendiamo il discorso sull'utilizzo della bottiglia solare. Guardate in queste immagini come è stata installata nel tetto di 140000 povere case delle Filippine, costruite talmente attaccate le une alle altre da non avere finestre e, di conseguenza, da essere condannate al buio anche in pieno giorno. L'installazione è stata adottata in altri 15 paesi poveri nel mondo, dall'India al Bangladesh, alla Tanzania.





La rifrazione è la deviazione della luce, causata da una variazione della sua velocità.
La velocità della luce è determinata dalla densità della sostanza attraverso cui passa. Così la rifrazione si verifica quando la luce passa da una sostanza ad un'altra con densità diversa, ad esempio dall'aria all'acqua.

Nel caso della "lampada Moser", la luce solare è piegata dalla bottiglia d'acqua e diffusa per la stanza.



Fonte gif  

La gif mostra il fronte d'onda quando la luce entra in un mezzo ad indice di rifrazione maggiore.

Di seguito una immagine che illustra come funziona la bottiglia solare (Fonte immagine).

Solar Bottle Bulbs

Da questo link, è possibile scaricare le istruzioni su come costruire il vostro "litro di luce".



12 commenti:

  1. Fantastico Annarita, fantastico, grazie per condividerlo.

    Che bella l'ingegnosità umana, è immensa, imprevedibile, fantasiosa, geniale: resto sempre sorpreso dalla grandezza delle menti umane, specialmente quando costruiscono oggetti che hanno valore comunitario, semplici da riprodurre, alla portata di tutti.
    Buona giornata.

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    1. Sono perfettamente in sintonia con il tuo pensiero, Rino:)

      Buona giornata anche a te.

      A molto presto!

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  2. Ingegnosamente semplice. Un'idea quella di Moser davvero molto utile, sia perché facilmente riproducibile, sia perché rivolta soprattutto alle popolazioni più povere.
    E sono le idee semplici quelle che poi davvero cambiano le cose. Semplici si, ma che comunque sottintendono una conoscenza o direttamente pratica o scientifica dei fenomeni che intervengono. Moser non sarà un genio come normalmente l'intendiamo, ma quando davvero l'esigenza incalza, il cervello si mette in moto e cerca (e spesso trova) una soluzione.
    Poi la tua spiegazione scientifica del perché il "litro di luce" funziona e permette l'irradiamento... beh, quelle son chicche a cui ormai ci hai abituato, chicche necessarie per capire.
    Gran bel post. Grazie.

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    1. Funziona proprio così! Le migliori invenzioni sono scaturite dall'esigenza di risolvere problemi pratici ed impellenti. Moser non sarà un accademico, ma il suo cervello funziona alla grande perché è in grado di risolvere problemi di vasto interesse. L'idea è geniale nella sua semplicità, non si può non riconoscerlo.

      Grazie a te per l'apprezzamento.

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  3. Purtroppo siamo sempre alle solite: Gli oscurantisti accademici che contiunano a provarci ad oscurare i più semplici e sconosciuti, per la loro bramosia di vanagloria.

    Alfredo Moser, questo moderno Thomas Edison dei poveri, potrebbe discendere da un cognome trentino originario della val di cembra, forse Alfredo Moser potrebbe essere un italo-brasiliano, chissà....ti lascio Annarita questo eloquente articolo che ho preso su google, dal titolo: rubare ai poveri per dare ai poveri.

    http://www.internazionale.it/opinioni/lee-marshall/2013/08/16/rubare-ai-poveri-per-dare-ai-poveri/

    Non rieso mai a capacitarmi, come i realtà sarebbe più semplice e utile per un accademico, aiutare a farle emergere, proprio nella fortuna di scoprirle, queste realtà continue esistenti anzichè oscurarle, dopotutto, anche scoprire qualche genio per caso è pur sempre una bella scoperta, no?..Ciò che ha fatto questo Amy Smith, è la vanità delle vanità ed è paragonabile soltanto a colui che vedendo un uomo facoltoso mettere una pietra preziosa nel cappello di un mendicante, questi gliela ruba pensando che al mendicante non gli si addice, con l'illusoria speranza che nessuno se ne accorga!

    Perfortuna ( ma questi non sanno) che ci sono tante Annarita nel mondo che vigilano su queste disonestà.

    Un abbraccio

    Aldo

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    1. Ciao, Aldo. Ho letto l'articolo che hai segnalato. Non saprei dire, in questo caso, se la colpa è da attribuire ai Media o ad Amy Smith. Non ho elementi sufficienti per valutare la questione.

      In ogni caso, lo sai che concordo perfettamente con il tuo punto di vista. Il merito deve essere attribuito al detentore delle invenzioni/scoperte indipendente che egli sia un accademico o non lo sia. Hai ragione: scoprire persone geniali è sempre una "bella scoperta"!

      Un abbraccio
      Annarita

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  4. Lo so Annarita che tu sei d'accordo ma credo che molto deve essere ancora fatto per recuperare uno spirito andato perduto per colpa di una istruzione che dal dopoguerra si e' sempre più distaccata dal mondo reale verso le cose più semplici e naturali che ci circondano e non ne cogliamo più il profondo significato: tu che sei nella didattica di ricerca dovresti spingere sempre più verso una didattica umana e sensoriale e' importante intrecciare lezioni sempre più all'aria aperta. Visitare cantieri e stringere le mani vissute degli artigiani, toccare con mano l'argilla, la calce, gli attrezzi ,sentire il profumo delle opere in corso e, non e' cosa da poco sentire captare e risvegliare nel nostro DNA i suoni e i codici perduti di madre natura a portata d'uomo.

    Un abbraccio

    Aldo

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    1. Cerco di farlo per quel che mi è possibile, Aldo. Ma sono una goccia nell'oceano. Mi auguro che ci siano molte altre gocce a fare la stessa cosa. Solo così il cambiamento sarà possibile.

      Un abbraccio
      Annarita

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  5. Soltanto goccia dopo goccia sono nati gli oceani...ti faccio vedere, forse tu lo sai già, un'altra goccia che attira molte scolaresche, lo scultore artigiano sardo Pinuccio Sciola che ha estrapolato, per gioco o per magia, dalle pietre del nostro pianeta, la musica conservata nella loro memoria per milioni di anni:

    http://www.youtube.com/watch?v=lkq33RNZpL4

    Buona visione.

    Un abbraccio

    Aldo

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    1. Grazie della segnalazione, Aldo. Non conosco l'artista che hai indicato. Sono molto curiosa. Guarderò il video volentieri, non appena la connessione me lo consentirà.

      Ricambio l'abbraccio.
      Annarita

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  6. Ciao a tutti!
    Sono una studentessa delle scuole medie. Ho scelto di commentare questo post perchè mi ha colpito molto. Il fatto di riciclare e soprattutto di utilizzare tre cose così semplici come l'acqua, la candeggina e una bottiglia di plastica per ottenere una vera e propria lampadina è sorprendente.
    Credo che non ci manchi niente e forse guardandoci meglio intorno potremmo riciclare molte più cose di quanto si pensi. è una bellissima iniziativa quella di Alfredo Moser, perchè destinata in particolare a chi confronto a noi ha poco o nulla.

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    1. Ciao! Ho visto che hai commentato anche sul mio blog di Matematica. Ti ho risposto anche lì.

      Le tue considerazioni sono pertinenti...quando c'è un estremo bisogno di risorse, l'inventiva umana riesce a produrre qualcosa di utile con poco.

      Il discorso del riciclo è quantomai opportuno.

      Un salutone

      Prof. Annarita

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