martedì 10 settembre 2013

Taylor Wilson: Eh sì, Ho Costruito Un Reattore Nucleare A Fusione

Catena protone-protone
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Eh sì! Roba da non crederci, eppure Taylor Wilson ha costruito un reattore nucleare a fusione!*
Il nostro giovanotto crede fermamente che la fusione nucleare sia la soluzione ai nostri futuri bisogni energetici, e che i giovani possano cambiare il mondo.

E ne sa qualcosa di tutt'e due: all'età di 14 anni ha costruito un reattore a fusione funzionante nel garage dei suoi genitori...e a soli dieci anni ha iniziato a fare ricerca nell'ambito della fisica nucleare! Ora, a 17 anni, prende possesso per una manciata di minuti del palco del TED per raccontare la propria storia.

Guardate, ascoltate e leggete i sottotitoli in lingua italiana con attenzione. C'è da rimanere allibiti dalla disinvoltura e l'intraprendenza con cui espone le proprie idee.




Riporto la traduzione del talk in lingua italiana a cura della Ted translator Anna Critiana Minoli. Ho corretto diversi refusi e operato interventi sia di tipo sintattico che lessicale per migliorarne la comprensione. Sono anche miei l'inserimento di link e la formattazione in colore. Buona lettura!

*****

Mi chiamo Taylor Wilson. Ho 17 anni e sono un fisico nucleare, cosa che può sembrare difficile da credere, ma lo sono. Vorrei portare avanti l'idea che la fusione nucleare sarà il punto in cui ci porterà il ponte di cui parlava T. Boone Pickens. Quindi la fusione nucleare è il futuro della nostra energia. E il secondo punto sarà portare avanti l'idea che i giovani possono veramente cambiare il mondo.

Potreste chiedervi - (Applausi)- Potreste chiedermi, come faccio a sapere quale sarà il futuro della nostra energia. Ho costruito un reattore a fusione quando avevo 14 anni. Questo è l'interno del mio reattore a fusione nucleare. Ho iniziato questo progetto quando avevo circa 12 o 13 anni. Avevo deciso che volevo fare una stella.

Molti di voi probabilmente diranno che la fusione nucleare non esiste. Non si vedono impianti nucleari a fusione. Non va in pareggio. Non produce più energia di quanta ne consumi, ma fa comunque delle cose interessanti. Questo l'ho assemblato nel mio garage, e ora è nel dipartimento di fisica dell'Università del Nevada a Reno. Fa scontrare violentemente il deuterio, che è semplicemente idrogeno con un neutrone in più. È simile alla reazione della catena protone-protone che si verifica all'interno del Sole. E si colpiscono talmente forte che l'idrogeno si fonde, e nel processo si ottengono dei sottoprodotti, che io utilizzo.

L'anno scorso ho vinto il concorso internazionale di scienza e ingegneria di Intel. Ho sviluppato un rivelatore che sostituisce quelli attuali del Dipartimento di Sicurezza. Per centinaia di dollari, ho sviluppato un sistema che supera la sensibilità dei rivelatori che costano centinaia di migliaia di dollari. L'ho costruito nel mio garage.

(Applausi)

E ho sviluppato un sistema per produrre isotopi medici. Invece di avere un'installazione multimilionaria ho sviluppato un apparecchio che, su scala molto piccola, può produrre isotopi.

Questo è il mio reattore a fusione, qui sullo sfondo. Questo sono io al pannello di controllo del mio reattore a fusione. A proposito, produco ossido di uranio nel mio garage, quindi il mio programma nucleare è avanzato quanto quello degli iraniani. Forse allora sarebbe meglio non ammetterlo. Questo sono io al CERN di Ginevra, in Svizzera, che è il principale laboratorio di fisica delle particelle del mondo. E questo sono io con il Presidente Obama, mentre gli mostro la mia ricerca per il Dipartimento di Sicurezza.

(Applausi)

In circa sette anni di ricerca nucleare, ho cominciato con un sogno, volevo realizzare un sogno nel cassetto, e ho finito per incontrare il presidente e sviluppare cose che penso possano cambiare il mondo, e penso che anche altri ragazzi possano farlo. Grazie infinite.

(Applausi)
_____________________________________
* Preciso per i non addetti ai lavori che la fusione nucleare è cosa diversa dalla fissione nucleare.
La prima è un tipo di reazione nucleare grazie alla quale vengono prodotte grandi quantità di energia.
In natura, avviene avviene all'interno delle stelle e del Sole, che è una stella. Grazie ad essa viene generata l'energia termica che rende possibile la vita sul nostro pianeta.
Il processo consiste nella fusione dei nuclei di due atomi di idrogeno, innescato dalla temperatura di 14 milioni di gradi. Durante tale reazione nucleare, una parte della massa degli elementi iniziali si perde e si trasforma in energia.
Gli scienziati stanno tentando di sfruttare la fusione come alternativa alla fissione per la produzione di energia.
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La fissione nucleare è un tipo di reazione nucleare utilizzato nelle centrali nucleari per produrre energia.
Bombardando il nucleo di un atomo pesante- ad esempio uranio 235 o plutonio 239- con neutroni, l'atomo si "spacca", liberando altri neutroni che colpiscono altri atomi, innescando in tal modo una reazione a catena.
In questo processo, si perde una quantità sensibile di massa con liberazione di grandi quantità di energia, dovuta all'equivalenza tra massa ed energiaE=mc².

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Schema del processo di fissione nucleare.
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La fusione nucleare è la sfida del terzo millennio: è un modo pulito per produrre energia, perché utilizza lo stesso processo che avviene nelle stelle e nel sole, eliminando il rischio di scorie radioattive o di immani esplosioni. Sarebbe la via per ovviare ai gravi i problemi emersi dall'esperienza delle centrali a fissione nucleare, mediante il quale si produce energia nucleare dal 1950.
Questo è il sogno di Taylor Wilson, un giovane di 17 anni. Diamo fiducia ai giovani perché sono la speranza di un futuro migliore.
Concludo, informando che è in atto un progetto, promosso da Canada, UE, Giappone, Russia, Cina, Corea del Sud e USA, per realizzare la fusione nucleare. Il suo nome è "International Thermonuclear Experimental Reactor (ITER)". La costruzione del reattore a fusione è iniziata nel 2006, il picco di attività nella costruzione dovrebbe essere raggiunto nel 2014, mentre  il primo plasma dovrebbe essere generato entro la fine del 2020. È  prevedibile un certo ritardo: la fusione nucleare potrebbe diventare una realtà solo dalla metà di questo secolo. L'ITER è l'ultimo step di una lunga serie di sperimentazioni scientifiche, che ha preso il via agli  inizi degli anni '90.

20 commenti:

  1. Che meraviglia, a 14 anni!
    Non ho parole.
    Grazie per condividere l'informazione, Annarita, mi era sconosciuta.

    Serena serata.

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    1. In effetti, Rino, è la sensazione che si prova guardando il filmato! I giovani sono sorprendenti e riservano cose bellissime come questa.

      A presto!
      Annarita

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  2. Da paura!!!
    Già solo la presentazione impressiona "Mi chiamo Taylor Wilson. Ho 17 anni e sono un fisico nucleare, cosa che può sembrare difficile da credere, ma lo sono.". Di una sicurezza disarmante.
    Piaciuto davvero tanto. Stra-complimenti a lui e grazie a te per la segnalazione.

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    1. Proprio così, Marco: "Da paura!!!".
      Questo ragazzo è dotato di un enorme potenziale creativo e sicuramente in futuro sentiremo parlare ancora di lui per cose magnifiche.

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  3. Io invece non mi meraviglio affatto per la sua età, anzi,da tempo fu detto da Gesù:" Ti benedico, o Padre,Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto queste cose nascoste ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli . Si o Padre ,perché così ti e' piaciuto" ( Matt.11,25;Lc,10,21,22).

    Quello che mi fa paura invece, e' il pensare che fine farebbe un ragazzo così dotato, se fosse qui ora in questo paese!....Certamente non saremmo qui a parlare di Lui, ne Lui sarebbe li a fare quello che e' giusto che stia facendo.

    Qui in Italia , chi ha un talento giovanile e' meglio che fugga, prima che sia troppo tardi.

    Aldo



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    1. Il commento di Aldo, per quanto crudo, rispecchia una realtà che non si può far finta di non conoscere. Oggi, nascere e vivere in un paese come l'Italia, "procura" un handicap iniziale e successivamente strutturale/sociale/economico tale che il confronto con altri paesi è quasi sempre perso in partenza.
      Non sono però completamente d'accordo (e Aldo mi scuserà) che la fuga sia la soluzione migliore; se le migliori menti fuggono (cosa che purtroppo già avviene), questo paese non potrà far altro che peggiorare. Io dico che prima di decidere per la fuga bisogna provare a cambiare le cose qui, tentare almeno, e se proprio non si riesce a smuovere nulla, allora andare all'estero.
      Credo sia dovere di chi ha le potenzialità per innescare un cambiamento, tentare in tutti i modi di attuarlo in Italia; poi, non avendocelo prescritto nè il medico nè una "autorità suprema", il martirio è meglio evitarlo volando verso altri lidi.

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    2. Sì in Italia è tutto enormemente più difficile e non solo per i giovani talenti. Se tutti i Taylor Wilson italiani fuggissero via, sarebbe per loro sicuramente molto più facile. Io mi auguro, invece, che siano disposti a rimanere qui ad investire la loro energia, intelligenza e determinazione nei vari settori, in primis quello politico, perché soltanto così potrebbe avvenire il cambiamento. Ci vuole forza vitale giovanile e ricambio ovunque, se vogliamo sperare in un futuro migliore.

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    3. Bene Marco, abbiamo inviato i nostri rispettivi commenti di risposta ad Aldo a distanza di due minuti l'uno dall'altro. Stavamo scrivendo quasi in contemporanea!

      Mi fa piacere che un giovane talento come te la pensi in questo modo perché personalmente ho estrema fiducia nei giovani, i soli che possono avviare il cambiamento, se sapranno resistere all'inquinamento da sistema!

      Poi il martirio, in estrema analisi, è indubbiamente da evitare...ma solo dopo aver tentato di cambiare le cose con serietà e determinazione.

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    4. É vero, noi giovani abbiamo una grossa responsabilità, non possiamo più aspettare che siano gli altri a costruirci il futuro, però, agli altri almeno chiediamo di non metterci il bastone fra le ruote e se anche capitasse (cosa molto probabile) noi lo toglieremo una, due,... cento volte; magari anche per suonarglielo in testa.
      É dura, Aldo ha ragione, e capisco anche che dopo tante vicissitudini passate e torti subiti, alla fine ci si scoraggi. Poi c'è anche il discorso età: lottare all'infinito contro i mulini a vento stanca e snerva, ma noi abbiamo dalla nostra il tempo; almeno quello. Provarci è un dovere.

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  4. Io stimo il tuo coraggio Marco e anche l' ottimismo di Annarita, ma io purtroppo mi sono fatto esperienza sulla mia pelle in questo paese sin dalla età di otto anni e ne so qualcosa ....voi credete che qui in Italia gli accademici avrebbero mai permesso ad uno di 17 anni di essere un collega fisico nucleare? E di rispettarne il suo ruolo al loro pari?...Mi fa piacere che voi vedete il bicchiere che può essere riempito ma io lo vedo vuoto e vuoto rimarrà; perché? Perché,la storia nostra insegna, che non solo discendiamo da grandi menti , poeti, artisti, ma siamo anche un popolo famoso per aver portato il primo censimento in terra santa per poter riscuotere i tributi, (oggi siamo ancora eccellenti in questo),quel tributo con cui tentarono di ingannare Gesù, famosi anche di aver mandato Ponzio Pilato, come governatore a lavarsi le mani per crocifiggere il figlio di Dio,...anche per questo non ho fiducia di questa nazione che da allora e' sempre più vicina a quella politica retrograda che ad una concezione moderna purtroppo molto lontana dai paesi odierni occidentali e orientali più avanzati.

    Aldo

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    1. Il tuo discorso è comprensibilissimo ed hai perfettamente ragione ad essere completamente sfiduciato da un paese la cui struttura sociale ed economica "incatena" le menti migliori cercando di asservirle al sistema.
      Sono certo però che da giovane anche tu hai combattuto le tue battaglie (vinte o perse non importa), battaglie che uno spirito critico non può non affrontare. Il silenzio/assenso difronte alle cose che non vanno è una delle cose più ipocrite e devastanti che si possano mettere in pratica. Io credo che ci siano fasi della vita che vadano vissute (come sicuramente anche tu hai fatto) ed una di queste è proprio quella del giovane uomo che combatte per le cose giuste e cerca concretamente in prima persona di migliorare il piccolo mondo che lo circonda e se ne ha le capacità e la giusta tenacia anche le grandi cose. Noi giovani non possiamo chiedere a te che hai già fatto la tua parte di continuare a combattere per noi; dobbiamo essere noi a metterci in prima fila e provare a dare il massimo. Da te e da quelli come te noi prendiamo spunto e chiediamo consiglio, ma le mani è ora che siamo noi a sporcarcele.

      Detto questo, io mi auguro di fare una più o meno breve esperienza all'estero, ma per acquisire quelle conoscenze che magari non riuscirei a raggiungere qui. Ma fatta l'esperienza, è in Italia che poi vorrei farla fruttare.
      Ci si prova, caro Aldo; credo che sia giusto così.
      La fuga dovrà essere l'ultimissima spiaggia.
      Però ripeto, capisco bene e comprendo il perché del tuo scoramento.

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    2. Aldo, il tuo modo di pensare è comprensibile dopo l'infelice esperienza vissuta sin da giovanissima età, ma io sono un'insegnante ed ho il dovere di essere ottimista per non riversare sui miei alunni una improduttiva frustrazione.
      L'ambito didattico-educativo, come ben sai, è molto delicato e complesso e, come educatrice, non posso permettermi il lusso di cedere allo scoraggiamento perché i ragazzi hanno il diritto di avere speranza nel futuro e di perseguire i loro sogni.

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    3. Annarita il tuo modo di pensare è comprensibilissimo perché sei legata in un ambito istituzionale.

      Ma detto sinceramente, però sinceramente, mettendoti una mano sul cuore come libera educatrice, se Marco ( o un tuo allievo come Marco) fosse tuo figlio, sarebbe ancora qui in Italia o piuttosto in America a studiare in qualche Istituto prestigioso sapendo che ora potrebbe stare a parlare con diversi Taylor Wilson, magari anche di fusione nucleare?

      Non è scoraggiare, anzi il contrario! Chiunque in questo paese ha un DNA scientificamente avanzato è giusto, per la sicurezza della sua soppravvivenza, che lo coltivi in paesi più avanzati perchè possa avere la certezza riconosciuta di produrre serenamente patrimoni nell'interesse dell'umanità.

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    4. Vedi Aldo, io sono una libera educatrice in una Scuola pubblica, in cui ho scelto di lavorare pur avendo avuto la possibilità di continuare o in ambito universitario o nell'Industria. E sai perché? Ho deciso di fare l'insegnante fin da quando avevo 10 anni perché quello era il mio obiettivo sin da allora. Per me la Scuola non può essere che pubblica in quanto l'unica, pur con i suoi limiti, alla portata di tutti, indistintamente, senza distinzione di etnia, credo religioso, ceto sociale ecc. Gli Istituti prestigiosi all'estero possono essere alla portata delle eccellenze, che hanno alle spalle una famiglia danarosa, ma non delle eccellenze squattrinate.

      Perciò sono convinta che è qui da noi che occorre migliorare le cose per consentire ai cervelli nostrani di investire in casa propria.

      La mia risposta sincera, perché non potrebbe essere altrimenti secondo il mio modo di pensare, la puoi quindi immaginare. In ogni caso, lascerei la scelta ai miei figli, dopo aver contribuito alla loro formazione come teste pensanti in autonomia.

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    5. Bellissimi propositi e condivisibili valori ma se applicati in un paese che non ammette soluzioni, sono purtroppo inutili.

      La componente maggioritaria dei poteri forti di questo paese e' troppo macchiata nel proprio DNA.

      Ma il mio pensiero non vuole togliere certamente la speranza a chi ci crede ancora in questo paese.

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    6. Bene, allora lasciamo la speranza a chi ancora ne ha.

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  5. In linea generale sono d'accordo sia con Aldo, che con Marco.


    Il pessimismo di Aldo nasce, dall'esperienza e non mi sento di dire che sbaglia, tanto lo sappiamo tutti che i nostri cervelli migliori espatriano.
    Questa è una vergogna tutta Italiana.
    La scienza emigrante è un gravissimo danno per tutti noi.

    Marco, ci vorrebbero più giovani come te ma si deve pur iniziare a lottare, ma come?
    Dovrebbe partire dallo stato, evidentemente, il nostro stato non è orgoglioso delle sue geniali menti.
    Auguro alla vostra generazione tempi migliori e sarebbe anche ora.

    Mai togliere la speranza, hai detto bene Annarita.

    Un caro saluto a tutti.




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    1. Ciao, Rosaria. Qui nessuno sta dicendo che Aldo sbaglia perché il suo pensiero scaturisce da una sofferta esperienza personale che è comune ad altri, così come sappiamo anche che molti cervelli italiani vanno all'Estero, ma non tutti per fortuna. Ne conosco di giovani pieni di talento che hanno scelto di rimanere qui nel loro Paese pur tra mille difficoltà e, personalmente, mi auguro che il numero aumenti.

      Una lotta contro i mulini a vento? Non è detto. Come educatrice non mi sento di togliere la speranza ai ragazzi.

      Un caro saluto anche a te.

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  6. Io invece,ringrazio Rosy, perché ha davvero centrato il problema.

    Intanto grazie Rosy per aver rispettato la mia pluridecennale esperienza ( non comune ad altri) di studioso autodidatta sin dalla giovanissima età e poi dici il vero quando affermi che e'il nostro stato che non e'orgoglioso delle sue geniali menti; anche l'ultima puntata di superquark e' stata eloquente a tal proposito....c'è di che preoccuparsi a restare qui, eccome.

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    1. Aldo, penso che la stiamo mettendo su un tono falsato e che stiamo rischiando l'incomprensione. Con la tua affermazione, contenuta in quest'ultimo commento stai affermando che Rosy ha rispettato "la tua pluridecennale esperienza (non comune ad altri) di studioso autodidatta sin dalla giovanissima età", mentre evidentemente io no. Questo mi dispiace immensamente perché significa che non hai compreso molto di me in questi anni di conoscenza.

      Io ho affermato ben altro nel mio commento e precisamente: "Qui nessuno sta dicendo che Aldo sbaglia perché il suo pensiero scaturisce da una sofferta esperienza personale che è comune ad altri" . La mia affermazione si riferisce alla comune esperienza di sofferenza,perché ti assicuro che ci sono altre persone che hanno sofferto per incomprensioni anche se in modo diverso dalla tua personale esperienza, che non può essere di altri. Non ho quindi avuto l'intenzione di sminuire niente della tua esperienza e mi chiedo come tu possa avere immaginato ciò.

      Bene! Per quanto mi riguarda, ho chiuso con i commenti a questo post. Pubblicherò, naturalmente, quelli altrui, ma non ci saranno più mie repliche. Grazie a tutti per la discussione.

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