lunedì 27 gennaio 2014

L'Oste Di Brzezinka, 27 Gennaio 2014

Auschwitz II – Birkenau (Brzezinka). Fonte

Brzezinka (in tedesco Birkenau) è una frazione della Polonia, situata a circa tre chilometri da Oświęcim (in tedesco Auschwitz), nella Piccola Polonia

Birkenau era il Vernichtungslager (campo di sterminio), l'immenso lager nel quale persero la vita oltre un milione e centomila persone, in stragrande maggioranza ebrei, russi, polacchi e zingari. Il campo fu installato presso Brzezinka, a circa 3 km dal campo di Auschwitz.
Il luogo fu selezionato per la vicinanza della linea ferroviaria, che avrebbe semplificato le operazioni logistiche per le previste grandi deportazioni, che si susseguirono.
Successivamente, il campo fu utilizzato come strumento principale di sterminio, nel contesto della tristemente famosa “soluzione finale della questione ebraica”.

Il 27 gennaio di 69 anni fa, venivano abbattuti i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz. 

Ricordare la Shoah, ovvero lo sterminio del popolo ebraico, ma anche la persecuzione e l’assassinio di quanti si opposero a quell’infame progetto di sterminio, subendo la deportazione, la prigionia e la morte, e di quanti furono “soltanto colpevoli” di avere un diverso colore della pelle, idee diverse, un diverso credo religioso, o di essere disabili e malati, è un dovere…per non dimenticare l’orrore affinché tutto questo non possa più accadere.

E allora rinnoviamo la Memoria con uno struggente racconto del nostro amico Spartaco Mencaroni, che gentilmente ci ha concesso di pubblicarlo qui su Scientificando.

*****


L’oste di Brzezinka

Il vento, nel camino, sputa fiocchi sporchi, che muoiono sulle braci con sibili rabbiosi. E’ una sera fredda.
Guardo quelle scintille di ghiaccio e mi chiedo se vengano dal piccolo campo. Dicono che è vicino, oltre i mulinelli di neve, nascosto dal sospiro lugubre del vento. E’ coperto da un sudario di bruma e protetto con un muro di spine. Contorte, di freddo metallo; goccia a goccia, vi stilla una livida rugiada.
Là banchi di ceneri morte galleggiano nel cielo nero, poi ricadono in una pioggia di sangue e di lacrime, che insozza i campi e  avvelena la terra.
Loro sono in tanti; da qualche settimana entrano ed escono ogni giorno da quel luogo. Camminano dritti, in file composte; avvolti negli ampi mantelli, calpestano la strada gelata con stivali lucidi. Li hanno visti radunarsi, frementi come lupi, intorno a lunghissimi treni silenziosi, che riversano nel nulla legioni di corpi senza nome, volti senza vita, memorie morte.
Quelli si avvicinano e, torcendo i guanti lucenti, sibilano ordini in poche parole gelate che il vento porta troppo lontano. Uccidono, ma non in battaglia.
Con prudenza faccio scorrere lo sguardo nella grande sala illuminata.
Li ho visti anche io, molte altre volte: spesso li guardo passare nei loro convogli, quando tornano da quel posto e il cielo si riempie di fumo. Hanno sempre quegli occhi chiari, vuoti. Anche quando vengono qui e si siedono al caldo, riempiendo i tavoli del villaggio; occupano i posti vicino al fuoco, bevono e mangiano il cibo dei vivi.
Ma non cantano, non ridono, non guardano. Non soffrono nostalgia di casa, non sognano braccia da cui tornare. Mangiano e non sbirciano le foto appese alle pareti, non ammiccano, quando passa una ragazza, in cerca di uno sguardo da rubare.
Dicono che siano soldati come gli altri, ma non ci sono guerre, in quel posto. Non c’è ragione e coraggio.
Li vedo riflessi nei loro occhi immobili, che galleggiano vacui sopra un piatto di gulasch, quei campi di neve scura; e le baracche di legno marcio, dove c’è posto soltanto per spettri silenziosi, non diversi i vivi dai morti.


Li guardo in fondo, quei piccoli occhi spenti: c’è solo un rancore sordo, incomprensibile e muto, un grido silenzioso e convulso, bianco come il volto di un pazzo.

*****

Concludo con una intensa poesia di Yehuda Amichai, all'anagrafe Ludwig Pfeuffer (Würzburg, 3 maggio 1924 – Gerusalemme, 22 settembre 2000), considerato quasi unanimamente il più grande poeta israeliano moderno.


27 commenti:

  1. Il racconto di Spartaco è bellissimo; sono sicuro piacerà anche ai tuoi ragazzi.

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  2. E' una cosa molto triste vedere che anche i bambini , pur non avendo fatto niente, vengano separati dai loro genitori e dalle persone che amano. E' terribile anche il fatto che anche le donne , le persone anziane , e gli uomini venissero uccisi. Anche chi era "diverso" veniva ucciso malgrado essi non avessero fatto nulla di male. Nel video il rosso da speranza, la speranza di riuscire a fuggire da Aushwitz.

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  3. Giorgia L e Matilde 3B28 gennaio 2014 alle ore 18:50

    secondo noi la giornata della memoria è importantissima e come ha detto lei è un dovere ricordare la Shoah! è stata una grandissima ingiustizia uccidere milioni di persone innocenti e inconsapevoli di quello che stava accadendo.
    Speriamo che questo non accada mai più!!!
    un saluto,a domani prof! :)

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  4. Ciao prof ! Il post è molto interessante e il video mi è piaciuto moltissimo. Apprezzo molto il breve racconto scritto dal nostro amico Spartaco Mencaroni,, che ringrazio moltissimo e a cui rivolgo i miei più cari saluti.

    A domani prof, e buona sera !

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  5. Buonasera prof. Annarita. Il post è stupendo: informazioni storiche, una poesia struggente ed un racconto coinvolgente, che raggela anche il sangue nelle vene perché riesce a ricreare quell'atmosfera greve e drammatica che doveva esserci in un posto come Brzezinka.

    Domani, lo segnalerò a scuola ai miei professori e ai miei compagni.

    Grazie.
    Un caro saluto.
    Lorenzo.

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  6. buona sera prof ! questo è un bellissimo post ma contemporaneamente triste per tutta quella gente senza colpa costretta a non essere libera,vietato esistere per loro come raccontato dallo spettacolo visto a scuola. Io penso che quando al mondo sarà riconosciuta la dignità umana solo allora noi potremmo dimenticarci di loro. Apprezzo molto il racconto raccontato dal nostro amico Spartaco Mencaroni e gli faccio i miei complimenti!! a domani prof!

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  7. Cara Annarita,
    Il Giorno Della Memoria,
    Giorno di riflessioni per tutti coloro che ancora fanno guerre.
    Fino a quando si costruiranno le armi per ammazzare il proprio simile e chiamare eroi i vincitori, non abbiamo capito nulla.
    Ricordare è un dovere che l'umanità deve sentire per onorare la Memoria di tante vittime innocenti.

    Complimenti al signor Spartaco per il suo toccante racconto.

    Con affetto, ciao!

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  8. Un saluto ai ragazzi, che ringrazio per i commenti. E' bello vedere che la memoria di queste cose si trasmette di anno in anno, in giornate importantissime come questa, che ci impediscono di dimenticare.
    Grazie a voi per la sensibilità e la speranza!

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  9. Buon pomeriggio prof!
    Ho letto tutto il post e anche il racconto di Mencaroni. E' stato molto bravo.
    Ho visto anche il video che è molto commovente.
    Speriamo che non succeda più uno sterminio come è successo 69 anni fa.
    A domani!

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  10. Riccardo Raccagni 1°b29 gennaio 2014 alle ore 14:18

    Buon pomeriggio!
    Ho letto il post ed è molto bello. Ho visto anche il video e mi ha commosso.
    A domani prof.

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  11. sono d'accordo con le mie compagne Giorgia e Matilde: è un dovere ricordare la Shoah, anche se spero che la società di oggi si sia evoluta a tal punto da non compiere mai più tali tragedie.
    complimenti a Spartaco Mencaroni per il testo molto bello.

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  12. Buona sera prof,
    ho letto questo post e guardato il video,è stato davvero commuovente complimenti anche, oltre a lei,all'autore del breve racconto che ci ha pubblicato su questo meraviglioso post.
    A domani e buona serata.

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  13. Buonasera Prof Annarita !
    Ho letto il post, il racconto e visto il video che è molto triste e commovente e mi fa capire quanto siamo fortunati noi rispetto a troppe persone che hanno sofferto ingiustamente. Non lo dimenticherò.
    Un saluto e a domani

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  14. Buonasera prof il io sono pienamente d'accordo con lei che tutto ciò vada ricordato il racconto di mencaroni è è molto interessante e a me piaciuto particolarmente, inoltre il video è stupendo e anche commovente.

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  15. Ragazzi, ragazze ed amici, sono molto contenta che abbiate letto e riflettuto sul messaggio veicolato dal post.

    69 anni fa si aprirono i cancelli di Auschwitz e quel giorno deve rimanere nella memoria di tutti noi quale drammatico monito affinché tali efferatezze, che hanno negato di esistere a milioni di persone innocenti, non abbiano più a ripetersi.

    Ringrazio di cuore l'amico Spartaco Mencaroni per il coinvolgente e bellissimo racconto, che ci ha concesso gentilmente di pubblicare qui su Scientificando.

    Un caro saluto a tutti.

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  16. Complimenti a Spartaco Mencaroni per questo toccante racconto.
    Dovremmo tutti quanti cercare di spiegare ai nostri figli cosa si ricorda il 27 gennaio e perché. Conoscere la storia serve per capire il presente e ci aiuta a fare in modo che alcuni errori non vengano ripetuti.
    Ragazzi riflettete a fondo su quanto è accaduto, leggete, leggete e leggete tanto perchè sapere rende liberi.
    Un abbraccio,
    la vostra prof.

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    1. Cara Daniela, ti ringrazio molto di aver voluto lasciare traccia della tua presenza con un commento così vero. Sento la tua mancanza sia come collega che come persona. I ragazzi saranno felici di leggere le tue parole.

      Un abbraccio
      Annarita

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  17. Buon giorno prof!
    Cara prof ho letto il post e guardato il video e credo che quelle persono abbiano
    sofferto molto e ingiustamente.E sono morti solo perchè la pensavano diversamente dai Nazisti.A domani

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    1. Sì, Laura, sono morti "solo" perché la pensavano diversamente e non rispondevano ai canoni che alcuni avevano deciso essere quelli giusti...per avere diritto alla vita.

      A domani
      La tua prof.

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  18. Ciao cari ragazzi, ho letto anche gli altri commenti e devo dire che sono colpito dalla maturità e sensibilità che avete dimostrato, non solo relativamente ai commenti sul mio racconto ma, ben più importante, per il modo con cui cogliete l'importanza di conoscere e tramandare la memoria di ciò che è accaduto in passato.
    Come dice la vostra Prof Daniela Tremendelli, conoscere il passato ci aiuta a comprendere meglio il presente, ci rende liberi da condizionamenti e da tante forme di schiavitù, magari messe in atto senza usare le catene, le armi o i campi di sterminio, ma ugualmente violente e terribili.

    Vi auguro di cuore di essere sempre più capaci cercare nel posto giusto la vostra libertà!

    E un caro saluto ai vostri insegnanti, che conoscono questo luogo segreto, e hanno il difficile compito di insegnarvi la strada.

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    1. Caro Spartaco, ti ringrazio di tutto e ricambio il saluto.

      Annarita

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  19. Buon pomeriggio prof!
    Ho letto il post e guardato il video.
    Ora che penso a tutte quelle persone, che sono morte ingiustamente, mi si rattrista il cuore pensando che sono morti ragazzi come noi senza aver nessuna colpa . Loro pensavano solo di salire su un treno, che li avrebbe portati in un campo di lavoro , ma non avrebbero mai pensato di andare a morire così atrocemente. Ha fatto bene a mettere questo video in modo che tutti ricordino il 27 gennaio di 69 anni fa.

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  20. alessia muccinelli 1b30 gennaio 2014 alle ore 18:00

    buonasera prof ! i post che pubblica sono sempre molto interessanti ...
    speriamo che lo SHOAH non si ripeta mai più una cosa del genere dimostra che quelle persone che hanno fatto ( o che sono state costrette a fare) erano veramente piene di crudeltà! comunque grazie per questo post e grazie a Spartaco Mencaroni che ha pubblicato un racconto cosi bello ! buonaserata e a domani

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    1. Alessandra, Alessia, apprezzo molto anche il vostro intervento, che denota sensibilità.

      A lunedì!

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  21. Prof è veramente un post bellissimo e ora sono anche più contenta perchè ora so che Birkenau tradotto in polacco si dice Brzezika, e mi dispiace moltissimo che i tedeschi abbiano fatto una cosa cosi brutta speriamo che non si ripeta più.
    A Lunedi

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  22. Il video è stato molto commovente. Simili atrocità non devono più accadere,apprezzo molto che questi argomenti siano portati alla nostra attenzione.
    Grazie di cuore.

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    Risposte
    1. Cara Benedetta, a me fa molto piacere aver letto questo tuo commento:).

      A domani!

      La tua prof.

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