giovedì 5 marzo 2015

Stephen Hawking: Domande Fondamentali Sull'Universo

Pubblico una celebre talk (relazione) dalla TED Conference del 2008, in cui Stephen Hawking pone delle domande fondamentali sull'Universo:"Da dove veniamo? Come ha avuto origine l'Universo? Siamo soli nell'Universo? C'è vita aliena, là fuori? Qual è il futuro della specie umana?"

Tali domande caratterizzano la ricerca scientifica di Stephen Hawking, astrofisico britannico tra i più apprezzati, e forse il più famoso, dei nostri tempi.
La sua disabilità, causata da una malattia del motoneurone che lo ha costretto alla completa immobilità, lo ha reso, infatti, una icona popolare a livello mondiale, come è già successo, per ragioni diverse, ad Albert Einstein.

Specialista in cosmologia, gravità quantistica e buchi neri, il suo lavoro ha sondato le origini del cosmo, la natura del tempo e il destino ultimo dell'universo, facendogli guadagnare diversi riconoscimenti. Presso il grande pubblico, è meglio conosciuto come autore di bestseller, quali L'universo in un guscio di noce e Dal Big Bang ai buchi neri. Breve storia del tempo, che hanno divulgato la fisica teorica a milioni di persone nel mondo.
Anche se la grave malattia degenerativa lo ha costretto su una sedia a rotelle, non gli ha, però, impedito di tenere conferenze a vasto raggio, di fare apparizioni in show televisivi come Star Trek: The Next Generation e I Simpson, e di pianificare un viaggio in orbita con la Virgin Galactic di Richard Branson
(Ha già sperimentato l'assenza di peso a bordo di Vomit Comet della Zero Gravity Corporation.)

Da vera celebrità accademica, usa le sue apparizioni pubbliche per sensibilizzare l'opinione della gente sui potenziali disastri globali - come il riscaldamento globale - e per parlare del futuro dell'umanità: "Riuscire ad inviare una parte degli esseri umani, in modo permanente, fuori dal pianeta è fondamentale per il nostro futuro come specie", afferma Hawking.


Il celebre scienziato lavora come professore Lucasiano di matematica presso l'Università di Cambridge, dove continua a contribuire sia alla fisica ad alto livello che alla comprensione popolare del nostro universo.

Per quanto riguarda le domande "Siamo soli nell'Universo? C'è vita aliena, là fuori?", vi invito a leggere il Carnevale della Fisica #35- Cercando Tracce Di Vita Nell'Universo, ospitato da questo blog circa tre anni fa. Sono certa che potete trovare ulteriori spunti di riflessione ed approfondimento sul tema.

E adesso la conferenza del professore Hawking, con sottotitoli in lingua italiana.

Segue la trascrizione della traduzione del testo, curata dal TED translator Michele Gianella; traduzione, sulla quale sono intervenuta per rimuovere diversi refusi, perfezionare la punteggiatura, e sostituire alcuni termini con altri più appropriati. Il testo in colore è stato evidenziato da me.



0:13- Nulla è più vasto o antico dell'Universo. Le domande che vorrei affrontare sono: Da dove veniamo? Come ha avuto origine l'Universo? Siamo soli nell'Universo? C'è vita aliena, là fuori? Qual è il futuro della specie umana?

0:42- Fino a circa gli anni '20, si è pensato che l'Universo fosse essenzialmente statico e immutabile. Poi si scoprì che l'Universo si stava in realtà espandendo. Le galassie distanti si stavano allontanando da noi. Il che implica che in passato avevano dovuto essere più vicine tra loro. Estrapolando i dati all'indietro, si desume che dovessero trovarsi sovrapposte le une alle altre, all'incirca 15 miliardi di anni fa. Fu il Big Bang, l'inizio dell'Universo.

1:19- Ma vi fu qualcosa, prima del Big Bang? Altrimenti, cosa diede origine all'Universo? Perché l'Universo nacque dal Big Bang in questo modo? Eravamo abituati a pensare che la teoria dell'Universo si suddividesse in due parti. Da un lato, vi erano le leggi come le equazioni di Maxwell e la Relatività generale che determinano l'evoluzione dell'Universo, dato il suo stato nello spazio in un determinato istante. Dall'altro, vi era il problema dello stato iniziale dell'Universo. 

1:57- Oggi, abbiamo fatto buoni progressi riguardo alla prima parte e conosciamo le leggi dell'evoluzione in tutte le condizioni tranne quelle più estreme, ma fino a poco tempo fa non sapevamo granché sulle condizioni iniziali dell'Universo. Tuttavia, questa divisione tra leggi dell'evoluzione e condizioni iniziali presume che spazio e tempo siano separati e distinti. In condizioni estreme, la relatività generale e la teoria quantistica prevedono invece che il tempo si comporti come una dimensione aggiuntiva dello spazio. Il che rimuove la distinzione tra spazio e tempo, e comporta che le leggi dell'evoluzione possano anche determinare lo stato iniziale. L'Universo può creare sé stesso spontaneamente dal nulla.

2:54- Inoltre, possiamo calcolare le probabilità attribuibili a diversi stati iniziali dell'Universo. Queste previsioni sono in eccellente accordo con le osservazioni del satellite WMAP, relative alla radiazione cosmica di fondo, che è un' "impronta" dell'Universo nel suo stato primordiale. Pensiamo di aver risolto il mistero della creazione. Forse dovremmo brevettare l'Universo e far pagare ad ogni vivente i diritti per la sua esistenza.

3:32- Passo ora alla seconda grande domanda: siamo soli, o c'è altra vita nell'Universo? Crediamo che la vita sia sorta spontaneamente sulla Terra, quindi deve essere possibile che la vita appaia anche su altri pianeti adatti, dei quali la galassia sembra abbondare.

3:55- Ma non sappiamo come la vita sia apparsa inizialmente. Nel valutare la probabilità che appaia la vita, ci aiutano due elementi empirici. Il primo riguarda i fossili di alghe, che risalgono a 3,5 miliardi di anni fa. La Terra si formò 4,6 miliardi di anni fa e fu probabilmente troppo calda per i primi 500 milioni di anni. Quindi la vita apparve sulla Terra entro mezzo miliardo di anni da quando cominciò ad essere possibile. Non sono tanti, se si pensa ai dieci miliardi di anni di vita di un pianeta come la Terra. Ciò suggerisce che le probabilità che la vita appaia sia ragionevolmente alta. Se fosse molto bassa, ci saremmo dovuti aspettare che impiegasse la maggior parte dei dieci miliardi di anni avuti a disposizione.

4:57- D'altro canto, non abbiamo ricevuto visite aliene. E tralascio le testimonianze sugli UFO. Perché mai dovrebbero apparire solo a gente stramba e credulona? Se vi è una cospirazione governativa volta a sopprimere le testimonianze per trarre vantaggio dalla conoscenza scientifica aliena, beh, finora tale politica sembra essere stata alquanto inefficace. Inoltre, malgrado l'intensa ricerca del progetto SETI, non abbiamo ancora captato alcun quiz televisivo alieno, il che probabilmente indica l'assenza di civiltà aliene evolute almeno quanto noi nel raggio di qualche secolo luce. Erogare polizze assicurative contro il rapimento alieno sembra essere una scommessa piuttosto sicura.

6:01- Il che mi porta all'ultima delle grandi domande "Qual è il futuro della specie umana?". Se siamo i soli esseri intelligenti nella galassia, dovremmo assicurarci di sopravvivere e continuare la specie. Ma stiamo entrando in un periodo sempre più pericoloso della nostra storia. La nostra popolazione ed il nostro uso delle risorse limitate della Terra stanno crescendo esponenzialmente, e con essi la nostra abilità tecnica di modificare l'ambiente in meglio o in peggio. Ma il nostro codice genetico è ancora veicolo di istinti egoisti ed aggressivi che in passato ci hanno fornito un vantaggio competitivo per la sopravvivenza. Sarà abbastanza difficile evitare disastri nei prossimi cento anni, per non parlare dei prossimi mille o un milione.

7:07- La nostra sola possibilità di sopravvivenza nel lungo periodo è di non restare sul pianeta Terra, ma di diffonderci nello spazio. Le risposte a queste grandi domande mostrano che abbiamo fatto notevoli progressi negli ultimi cento anni. Ma se vogliamo continuare oltre i prossimi cento anni, il nostro futuro è nello spazio. Ecco perché sono favorevole ai voli spaziali umani.

7:41- Per tutta la vita ho cercato di comprendere l'Universo e di trovare risposte a queste domande. Sono stato molto fortunato, perché la mia disabilità non è stata poi un grande handicap. Anzi, probabilmente ha dato più tempo a me che a tanti altri per intraprendere il cammino della conoscenza. Lo scopo ultimo è una completa teoria dell'Universo, e stiamo facendo buoni progressi. Grazie del vostro tempo.

8:25- Chris Anderson: Professore, dovendo dare una risposta secca, le sembra ora più probabile che la specie umana sia sola nella Via Lattea, anche solo limitando il confronto a civiltà d'intelligenza pari o superiore? Questa breve risposta gli ha richiesto sette minuti, e mi ha fatto davvero capire che straordinario atto di generosità da parte sua sia stato l'intero intervento.

9:17- Stephen Hawking: Penso che la nostra sia probabilmente l'unica civiltà nel raggio di diversi secoli-luce, altrimenti avremmo captato le loro onde radio. L'alternativa è che le civiltà non durino a lungo, ma finiscano col distruggersi. 

Chris Anderson: Professore, la ringraziamo. Il suo sarà per noi un salutare monito nel corso del nostro convegno, questa settimana. Professore, la ringraziamo davvero per lo sforzo straordinario che ha fatto nel condividere le sue idee con noi. Grazie. Davvero. (Applausi)

2 commenti:

  1. I tuoi post, cara Annarita, sono sempre istruttivi. li leggo sempre con grande piacere e quando la lettura finisce.. nella mia piccola mente nascono tante riflessioni.

    Grazie che mi aiuti a riflettere.

    Ti abbraccio!


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    Risposte
    1. Le tue parole non possono non gratificarmi, cara Rosaria. Tra gli scopi della divulgazione scientifica vi è quello di sensibilizzare le persone sui grandi temi della natura e dell'esistenza.

      Ricambio l'abbraccio. ☺

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