mercoledì 29 aprile 2015

Il Succo Di Barbabietola Rossa Riduce L'Ipertensione, Secondo Una Sperimentazione Clinica



Secondo i risultati di una sperimentazione clinica, condotta presso la Queen Mary University of London (QMUL) nel Regno Unito, finanziata dalla British Heart Foundation, un bicchiere al giorno di succo di barbabietola rossa può abbassare la pressione sanguigna delle persone con ipertensione, anche di quelle non trattate farmacologicamente.

L'azione è dovuta agli alti livelli di nitrato inorganico, contenuto nelle barbabietole rosse. Anche altri ortaggi a foglia - come lattuga e cavoli - contengono alti livelli dello stesso composto, che sono assunti dal suolo attraverso le radici dei vegetali citati.

Nel corpo umano, il nitrato inorganico viene trasformato in ossido nitrico, che rilassa e dilata i vasi sanguigni.

Per eseguire il trial clinico, Amrita Ahluwalia, professoressa di farmacologia vascolare presso la QMUL, e i colleghi del team di ricerca hanno reclutato 64 pazienti di età compresa tra i 18 e gli 85 anni. La metà dei pazienti stava già assumendo farmaci per la pressione alta, ma senza riuscire ad equilibrarla efficacemente, mentre l'altra metà di pazienti ipertesi non stava ancora assumendo dei farmaci ipotensivi.

I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ciascuno dei due gruppi. Un gruppo ha consumato un bicchiere al giorno (250 ml) di succo di barbabietola, mentre l'altro gruppo ha assunto la stessa quantità di succo di barbabietola, però priva di nitrati (il placebo).


Entrambi i gruppi, che hanno bevuto il succo giornalmente per 4 settimane, sono stati, inoltre, monitorati per 2 settimane prima e dopo lo studio, portando la durata del trial a 8 settimane.

Il trial era in doppio cieco, ciò vuol dire che né i medici né i pazienti sapevano se il succo somministrato fosse il placebo oppure il supplemento attivo.

Nel corso delle quattro settimane, in cui stavano assumendo il succo, i pazienti del gruppo del supplemento attivo (il succo di barbabietola contenente nitrato inorganico) hanno registrato una riduzione della pressione arteriosa di 8/4 mmHg (millimetri di mercurio).

Il primo valore si riferisce alla riduzione della pressione sistolica (quando il cuore si contrae, spingendo il sangue fuori dai ventricoli) e il secondo valore si riferisce alla riduzione della pressione diastolica (quando il cuore si rilassa per ricevere il sangue negli atri). Per molti pazienti, la riduzione di 8/4 mmHg ha riportato il valore della loro pressione sanguigna nel range di normalità.

Nelle due settimane dopo aver smesso di prendere il succo, la pressione sanguigna dei pazienti è tornata ai livelli elevati precedenti.


Il team sottolinea che questo è il primo studio a mostrare le prove di una riduzione duratura della pressione arteriosa, dovuta a supplementazione di nitrato alimentare, in un gruppo di pazienti con pressione sanguigna elevata.

I pazienti nel gruppo del supplemento attivo hanno sperimentato anche un miglioramento di circa il 20% per quanto riguarda la capacità di dilatazione dei vasi sanguigni ed una riduzione nella rigidità delle arterie di circa il 10%. Gli studi dimostrano che tali cambiamenti sono connessi alla riduzione del rischio di malattie cardiache.

Tali cambiamenti non sono stati, invece, osservati nel gruppo del placebo (il cui succo di barbabietola non conteneva nitrato), durante il periodo dello studio.


Gli autori hanno verificato che la riduzione, ottenuta nel gruppo del supplemento attivo, è paragonabile a quella indotta da un farmaco; la riduzione media della pressione sanguigna che un singolo farmaco anti-ipertensione induce è pari a 9/5 mmHg.

Lo studio conclude:

"Questi risultati suggeriscono, per il nitrato alimentare, un ruolo di trattamento aggiuntivo economico, prontamente disponibile, nella gestione dei pazienti con ipertensione."


Per dare un contesto all'importanza di questi risultati, gli autori fanno notare come studi osservazionali su larga scala indichino che, per ogni aumento di 2 mmHg della pressione arteriosa, il rischio di morte per malattie cardiache aumenta del 7% e il rischio di ictus del 10%.

Secondo gli autori, il prossimo passo è quello di condurre uno studio più ampio che cerchi di replicare gli stessi risultati nel corso di un periodo più lungo con un gruppo molto più numeroso di persone ipertese.

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Riferimenti

 Dietary nitrate provides sustained blood pressure lowering in hypertensive patients, Vikas Kapil, et al., Hypertension, doi:10.1161/HYPERTENSIONAHA.114.04675

Queen Mary University of London news release


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