giovedì 10 settembre 2015

I Successi di Spitzer in 12 Anni di Attività nello Spazio

Le dodici immagini del calendario digitale
I successi del telescopio spaziale Spitzer, in 12 anni di attività nello spazio, sono celebrati dalla NASA con un nuovo calendario digitale.

Avrei dovuto pubblicare questo post il 25 agosto scorso, giorno della ricorrenza, ma, per varie ragioni, sono riuscita a completarlo soltanto adesso.

Spitzer, che fu lanciato nello spazio, il 25 agosto 2003, da Cape Canaveral in Florida, svolge il suo compito ancora alla grande, continuando ad utilizzare la sua visione a raggi infrarossi ultrasensibili per raccogliere dati su asteroidi, comete, pianeti extrasolari e alcune delle galassie note più distanti. Di recente, Spitzer è stato fondamentale nella scoperta di HD219134b, l'esopianeta roccioso più vicino a noi, distante 21 anni luce.
Il telescopio, denominato Space Infrared Telescope Facility al momento del lancio e, all'incirca, per i primi quattro mesi, fu ribattezzato con il nome attuale il 18 dicembre 2003, ad efficienza testata, secondo la tradizione della NASA. Il nome fu scelto all'interno di un concorso internazionale, al quale parteciparono oltre settemila saggi, in onore di Lyman Spitzer, uno dei più influenti astrofisici del XX secolo ed il primo scienziato a proporre la costruzione di un telescopio nello spazio.

Ricordo che dodici anni fa ne parlai a scuola ed i ragazzi si mostrarono molto curiosi, in quella circostanza. Qualcuno di loro, sfoggiando una pretenziosa competenza, esclamò: "Ma non c'è già Hubble?"

Risposta di un altro saputello:"Ma Hubble comincia ad essere un po' vecchiotto perché è stato lanciato nel 1990!"

Beh, vi risparmio il seguito, ma non prima di avervi detto che ben presto prese vita uno schieramento in piena regola, a favore degli ignari Hubble e Spitzer, al punto che mi ci volle un bel po' prima di riuscire a far comprendere ai ragazzi gli scopi scientifici dei due telescopi, contendenti nella fervida immaginazione dei miei mocciosi.
Un risvolto positivo si può, però, attribuire all'accaduto: una volta tanto, lo scontro di opinioni non era avvenuto a causa di due divi del cinema o delle canzonette...ma a causa di due "personaggi" della Scienza!!!

In realtà, il glorioso Hubble, che ha festeggiato il suo 25° anniversario nell'aprile scorso, ci ha regalato alcune tra le più dettagliate immagini di sempre nello spettro visibile della radiazione elettromagnetica, modificando il nostro modo di osservare l'Universo e rendendo possibili importanti scoperte in astrofisica, tra cui una precisa determinazione della velocità di espansione dell'Universo. Hubble non è il primo telescopio spaziale, ma sicuramente il più grande e versatile, essendo in grado di studiare le radiazioni prodotte dai corpi celesti comprese tra la lunghezza d'onda dell'ultravioletto  e quella del vicino infrarosso, di operare sia nel visibile che nell'infrarosso, e di eseguire osservazioni spettroscopiche di oggetti astronomici.

Ma non sottovalutiamo l'importanza del cuginetto Spitzer! Gli obiettivi della sua missione sono, infatti, molteplici: dalla planetologia, allo studio del processo di formazione stellare, del mezzo interstellare della Via Lattea, ma anche l'osservazione di altre galassie più distanti e ancora in formazione.

Rappresentazione artistica del Telescopio spaziale Spitzer. Fonte

Ricordiamo che Spitzer opera nell'infrarosso.

L'Astronomia  dell'infrarosso è la branca, in Astronomia e Astrofisica, che studia gli oggetti astronomici visibili ai raggi infrarossi. La lunghezza d'onda della luce infrarossa varia in un intervallo che va da 0,75 a 300 micrometri. Gli infrarossi cadono tra le radiazioni visibili, che variano da 380 a 750 nanometri, e le onde submillimetriche.


L'Astronomia dell'infrarosso mosse i primi passi nel 1830, pochi decenni dopo la scoperta della luce infrarossa da parte di William Herschel, avvenuta nel 1800. All'inizio, il progresso fu limitato, e soltanto a partire dagli inizi del 20° secolo furono effettuate rilevazioni sistematiche di oggetti astronomici diversi dal Sole e dalla Luna, in luce infrarossa. Dopo una serie di scoperte fatte negli anni '50 e '60 in radioastronomia, gli astronomi compresero la portata delle informazioni disponibili al di fuori della gamma del visibile e, finalmente, si affermò la moderna Astronomia dell'infrarosso.

Così l'infrarosso fu utilizzato dagli astronomi, al pari di ogni altra forma di radiazione elettromagnetica, per esplorare più a fondo le pieghe dell'universo. L'infrarosso, rispetto alla luce visibile, è infatti in grado di attraversare quasi indenne i grandi ammassi di polveri e, quindi, di indagare oggetti non rilevabili da parte dei sensori ottici, come potrebbero essere le nascenti protostelle all'interno delle nubi molecolari.

Senza entrare nei dettagli tecnici della strumentazione di Spitzer, che potete leggere alla voce corrispondente di Wikipedia, voglio ricordare di seguito alcune delle sue straordinarie osservazioni.

Nel 2005, gli astronomi della University of Wisconsin riuscirono a determinare, sulla base di 400 ore di osservazione di Spitzer, che la Via Lattea ha una struttura barrata più consistente di quanto precedentemente ritenuto.

Sempre nel 2005, gli astronomi Alexander Kashlinsky e John Mather del NASA Goddard Space Flight Center riferirono che una delle prime immagini di Spitzer potrebbe aver catturato la luce delle prime stelle dell'universo.
In una immagine di un quasar nella costellazione del Dragone, programmata con il solo scopo di aiutare a calibrare il telescopio, fu rilevata la presenza di un bagliore infrarosso dopo che fu rimossa la luce di oggetti conosciuti. Kashlinsky e Mather sono convinti che i numerosi blob in questo bagliore sono la luce di stelle formatesi già 100 milioni di anni dopo il Big Bang, spostati verso il rosso dall'espansione cosmica. 


A marzo del 2006, gli astronomi segnalarono una nebulosa estesa per una lunghezza di circa 80 anni luce, nelle vicinanze del centro della Via Lattea: la nebulosa Doppia Elica, intrecciata, come dice il nome, in una doppia spirale che ricorda la forma del DNA.  
Si pensa che questa nebulosa, distante 300 anni luce dal buco nero supermassiccio ipotizzato al centro della galassia, fornisca degli indizi sull'intensità dei campi magnetici ivi presenti, i quali sono estremamente forti, oltre 1000 volte più forti di quelli del sole. Se così fosse, essi possono essere guidati dal disco di gas in orbita attorno al buco nero. La nebulosa è stata scoperta dal telescopio spaziale Spitzer, e pubblicata sulla rivista Nature il 16 marzo 2006.


La nebulosa Doppia Elica, con colorazione artificiale. Fonte
A maggio del 2007, gli astronomi mapparono con successo la temperatura atmosferica di HD 189733 b, un pianeta extrasolare a circa 63 anni luce di distanza dal sistema solare nella costellazione della Volpetta, ottenendo così la prima mappa di un pianeta extrasolare.

Nell'ottobre 2009, gli astronomi Anne J. Verbiscer, Michael F. Skrutskie, e Douglas P. Hamilton pubblicarono i risultati dell' "anello Phoebe" di Saturno, che fu scoperto con il telescopio; l'anello è un enorme, tenue disco di materiale la cui estensione va da 128 a 207 volte il raggio di Saturno.

Ad aprile 2015, Spitzer ha scoperto, in collaborazione l'OGLE Warsaw Telescope del Las Campanas Observatory in Cile, uno dei pianeti più distanti mai identificati: un gigante di gas a circa 13.000 anni luce di distanza dalla Terra.

Queste sono soltanto alcune delle stupefacenti scoperte di Spitzer. La NASA ha voluto celebrare i suoi successi, rilasciando un calendario digitale gratuito, ricco di immagini bellissime; per la precisione sono dodici, tra le migliori catturate da Spitzer, una per ogni mese, da settembre 2015 ad agosto 2016.

Download calendario: link.

Questa la pagina web dedicata al 12° anniversario di Spitzer: link.

1 commento:

  1. La scienza attraverso i suoi studi ci dona quelle scoperte che danno voce ai perché. Articolo interessante arricchito dalle tue dettagliate informazioni. Complimenti!
    Buon weekend!
    un abbraccio
    annamaria

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