tag:blogger.com,1999:blog-4512492422937240515.post3663204601035642870..comments2024-03-12T20:02:21.496+01:00Comments on Scientificando: L'ALTRA FACCIA DELLA DEPRESSIONEAnnaritahttp://www.blogger.com/profile/06203145621123078773noreply@blogger.comBlogger13125tag:blogger.com,1999:blog-4512492422937240515.post-54407903814380960782010-03-21T10:49:00.000+01:002010-03-21T10:49:00.000+01:00Sembra quaisi serio: ma forse è il luogo che confe...<br>Sembra quaisi serio: ma forse è il luogo che conferisce...<br>[paopasc]<br>utente anonimohttp://questionedelladecisione.blogspot.comnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4512492422937240515.post-43648288144750176302010-03-21T11:59:00.000+01:002010-03-21T11:59:00.000+01:00Il contenuto è serissimo indipendentemente dal luo...<br>Il contenuto è serissimo indipendentemente dal luogo. Ancora grazie.<br>nereide1http://scientificando.splinder.comnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4512492422937240515.post-856590258101529482010-03-21T12:47:00.000+01:002010-03-21T12:47:00.000+01:00Cara Annarita, parlare della depressione è un argo...Cara Annarita, parlare della depressione <br>è un argomento molto serio , hai fatto bene a fare un post.<br>Rispondo alle tue domande.<br><br>Per anni si è sempre creduto che per curare la depressione bastava parlare, per anni è stata vista come male dell'anima , invece, la scienza ha dato una risposta che è quella che tu hai scritto nel post. colpa dei recettori... parlare può aiutare ma non so quanto.<br><br>Condividere un problema con gli altri un pò di sollievo lo da anche a persone non depresse, in fondo l'uomo è fatto per comunicare e non solo sul lato pratico. Anzi, certe volte parlare di un problema aiuta a smussarlo e si da luce alle ombre, questo certamente non è chi si può fare con tutti..<br><br>.a differenza che il depresso cerca aiuto in tutti, perchè si sente cosi a disagio che vorrebbe capire se è lui a sbagliare e chiede sempre conferme...<br><br><br>Ho una carissima persona che è depressa, non le manca nulla, eppure le trema sempre la terra sotto i piedi e che lei capisce che c'è qualcosa in lei che non va e lotta ce la mette tutta, ma ricade sempre...ecco perchè io sono fermamente convinta che la colpa sta in questi recettori.<br><br>Buona Primavera<br>un bacione e buona Domenica.utente anonimonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4512492422937240515.post-33776150558762520502010-03-21T13:05:00.000+01:002010-03-21T13:05:00.000+01:00L'anonimo sono io RosariaL'anonimo sono io <br>Rosariautente anonimonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4512492422937240515.post-69800195981862374022010-03-21T13:13:00.000+01:002010-03-21T13:13:00.000+01:00Cara utente anonima (non vedo il nome...) con rigu...<br>Cara utente anonima (non vedo il nome...) con riguardo alla tendenza in atto in ambito scientifico a ridurre le patologie della psiche a questioni quantitative ti suggerisco la lettura sul blog di Gravità Zero la comunicazione dei risultati di due ricercatori italiani sul ruolo del metabolismo lipido (soprattutto acido arachidonico e oleico) delle piastrine nella depressione e nelle patologie cardiache.<br>Con riguardo allo specifico se è pur vero che un dismetabolismo dei neurotrasmettitori o un'anomalia recettoriale è spesso causa dell'instaurarsi della maggior parte delle patologie di definizione psichiatrica, curabili quindi con farmaci che ripristinano l'equilibrio perduto,è anche vero che, nel versante terapeutico, non poche sono le dimostrazioni dell'effettività di un lavoro misto, chimico-psicoterapeutico o anche puramente psicologico.<br>L'importanza di questi studi è comunque quella di fornire un substrato fisico a quelle che molte volte vengono viste solo come disposizioni caratteriali, quasi come se l'individuo stesso, di sua spontanea volontà, propendesse per una visione della vita come cosa inutile e dolorosa.<br>[paopasc]<br>utente anonimohttp://questionedelladecisione.blogspot.comnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4512492422937240515.post-8238096922280224282010-03-21T13:16:00.000+01:002010-03-21T13:16:00.000+01:00Una ulteriore dimostrazione, Andrea, della diffico...<br>Una ulteriore dimostrazione, Andrea, della difficoltà di definizione di una "norma" o normalità che prescinda dalla collocazione geografica e ambientale degli organismi. E una conferma dell'azione della selezione naturale che premia i tratti più adatti all'ambiente specifico.<br>Otima segnalazione.<br>[paopasc]<br>utente anonimohttp://questionedelladecisione.blogspot.comnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4512492422937240515.post-47057886720375122142010-03-21T13:20:00.000+01:002010-03-21T13:20:00.000+01:00Cara Rosaria, caro Andrea, sono in totale accordo ...<br>Cara Rosaria, caro Andrea, sono in totale accordo con i commenti, di risposta ai vostri, lasciati gentilmente da Paolo Pascucci, autore dell'articolo sulla depressione.<br><br>Ringrazio tutti degli interessanti elementi che arricchiscono il contenuto del post.<br><br>annarita<br>nereide1http://scientificando.splinder.comnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4512492422937240515.post-83491927574392530182010-03-21T15:27:00.000+01:002010-03-21T15:27:00.000+01:00Commentatore/commentatrice n.9, la ringrazio del c...<br>Commentatore/commentatrice n.9, la ringrazio del commento, al quale Paolo risponderà adeguatamente. Sarebbe, però, buona "norma" presentarsi quando si entra in una discussione.<br><br>La ringrazierei se volesse gentilmente farlo.<br><br>annarita ruberto<br>nereide1http://scientificando.splinder.comnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4512492422937240515.post-51028673040904582032010-03-21T15:58:00.000+01:002010-03-21T15:58:00.000+01:00Andrea, ti ringrazio di avere ovviato e ti ringraz...<br>Andrea, ti ringrazio di avere ovviato e ti ringrazio nuovamente per il corposo e significativo commento. :)<br><br>annarita<br>nereide1http://scientificando.splinder.comnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4512492422937240515.post-7211862935811062532010-03-21T16:14:00.000+01:002010-03-21T16:14:00.000+01:00Posto che una definizione della norma, con riguar...<br>Posto che una definizione della norma, con riguardo a parametri quali quelli biologici così soggetti a variazione inter-individuale, è necessaria per stabilire più o meno un confine tra stato patologico (quindi da curare) e stato normale, e verificato che a questa condizione si possono portare eccezioni che però non ne alterano il significato, noto, rispetto a variazioni fenotipiche degli individui, che a volte esitano in stati di patologia, come ciò debba ricercarsi in quella caratteristica sempre presente nell'evoluzione dei viventi, che è un po' la bibbia dei biologi, e che è la selezione naturale con il corollario, per esempio, della teoria epigenetica, la quale assume che nello sviluppo guidato dal genoma intervengano fattori ambientali a modificare l'espressione di quel patrimonio. Le due cose sono ovviamente distinte, selezione naturale e epigeneticità, ma ugualmente si iscrivono quali spiegazioni di ampio respiro di situazioni "potenzialmente patologiche" quale quella in oggetto e che spesso lo diventano in seguito a influenze del tipo di società nel quale si vive.<br>E' questo il senso della mia notazione della difficoltà, a volte, di definizione di norma in ambito psichiatrico, per le ricadute che il tipo di società nel quale si vive portano come contributo all'espressione o manifestazione conclamata di quello che potremo chiamare un tratto comportamentale.<br>Per dirla in maniera chiara una situazione quale quella prospettata dagli autori avrebbe potuto non manifestarsi o manifestarsi in misura inferiore in un individuo di una società rigidamente divisa in classi, se appartenente alle elite, perchè mascherata dall'alone di autorità ereditata, oppure in società che precocemente indirizzavano in ambiti monastici sin dalla tenera età, e così via. D'accordo anche che qualora siano assenti cause immediate o remote o si manifestino i sintomi dobbiamo lecitamente pensare a una franca patologia.<br>Sul tema della ricerca delle cause sono con lei sul ritenere preponderanti i fattori biologici, senza però dimenticare quanto brevemente accennato sopra, e cioè quanto sia importante la rappresentazione di sè e il tipo di scoietà nel quale si vive, capace di forzare la manifestazione un aspetto della propria personalità rispetto a un altro.<br>Grazie del suo puntuale contributo.<br>utente anonimohttp://questionedelladecisione.blogspot.comnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4512492422937240515.post-10435696979114678012010-03-21T17:06:00.000+01:002010-03-21T17:06:00.000+01:00Riguardo al post # 13, la gara fra Lamarck e Darwi...Riguardo al post # 13, la gara fra Lamarck e Darwin è sempre aperta !<br>Banalizzando, la giraffa ha il collo lungo <em><strong>per</strong></em> potersi cibare delle alte foglie dell'eucalipto, o solo le giraffe col collo alto (ce n'erano anche col collo basso !), capaci quindi di arrivarci,sono sopravissute ?<br>Fattori ereditari e fattori ambientali necessariamente si mescolano, ma per poter operare, una tavola di Rorscach , da cui partire, è necessaria.<br>La scienza in fondo è numero, è quantificare, è poter riprodurre il risultato.<br>Certamente fattori culturali possono evidenziare o mascherare determinate patologie, non per niente viviamo in un'epoca in cui anoressia (e bulimia) e depressione, hanno assunto una dimensione cospicua, ma d'altra parte la schizofrenia ha incidenza invariata nel tempo e addirittura presso popolazioni completamente differenti per cultura e tradizioni.<br><br>Andreautente anonimonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4512492422937240515.post-71946045068315552232010-03-21T17:28:00.000+01:002010-03-21T17:28:00.000+01:00Caro Andrea, visto che sei una persona in possesso...<br>Caro Andrea, visto che sei una persona in possesso di una solida preparazione che spazia in diversi ambiti scientifici, ti piacerebbe partecipare al<a rel="nofollow" href="http://www.tutto-scienze.org/2010/03/carnevale-della-fisica-5-prima-chiamata.html"><strong> Carnevale della Fisica</strong></a>? In caso affermativo, potresti contattarmi al mio indirizzo di posta elettronica: annaritar5@gmail.com<br><br>Un caro saluto.<br>annarita<br>nereide1http://scientificando.splinder.comnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4512492422937240515.post-65410819771146317622010-03-21T19:50:00.000+01:002010-03-21T19:50:00.000+01:00Non ho mai approfondito queste tematiche ma son co...<br>Non ho mai approfondito queste tematiche ma son convinto che il dialogo, l'esprimere le proprie difficoltà possa aiutare in questi casi. Credo sia importante non sentirsi un'isola, un qualcosa di diverso rispetto al mondo che ci circonda. Il chiudersi in sè stessi sicuramente aggrava questa condizione. Un caro saluto, Fabio<br>utente anonimohttp://volodinotte.typepad.comnoreply@blogger.com