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mercoledì 6 novembre 2013

Microscopia Confocale Per Lo Studio Tridimensionale Di Strutture Biologiche

La Microscopia Confocale è una tecnica ottica utilizzata, principalmente, per lo studio tridimensionale di strutture biologiche.

Ma prima di andare nello specifico, mi presento! Il mio nome è Luca e ho avuto l’onore di poter disporre di un link sul sito di Annarita. Quando me lo ha comunicato, mi ha offerto addirittura uno spazio sul suo sito per poter scrivere qualche mio vaneggiamento. Praticamente l’equivalente dei regali di Natale per un bambino!

Tornato sulla Terra, ho pensato di cominciare a parlarvi di uno degli argomenti che più mi appassionano: vedere quel mondo che non riusciamo a percepire con i nostri occhi.  

Sapete quanto è piccola la cosa più piccola che riusciamo a vedere? Prendete un metro dalla cassetta degli attrezzi, dividetelo in diecimila parti e prendetene una sola: la sua grandezza è il limite per il nostro occhio. Se non ci credete, guardate questa immagine.

martedì 13 novembre 2007

Il microscopio ottico

Cari ragazzi di 1° A, poichè da poco abbiamo iniziato il nostro percorso sulle cellule, e stiamo per intraprendere le osservazioni dei preparati cellulari al microscopio ottico, lascio qui una utile presentazione (reperita in rete e da me arricchita con diversi link) di questo strumento che a breve diventerà familiare.


Buona lettura!


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IL MICROSCOPIO OTTICO


Il microscopio è uno strumento costituito da sistemi di lenti che consentono di ingrandire oggetti molto piccoli, ma anche di rendere più acuta la visione, consentendo di osservare un maggior numero di particolari. L’immagine osservata al microscopio è capovolta ed ingrandita rispetto all’originale. Se si utilizza una lente, l’ingrandimento è dato dal seguente rapporto:


ingrandimento
della lente



=



250 mm (distanza di
visione normale)



:



f (distanza focale
della lente)





ingrandimento


G rappresenta l’oggetto; la lente d’ingrandimento avvicina l’oggetto nella posizione G1 che formerà sulla retina dell’occhio una immagine capovolta e ingrandita rispetto alla visione senza lente; 250 mm è la distanza di visione normale di lettura ed è una distanza fissa di riferimento; f rappresenta la distanza focale, cioè la distanza tra il centro della lente e G1. Per avere un ingrandimento maggiore deve aumentare la curvatura della lente e l’oggetto dovrà essere osservato ad una distanza minore. Per questo, con il microscopio ad alti ingrandimenti, l’obiettivo va quasi a sfiorare il vetrino con il preparato da osservare.


I difetti delle lenti si chiamano aberrazioni e ne esistono due tipi principali: l’aberrazione cromatica, che provoca una sfocatura dei colori e dipende dalla natura della luce, e l’aberrazione sferica dovuta alla curvatura della lente. Entrambe vanno corrette aggiungendo altre lenti per compensare i difetti. Per questi motivi gli oculari ed in particolare gli obiettivi dei microscopi sono costosi ed il costo aumenta con la correzione delle aberrazioni.


I microscopi sono ottici o elettronici. I microscopi ottici utilizzano come fonte luminosa una lampada e lenti per ingrandire fino ad un massimo di 1200 ingrandimenti. I microscopi elettronici usano un fascio di elettroni ed apparati elettronici per ingrandire fino ad oltre 500.000 ingrandimenti, giungendo ad osservare le grosse macromolecole.

microscopio


Se volete saperne di più continuate a leggere qui >>
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