mercoledì 16 novembre 2011

Manya, Passione Radioattiva

"Manya, Passione Radioattiva" potrebbe suonare come il titolo di un romanzo d'appendice...ma non lo è, tranquilli! Vediamo allora di cosa si tratta.

Il 7 novembre scorso, Maria Salomea Skłodowska, coniugata Curie, avrebbe compiuto 144 anni. Nata 144 anni prima di Fukushima! (La foto a lato proviene da
© A.C.J.C. Fonds Curie et Joliot-Curie)

Google le ha dedicato un bel doodle e i blog che si occupano di scienza hanno parlato di lei numerosi, come nelle aspettative.
Pertanto, non sto qui a propinarvi l'ennesima dettagliata biografia che potete leggere su Wikipedia e altrove.
Voglio invece soffermarmi sulla donna, che non può ovviamente prescindere dall'essere scienziata.

Sentii parlare di lei, la prima volta, quando frequentavo le medie.
All'epoca, fui affascinata dalla sua figura guardando un documentario in tv. Ricordo che l'impressione fu forte al punto da farmi andare alla ricerca di documenti che la riguardassero, per quanto era nelle possibilità di una ragazzina dodicenne, che non poteva disporre di Internet.

In breve, mi appassionai alla chimica. Passione che mi portò ad allestire in casa un piccolo laboratorio di fortuna in cui davo sfogo alle mie "fantasie chimiche", con estrema preoccupazione dei miei genitori, che mi monitoravano a vista...senza costrizioni, però, devo ammettere.


Marie (chiamata Manya in famiglia, da piccola) fu una donna passionale, volitiva, geniale ricercatrice, due volte Nobel per la fisica (nel 1903, insieme al marito Pierre Curie e Antoine Henry Becquerel) e per la chimica (nel 1911, da sola), in un periodo storico in cui la donna era esclusa da posizioni ancora considerate di esclusivo appannaggio maschile.

Marie Curie è sicuramente una delle figure più importanti della scienza del '900, in virtù dei suoi studi pionieristici sulla radioattività. Ha lasciato un segno così forte nell'immaginario collettivo da essere persino ricordata in un suggestivo brano "Radioactivity" dei Kraftwerk.
Questo brano del 1975, ancora attuale per il suo contenuto, recita: "Radioactivity, Is in the air for you and me, Radioactivity, Discovered by Madame Curie".






Ai meriti scientifici  per la  scoperta e l'isolamento del Radio e del Polonio,
si aggiunge la sua generosa attività di "radiologa" durante la prima guerra mondiale.
Ideò, infatti, delle "unità mobili" come mezzo di diagnosi per i soldati feriti. E' molto interessante, in proposito, il contenuto del bellissimo sito "Marie Curie", alla sezione "Marie Curie et son temps: La radiologie et la guerre".

"L'histoire de la radiologie de guerre offre un exemple saisissant de l'ampleur insoupçonnée que peut prendre dans certaines conditions, l'application de découvertes d'ordre purement scientifique." (Lettre de Marie Curie. Citation d'Eve Curie dans Madame Curie)

Fu, con ogni probabilità, il temperamento appassionato e generoso a spingere la grande Manya a fondare, a partire dal 1916,  l'insegnamento  teorico e pratico per l'educazione di base in radiologia, presso l’Institut du Radium a Parigi. Circa 150 infermieri, reclutati da tutte le provenienze,  furono formati con successo nell'utilizzo di macchine a raggi X.




Institut de Radium à la fin de sa construction, probablement vers 1914. Photo publiée à l'occasion du 25 ème Anniversaire de la découverte du radium et de l'inauguration officielle du dispensaire de la Fondation Curie (l'inauguration avait lieu le 26 décembre 1923).
© A.C.J.C. Fonds Curie et Joliot-Curie.

marie curie - a lifeQuanto emerge dalle pieghe della storia fa pensare che Marie Curie sia stata una donna dalla tempra e dal carattere eccezionali, animata, oltre che dal genio scientifico, anche da sentimenti intensi e viscerali. Forte e passionale la descrive Susan Quinn nella sua celebre biografia degli anni '90  "Marie Curie: a life".

Le emozioni e i sentimenti, ebbero una gran parte nel guidare le scelte e la vita di Manya. Se non si fosse conclusa infelicemente la sua storia d'amore con un giovane aristocratico polacco e se l'Università non fosse stata proibita alle donne, in quel periodo, probabilmente non si sarebbe trasferita a Parigi per studiare e non avrebbe incontrato il giovane professor Curie.

Anche questa volta la scelta di stabilirsi definitivamente a Parigi e di dedicarsi alla ricera fu dettata dall'emotività: l'amore per Pierre Curie, con cui si sposò ed ebbe due figlie, Irène ed Eve.

Di seguito, il racconto di Marie sul primo incontro con Pierre Curie.

I met Pierre Curie for the first time in the spring of the
year 1894 ... A Polish physicist whom I knew, and who was a great admirer of Pierre Curie,

one day invited us together to spend the evening with himself and his wife.



As I entered the room, Pierre Curie was standing in the recess of a French window opening on a balcony. He seemed to me very young, though he was at that time thirty-five years old. I was struck by the open expression of his face and by the slight suggestion of detachment in his whole attitude. His speech, rather slow and deliberate, his simplicity, and his smile, at once grave and youthful, inspired confidence. We began a conversation which soon became friendly. It first concerned certain scientific matters about which I was very glad to be able to ask his opinion
. [Continua a leggere]


L'intesa di Marie con Pierre durò, totale e straordinaria, per lunghi anni fino alla morte del marito, avvenuta nel 1906. La bella Manya dagli occhi grigi continuò intensamente la sua ricerca, pur straziata dal dolore, insieme ad uno scienziato di alcuni anni più giovane, Paul Langevin, già brillante allievo di Pierre. Paul si innamorò di lei, che piano piano ricambiò appassionatamente l'amore del giovane collega.

Ma Langevin era sposato (infelicemente e prossimo alla separazione) e padre di quattro figli. La passionalità di Manya divenne "scandalosamente" pubblica nel 1911, a cinque anni dalla morte di Pierre, quando la moglie di Langevin dette in pasto alla stampa la corrispondenza amorosa di cui entrò in possesso, mentre Paul e Marie, partecipavano, a Bruxelles, alla prima Conferenza Solvay insieme ai più famosi fisici del mondo.

Iniziò una sistematica campagna di diffamazione ai danni di Marie, tra politica e razzismo, fino a quando non vennero in suo aiuto colleghe, femministe, e personaggi del calibro di Albert Einstein, Poincarè, Bohr.
Marie si riprese grazie all'aiuto degli amici e si dedicò con rinnovata passione alla ricerca. Viveva a contatto delle radizioni quasi priva di protezione, convinta com'era della loro natura benefica.

Soltanto dal 1925 cominciò a raccomandare alcune precauzioni  a coloro che maneggiavano sostanze radioattive, nell’industria e nella ricerca. Dal 1920 cominciò a manifestare, infatti, problemi di salute provocati, come oggi ben noto, dall’esposizione alle radiazioni.

Nel 1934 si ammalò probabilmente di  leucemia e morì poco dopo. Dal 1995 le sue spoglie, insieme a quelle del marito, sono custodite nel Pantheon di Parigi, il mausoleo delle glorie francesi: unica donna ad aver ricevuto un tale privilegio


Marie visse per la scienza senza farsi corrompere dalla notorietà, rinunciando ai benefici economici di cui avrebbe potuto usufruire insieme a Pierre, grazie alle loro scoperte.


4 commenti:

  1. Ti immagino 12enne alla ricerca di possibili fonti di approfondimento riguardo alla figura di questa eccezionale donna (prima di tutto) e scienziata. Anche tu curiosa (beata curiosità). Certo che per noi oggi tutto è molto più semplice soprattutto grazie ad Internet ed ai volenterosi che come te condividono passione e conoscenza.
    Mi è piaciuta molto l'impronta che hai voluto dare all'articolo mettendo in evidenza soprattutto l'essere donna. Un po' triste il sapere che con molta probabilità la morte di Marie sia dovuta all'eccesso espositivo alle radiazioni, triste ma allo stesso tempo simbolico: Il sacrificio estremo (non propriamente consapevole visti i tempi) in nome della Scienza. Una passionalità che trova riscontro anche nelle vicissitudini personali, passione necessariamente indispensabile per chi decide di dedicare la propria vita al coltivare le proprie idee e convinzioni intraprendendo un percorso di sacrifici (sopportabili proprio grazie alla passione) che però porta ad eccezionali scoperte fondamentali per il bene e la conoscenza comune.
    Un salutone
    Marco

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  2. Marie Curie, secondo me, è un'eroina, una persona da ammirare per le sue grandi scoperte. Senza la sua mente sensazionale e il suo coraggio,non avremmo precauzioni per la radioattività. Per esempio, se nessuno avesse ancora conosciuto tale fenomeno, come faremmo a proteggerci da disastri come quello accaduto in Giappone?
    Inoltre, è una donna coraggiosissima poichè ha messo a rischio la propria vita per mandare avanti i suoi studi e le sue ricerche.
    Grazie Manya. :)
    Allegra,2°B
    P.S. Professoressa,ho letto tutto l'articolo! ;)

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  3. Cara Annarita, conoscevo in parte la storia di Marie Curie,  ma ho letto con molto piacere il tuo post, dove spieghi così bene, facendomi scoprire cose che non sapevo.
    Questa scienziata ha sempre affascinato anche a me.
    Anche io ho visto un suo film e mi piacque subito per
    la sua modestia e umiltà: due qualità che hanno solo le grandi menti.
    Quando leggo di queste Donne eccezionali, sono orgogliosa di appartenere al sesso femminile.

    Ti immagino da bambina a fare la scienziata e immagino anche la preoccupazione dei tuoi genitori.
    Come vedi era la tua materia.

    Grazie, davvero bello il post e tutto.

    Ti abbraccio ciao.

    Rosaria

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  4. Prof. sono Davide H. 2 B°
    Se Manya non avrebbe la malatia, forse scopriva altri pericoli per la vita umana, mi dispiace che non ci sia più, è una persona che non vuole rinunciare al suo sogno quindi per me lei è andata avanti perchè non voleva rinunciare al suo sogno.
    Sono riuscito a capire una parte del video Radioactivity ma non sono riuscito a finire.
    Prof a martedi, ci aspetta anche la verifica  :D
    Davide H. 2°B

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