martedì 27 luglio 2010

Quercetina Contro La Leucemia



http://www.nature.com/bjc/journal/vaop/ncurrent/full/6605794a.html


 



Cari lettori,

riporto da CNR News il seguente comunicato stampa sui risultati di uno studio italiano che fa ben sperare per la cura della leucemia.




La terapia contro la leucemia linfocitica cronica può essere migliorata dall’utilizzo di questo antiossidante naturale, in grado di potenziare l’efficacia dei farmaci. Lo dimostra uno studio dell’Isa-Cnr pubblicato dal British Journal of Cancer. Questa forma leucemica è la più frequente negli adulti e spesso risulta resistente ai chemioterapici.



La quercetina, una piccola molecola ad attività antiossidante comunemente presente in cipolle, capperi, sedano, mele, uva, tè verde e vino rosso, potrebbe essere impiegata nella terapia delle leucemie. Lo attesta una ricerca dell’Istituto di scienze dell’alimentazione del Consiglio nazionale delle ricerche di Avellino (Isa-Cnr), pubblicata dal British Journal of Cancer.

“Studi eseguiti dal nostro e da altri gruppi di ricerca hanno dimostrato da tempo che la quercetina appartiene a quell’ampio gruppo di molecole di origine vegetale (fitochimici) con attività chemio-preventiva”, spiega Gian Luigi Russo, ricercatore presso l’Isa-Cnr e responsabile della ricerca. “La molecola, cioè, è capace di bloccare il processo di trasformazione di una cellula normale in tumorale, oppure di invertirlo se esso è già in atto”.

Sinora, però, gli studi erano stati condotti essenzialmente su linee cellulari o modelli animali. “Adesso, per la prima volta, abbiamo dimostrato che la quercetina è efficace in cellule tumorali di pazienti affetti da leucemia linfocitica cronica (Llc)”, continua Russo. In tali pazienti, la molecola “è in grado di rendere vulnerabili al trattamento farmacologico con chemioterapici cellule isolate dal paziente che prima non lo erano. Questa ‘sensibilizzazione’ è stata confermata associando la quercetina sia a farmaci sperimentali come Trail (un agente che induce apoptosi, ovvero il ‘suicidio’ della cellula leucemica), sia a farmaci da tempo presenti in terapia quali la fludarabina”.

I dati fanno ben sperare per una prossima sperimentazione clinica. “Sebbene la quercetina non sia esente da tossicità, studi preclinici hanno dimostrato che la molecola è ben tollerata anche a dosi elevate”, spiega il ricercatore. “Ciò consentirebbe di superare il problema della bassa biodisponibilità di questi composti e raggiungere le concentrazioni ematiche necessarie a garantire un’azione chemio-preventiva nei soggetti a rischio e quella terapeutica in soggetti affetti da Llc”.

Infatti, la quantità di quercetina assunta giornalmente con la dieta (25-30 milligrammi) è molto lontana dal poter svolgere una qualsivoglia attività biologica. Anche dopo un pasto ricco di alimenti contenenti la molecola, dunque, le concentrazioni ematiche sarebbero troppo basse per giustificare l’attività antitumorale, che, invece, è associabile all’assunzione di dosi farmacologiche.

La leucemia linfocitica cronica colpisce circa 1-6 persone su 100.000 e rappresenta la più frequente forma di leucemia nell’adulto (22-30% dei casi). Una percentuale significativa di pazienti mostra resistenza ai protocolli standard di chemioterapia ed è proprio a questa popolazione che si rivolge lo studio eseguito dall’Isa-Cnr in collaborazione con Silvestro Volpe del Reparto di Ematologia dell’Ospedale Moscati di Avellino.
Ma attenzione a interpretazioni errate o superficiali dei dati scientifici”, conclude Russo. “Massicce dosi di antiossidanti, quercetina inclusa, assunte liberamente come supplementi dietetici da persone sane e senza il diretto controllo del medico, possono risultare dannose alla salute. Il nostro lavoro fornisce invece indicazioni sperimentali utili per la progettazione di nuovi studi indirizzati a comprendere sia i meccanismi d’azione molecolare sia le reali potenzialità terapeutiche di questa molecola”.



Roma, 22 luglio 2010



La scheda
Chi: Istituto di scienze dell’alimentazione (Isa-Cnr) di Avellino
Che cosa: studio sulla quercetina, molecola antiossidante da utilizzare nella terapia delle leucemie
Per informazioni: Gian Luigi Russo, Istituto di scienze dell’alimentazione del Cnr e-mail glrusso@isa.cnr.it

Referenze:
Quercetin induced apoptosis in association with death receptors and fludarabine in cells isolated from chronic lymphocytic leukaemia patients M Russo, C Spagnuolo, S Volpe, A Mupo, I Tedesco, GL Russo Br J Cancer advance online publication, July 20, 2010 http://www.nature.com/bjc/index.html

 




16 commenti:


  1. La ricerca sta facendo passi da gigante e questa e una bellissima notizia che porterà ossigeno nella speranza dei pazienti. Venti anni fa avevo un amica che morì di leucemia, probabilmente se ci fossero state le conoscenze di oggi forse sarebbe ancora viva.
    Buona vita, Viviana

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  2. Che bella notizia, Annarita! Una concreta speranza sia per la cura che per la prevenzione di questa grave malattia. Far crescere sicuramente la nostra fiducia nella ricerca e nella medicina ufficiale. Davvero una novità confortante!
    Grazie, Annarita.
    Un abbraccio.
    maria I

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  3. Sono felice di leggere questa notizia. Ho una mia stretta familiare colpita da una forma di leucemia cronica diversa da quella che indichi tu, la mieloide cronica, e ti posso assicurare che, pur avendo la remissione completa con i farmaci, il loro effetto sul fisico non sono per niente leggeri. Gli effetti collaterali dopo molti anni sono devastanti. Speriamo che la  ricerca aiuti a trovare per questi ammalati una qualità della vita accettabile.
    Ciao Annarita, Roberta

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  4. Sempre bello leggere notizie cosi belle che aprono il cuore alla speranza.
    Io ho fiducia nella ricerca.
    Se  tu non ci fossi ti dovrebbero inventare 
    Per le notizie che dai sei fantastica!
    Ciao bacione Rosaria 

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  5. Un sospiro di sollievo, una grande speranza e una nuova bella conquista della ricerca nel campo della medicina.

    Grazie per aver comunicato questa bella notizia.
    Buona giornata!
    Adele

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  6. Quercetina! che nome simpatico, forse perchè fa bene!

    Per fortuna che ci sono questi bravi scienziati che pensano alla salute della

    gente, così danno una speranza a chi ne ha bisogno e non solo perchè

    anche chi non è ammalato deve cercare di prevenire queste brutte malattie
    .
    Grazie per averci dato questa bella notizia.

    lisetta

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  7. Ricordo molto bene questa molecola, un antiossidante abbastanza diffuso nel mondo vegetale. Ne leggevo già una ventina di anni fa quando ancora è grande la mia passione per i fitoterapici e in generale per la chimica organica. Non che adesso sia svanita ma ho ridotto le letture e le consultazioni (devo dire che ho una biblioteca piuttosto ben fornita in materia).
    Nulla di strano in queste recenti scoperte. Diciamo che il mondo vegetale è un ottimo fornitore di molecole di interesse terapeutico e farmacologico, e come si dimostra, non solo in ottica igienista ma francamente terapica.
    Infine direi che comunque particolarmente significativo è pure il consiglio  dei ricercatori: naturale non significa forzatamente esente da pericoli. Se un'alimentazione ricca di flavonoidi e quindi di vegetali è senz'altro utile e benefica per la salute, l'assunzione di dosi massicce, magari messe disposizione come farmaco da banco senza ricetta, possono rivelarsi pericolose.

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  8. Viv, mi dispiace tanto per la tua amica! So che cosa significhi perdere qualcuno molto caro...

    La medicina ha fatto passi da gigante in vent'anni, hai ragione, e la qualità della vita è migliorata anche in casi molto drammatici.

    Un bacione.

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  9. Sì, Maria, una concreta speranza che aiuta ad andare avanti, come ho già scritto a Viviana.

    Ricambio l'abbraccio.

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  10. Rob, comprendo. Ho perso un'amica quando avevo 12 anni per un tipo di leucemia, che non so quale fosse perché ero troppo piccola, all'epoca.

    Mi auguro anch'io che la medicina sia in grado di fornire un aiuto concreto alle persone malate.

    Un caro saluto.

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  11. Rosaria, anch'io ho fiducia nella ricerca e mi adopero per diffonderne i risultati perché penso che le persone traggano conforto da notizie come questa.

    Un abbraccio.

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  12. Adele, penso di non avere fatto nulla di speciale, ma grazie per le lodi.
    Chiunque ami la divulgazione si dà da fare per diffondere notizie e risultati della ricerca scientifica.

    Un salutone.

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  13. Lisetta, dici bene: prevenire è molto importante. Conoscere gli avanzamenti della medicina aiuta sicuramente in questa azione.

    Un caro saluto e grazie per la partecipazione.

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  14. Infine direi che comunque particolarmente significativo è pure il consiglio  dei ricercatori: naturale non significa forzatamente esente da pericoli. Se un'alimentazione ricca di flavonoidi e quindi di vegetali è senz'altro utile e benefica per la salute, l'assunzione di dosi massicce, magari messe disposizione come farmaco da banco senza ricetta, possono rivelarsi pericolose.

    Paolo, questa tua considerazione è condivisibilissima. Occorre fare attenzione nell'assumere farmaci da banco, facilmente alla portata di mano, per i motivi che hai indicato.

    Hai fatto bene a ricordarlo!

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  15. Spero possa dare buone speranze convivo con tale malattia da 4 anni circa, avevo 41 anni quando mi è stata diagnosticata. Sinora non ho iniziato alcun trattamento ma..oramai ci sono vicino. La chemio mi aspetta ed è per ora l'unica alternativa. Non esistono altre sostanze provate che debellano  definitivamente la LLC. Pertanto mi auguro con tutto il cuore che la ricerca possa trovare farmaci alternativi e naturali  con meno contenuto di tossicità perchè dovendosi proseguire a distanza di anni con cocktel di chemio..... non so fino a quando si può resistere.. Siano beati tutti i ricercatori. Un caro saluto a tutti..chiarly

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  16. Carissimo Chiarly, me lo auguro anch'io con tutto il cuore che questa piccola molecola possa donare effettivo sollievo nella terapia della leucemia linfocitica che colpisce un campione considerevole della popolazione.

    Le faccio un grosso in bocca al lupo! Personalmente credo molto nell'impiego della quercetina.

    I ricercatpri dovrebebro essere messi nella condizione di lavorare senza preoccupazioni perché il loro apporto nel miglioramento della qualità della vita è fondamentale.

    cari saluti.

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