giovedì 1 marzo 2012

C'era Una Volta In America

Ecco, a me questo articolo di Daniele Barettin è piaciuto molto e, come tutte le cose che ne vale la pena, ve lo segnalo e vi consiglio vivamente di leggerlo.

In bocca al lupo, Daniele! Sei forte...


Riporto l'incipit dell'articolo, il resto andate a leggerlo qui.
Scrive Daniele:
"Questa storia comincia fra 15 giorni. Quando un articolo verrà sottoposto ad un’importante rivista. Un mio articolo.
Un articolo a cui tengo molto.
E’ per me la storia di una rivincita, di un altro viaggio (di molti viaggi), di una delusione (di due delusioni, almeno).

Oppure comincia nel Luglio del 2008, quando incontrando per la prima volta il mio attuale capo del gruppo di Tor Vergata ad una conferenza a Venezia, nello stesso giorno sento per la prima volta il termine “Sperdue” e metto le basi per un piccolo futuro.
Tra parentesi, sto scoprendo in questi giorni che questo piccolo futuro è fatto di tanti piccolissimi presenti. Direte voi, ci dovevi arrivare a (quasi) 42 anni per capirlo? Non hai letto Quevedo?

“Ieri sparì, Domani non è giunto,
l’Oggi se ne va via senza fermarsi;
sono un Fu, un Sarà, un È già smunto.”

L’avevo letto, ma non è che l’avevo capito proprio tutto.

Oppure comincia sempre nel 2008, ma a Novembre, quando parto per l’Indiana, University of Perdue, per un periodo di exchanging program durante il mio dottorato Danese.
" [continua]

6 commenti:

  1. Anche a me è piaciuto l'articolo di Barettin. Concordo sul combattere il fatalismo e sull'adoperarsi per cambiare lo stato delle cose.

    Complimenti a Barettin per la prossima pubblicazione sull'importante rivista!

    Ciao
    Arte

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  2. Ecco, anche a me questo articolo è piaciuto molto.
    Grazie a te per avercelo segnalato.
    Riguardo ai "mega-fanta-super..." e chi più ne ha più ne metta, quello che davvero conta alla fine è la persona e le sue idee. I superlativi non mi piacciono molto, soprattutto se affibbiati senza cognizione di causa.
    Certo qualche mezzo economico e/o tecnologico in più non guasterebbe per queste eccellenti (cavolo ho usato un superlativo!) menti italiane.
    Un salutone
    Marco

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  3. Già, Arte! Cambiare lo stato delle cose...Non è facile! E' cosa buona lottare e reagire, ma se qualcuno dai piani alti si desse da fare, non guasterebbe!

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  4. Anche a me è piaciuto molto l'articolo di Daniele Barettin e credo proprio che ne valga davvero la pena di leggerlo.Credo che Marco e Artemisia abbiano già detto tutto ciò che questo testo vuole comunicarci,e concordo pienamente con loro.
    Grazie per il post e complimenti a Barettin.
    Saluti

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  5. Ciao, Eleonora! Mi fa piacere che anche tu abbia letto e apprezzato l'articolo di Daniele Barettin.

    Un articolo su cui c'è da riflettere, indubbiamente.

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  6. Eh, Marco, non mi meraviglio affatto che l'articolo ti sia piaciuto.

    Daniele ha messo in luce in modo eccellente (il superlativo ci sta tutto!)lo stato dell'arte in Italia e in America.

    Che i cervelli italiani non siano secondi a nessuno non è una novità. Ciò che lascia a desiderare è quanto non si faccia, qui da noi, per farli lavorare in condizioni sostenibili.

    Un salutone
    Annarita

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