venerdì 13 novembre 2009

Ecologia Della Mente E Metalogo

EcologiaDellaMenteIl contenuto del post è un commento del nostro amico Gaetano all'articolo di Asia e Letizia di qualche giorno fa. Per la sua significatività non potevo lasciarlo confinato allo spazio dei commenti. La stessa Letizia se ne è resa conto, vero piccola?

Scrive Gaetano.

Ecco una prima buona occasione per lodare delle giovanette, Asia e Letizia della 1° B, che hanno fatto tesoro delle lezioni della loro prof. Ruberto, esibendo in modo chiaro, ordinato e comprensibile le loro osservazioni e considerazioni sulla materia. Brave, veramente eccellenti!

La seconda buona occasione è vedere, insieme ad Asia, Letizia e noi adulti, in modo nuovo cosa ci offre un certo genere di didattica dell'apprendimento che potremo chiamare "ecologia della mente". Con la prof. Ruberto ci siamo già intesi su questo per altri argomenti.

Cosa si intende per "ecologia della mente"?

Ecco, esaminando le osservazioni e considerazioni esposte da Asia e Letizia, beh... più o meno le cose di vario tipo che ora frullano nelle testoline di Asia e Letizia, materia, massa, energia, particelle, forza di gravità, e così molte altre nozioni. Tutte queste cose si interconnettono e, di fatto, costituiscono una rete che è definibile appunto "ecologia".

Alla radice vi è la nozione che le idee sono interdipendenti, interagiscono, che le idee vivono e muoiono. Le idee che muoiono, muoiono perché non si armonizzano con le altre. E' una sorta di intrico complicato, vivo, che lotta e collabora, simile a quello che si trova nelle boschi di montagna, composto dagli alberi, dalle varie piante e dagli animali che vivono lì - un'ecologia, appunto.

All'interno di questa ecologia, vi sono temi importanti di ogni genere che si possono enucleare e su cui si può riflettere separatamente. Naturalmente, si fa sempre violenza al sistema nel suo complesso se si pensa alle sue parti separatamente; ma se vogliamo pensare dobbiamo fare così, perché pensare a tutto contemporaneamente è troppo difficile...
Ad onor del vero questo concetto sull’ecologia della mente non è mio, bensì di un grande scienziato, Gregory Bateson che è stato un antropologo, sociologo, linguista e studioso di cibernetica britannico, il cui lavoro ha toccato anche molti altri campi. È morto nel 1980.

Detto questo, l’ambiente scolastico, che qui spira, si confà ad un breve stralcio di un metalogo che riporto di seguito e che ho tratto dal libro di Bateson "Verso un'ecologia della mente".

Ma che cosa è un metalogo?

Un metalogo è una conversazione su un argomento problematico. Questa conversazione dovrebbe essere tale da rendere rilevanti non solo gli interventi dei partecipanti, ma la struttura stessa dell’intero dibattito. Si tratta dunque una conversazione che possiede questa doppia rilevanza.

È da notare che la storia della teoria evoluzionista è inevitabilmente un metalogo tra uomo e natura, in cui la creazione e l’interazione delle idee devono necessariamente esemplificare il processo evoluzionistico.

Il metalogo che seguirà riguarda la conversazione di un padre (ovviamente Bateson stesso) con la figlia ed ha per titolo “Quante cose sai?”.

Figlia- Papà, quante cose sai?
Padre - Eh? Uhm... so circa un chilo di cose.
F.- Non dire sciocchezze. Un chilo di quali cose? Ti sto chiedendo davvero quante cose sai.
P.-  Be’, il mio cervello pesa circa un chilo e penso di usarne circa un quarto... Quindi diciamo due etti e mezzo.
F.-  Ma tu sai più cose del papà di Johnny? Sai più cose di me?
P.-  Uhm... una volta conoscevo un ragazzino in Inghilterra che chiese a suo padre: « I padri sanno sempre più cose dei figli? » e il padre rispose: « Sì ». Poi il ragazzino chiese: « Papà, chi ha inventato la macchina a vapore? » e il padre: « James Watt ». E allora il figlio gli ribatte: « Ma perché non l’ha inventata il padre di James Watt? ».
F.-  Lo so. Io so più cose di quel ragazzo, perché so perché il padre di James Watt non l’ha inventata. È perché prima qualcun altro doveva inventare qualcos’altro prima che chiunque potesse fare una macchina a vapore. Voglio dire... non so... ma ci voleva qualcuno che scoprisse la benzina prima che qualcuno  potesse costruire un motore.
P.-  Sì... questa è la differenza. Cioè, voglio dire che il sapere è come tutto intrecciato insieme, o intessuto, come una stoffa, e ciascun pezzo di sapere è significativo o utile solo in virtù degli altri pezzi, e...
F.- Pensi che si dovrebbe misurare in metri?
P. No, direi di no.
F. Ma le stoffe si comprano a metro.
P.- Sì, ma non volevo dire che è una stoffa. È solo come stoffa... e certamente non sarebbe piatto come stoffa... ma avrebbe tre dimensioni... forse quattro dimensioni.
F.- Che cosa vuol dire, papà?
P.- Non so, veramente, tesoro. Stavo solo cercando di riflettere.

10 commenti:

  1. Interessante articolo. Complimenti al lavoro di Asia e Letizia, alla segnalazione di Gaetano e complimenti a te Annarita, per il tuo impegno e per l'amore nella materia che trasmetti agli alunni. Interessante l'argomento: "l'ecologia della mente", interpretare il cervello come un bosco i cui elementi per continuare a vivere devono essere in armonia, allo stesso modo delle idee, bellissima metafora. Molto bello questo post.

    un grande abbraccio
    annamaria

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  2. è molto interessante .
    brave Letizia e Asia avete fatto un lavoro eccezionale.
    michela 2b

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  3. Finalmente un contributo di Gaetano! Mi mancavano i suoi scritti.

    Concordo con Annamaria sulla bellezza della metafora bosco-mente.
    L'approccio ecologico-psicologico per la comprensione della condizione umana in tutta la varietà delle sue implicazioni mi sembra affascinante.
    Un bravo ad Asia e a Letizia che hanno ispirato il significativo commento di Gaetano e un grazie a te Annarita, che sai valorizzare le cose belle.

    Baci
    Arte



     

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  4. @ Annamaria
    @ Michela 2b
    @ Rosy
    @ Artemisia

    Non credete al miracolo dell'ecologia della mente? Ma se lo ha sempre fatto la natura, come dice Bateson quando parla dei « boschi di montagna, composto dagli alberi, dalle varie piante e dagli animali che vivono lì - un'ecologia, appunto »? La natura è come una madre e l'umanità i neonati che da essa nascono. I suoi occhi "ecologici", che guardano con amore ma anche con severità, quando occorre, compiranno appunto il miracolo tanto atteso. I "bambini", che sono da considerare gli uomini, diventeranno un giorno "adulti", cioè "ecologici". Questo doveva informare la mente di Bateson. Il metalogo "Quante cose sai?" fa intravedere questo grande ideale riposto in lui...
    C'è un'aria intorno a noi - sarà quella delle aule scolastiche che spira in questo blog - che suggerisce queste meravigliose riflessioni simili a note musicali. Simili ai versi della poesia che Annarita ha presentato sull'altro suo blog, Web 2.0 and Something Else, "OCCHI...". Una coincidenza che fa pensare, che fa preludere, non credete?
    Ma non sono solo gli occhi di una madre, fra i diversi che qui si avvicendano, perché concorrono anche quelli di un'altra madre, l'amica sua Sabina.
    Vi prego, andate a leggere il meraviglioso duo di Annarita e Sabina!
    Notate i loro due occhi all'opera. Quelli di Annarita: « Occhi di madre / che culla / il suo bimbo ». E quelli di Sabina: « Occhi di madre / allacciati / al piccino che culla. ».
    Non vi accorgete cosa c'è stato? Io dico un processo ecologico riferendoci alla "rete" necessaria per avvolgere le idee che nascono nella mente e che per vivere devono armonizzarsi con le altre nascenti. Gli occhi della prima madre "cullano", e quelli della seconda provvedono ad "allacciare" gli occhi della prima madre al piccino.
    Grandiosa metafora di vita in embrione! Ci sarebbe da esclamare, lode a Bateson!
    E la conclusione delle due poesie – ma la prima genera la successiva integrandola "ecologiocamente" - vede l'amore e il sacrificio materno nella diade della natura: « Occhi emozionanti. / Occhi ho incontrato. » e poi l’altra sua funzione, della severità: « Occhi che scavano a fondo... / Occhi ho incontrato.».

    Gaetano che ringrazia di cuore

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  5. Brava Letizia e Asia...davvero un bel compito!!!E ovviamente complimenti anke alla prof!!!!

    Saluti Linda Mastroiacovo 2B

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  6. Grazie, Ivana, e benvenuta su Scientifcando. Condivido in toto ciò che hai scritto di Sabina.

    A presto!

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  7. Cara Annarita, un argomento davvero importante, che ci spinge ad andare oltre, a pensare alla nostra mente come ad un ambiente vivo, in cui tutti gli argomenti si interconnettono, come gli elementi della natura...
    E questo ci fa pensare alla mente connettiva, alla grande possibilità offerta falla Rete stessa che, in questo momento, ci sta connettendo e sta facendo vivere le nostre idee...
    Che bello, mi emoziono sempre quando penso alla vita delle idee, alla loro evoluzione, al loro incontro con altre, alla crescita in direzioni diverse, dove si connetteranno ad altre in una crescita infinita....e in questo momento storico stiamo forse "vedendo" questo processo che è sempre esistito, ma che solo i grandi, come Bateson erano in grado di comprendere e esplicitare....
    Delizioso il metalogo!
    Un abbraccio a te e un complimento ad Asia e Letizia per le loro interconnessioni!!!
    france

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  8. Cara France, delle considerazioni che condivido in toto le tue. Grazie dei complimenti rivolti ad Asia e Letizia che ne saranno felici quando leggeranno.

    Un abbraccione
    annarita

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  9. Wow!!!
    Che bel lavorone che avete fatto ragazze....continuate così e vedrete che non avrete difficoltà!!(poi con una prof come la nostra ancora menoo!!)
    Ottimo lavoroo complimenti!!xDxD
    Annamaria ed Eleonora 3b

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  10. prof è molto  bella la ricerca di asia da michael prosperi 1b

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