martedì 10 luglio 2012

Il Doppio Shaduf Dentro L’arte Di Costruire Le Grandi Piramidi Di Aldo Bonet

Sono onorata e felice di pubblicare, in esclusiva italiana, l'ultimo lavoro dello studioso Aldo Bonet: "Il doppio Shaduf dentro l’arte di costruire le grandi piramidi".
Tale lavoro costituisce, come dichiara lo stesso autore nell'incipit del documento allegato a questa breve presentazione, un "piccolo" omaggio alla Famiglia di Architetti e Costruttori Houdin:
"Questo lavoro è giusto un piccolo omaggio alla meravigliosa Famiglia di Architetti e Costruttori: Houdin
Grazie alle loro geniali intuizioni e alla faraonica ricerca storica, hanno svelato un millenario mistero e consegnato all’ umanità un antico e immortale progetto che guiderà l’uomo del terzo millennio, e dei millenni a venire, verso un tesoro di inestimabile conoscenza consacrato all’eternità…. Un grande Grazie anche alla Signora Michelle per essere stata sempre al fianco di suo marito Jean-Pierre e di questo straordinario progetto."

L'architetto francese Jean-Pierre Houdin nel 1999 formulò una teoria innovativa e rivoluzionaria circa la costruzione della Grande piramide di Cheope, alla cui dimostrazione ha dedicato quasi otto anni di studio e lavoro. La sua teoria, ribaltando il punto di vista di tutte le precedenti ipotesi avanzate, che lasciano oscuri ed insoluti alcuni aspetti fondamentali, si basa sull'ipotesi che la piramide sarebbe stata costruita dall'interno.
Nel post "La Grande Piramide Di Cheope E La Teoria Di Jean-Pierre Houdin", da me pubblicato tempo fa su Matem@ticaMente, sono illustrati i punti di questa grandiosa teoria.

Per approfondire, potete leggere anche i seguenti post di Matem@ticaMente, dedicati sempre alla teoria houdiniana, a testimonianza del profondo apprezzamento e della assoluta convinzione della scrivente circa la validità della geniale teoria dell'architetto Houdin:


Ritorniamo al presente lavoro di Aldo Bonet, così come introdotto dallo stesso:


"Il procedimento, che l’Architetto Jean-Pierre Houdin ha sapientemente ricostruito in modo fedele a quello originale dell’Architetto Hemiunu durante la IV dinastia egizia ( 2620-2500 a.C), è un progetto arcaico rimasto sconosciuto per  migliaia di anni e che servì a costruire la Grande Piramide di Cheope.

Questo lavoro nasce per onorare una delle tante idee ingegnose dell’Architetto francese Jean-Pierre Houdin, un’idea escogitata nel rivedere il suo faraonico progetto iniziale e riadattandolo con sbalorditive novità aggiuntive, tra cui un nuovo e fondamentale strumento per il sollevamento dei blocchi di costruzione che mi ha incantato per semplicità e genialità: il doppio Shaduf; un’idea geniale per uno strumento essenziale dentro l’arte di costruire le grandi piramidi (Fig.3).

Il doppio Shaduf dentro la “Camera di Bob”, ideato dall’Architetto Jean-Pierre Houdin e ricostruito in modellazione 3D con la collaborazione della Dassault Systèmes 
Fig. 3

Una macchina di sollevamento e rotazione costituita da un doppio Shaduf che si può vedere nella nuova rivelazione dell’Architetto Jean-Pierre Houdin sulla Piramide di Cheope in versione 3D e dal titolo: Kheops Renaissance, l’aventure continue…. che vi propongo quindi in lingua francese: [www.3ds.com/kheops ]

Il funzionamento virtuale del doppio Shaduf lo si può vedere cliccando prima su: Expérience 3D e poi sull’icona: Le Génie des bâtisseurs, 15ème Année, dovete aspettare solo qualche minuto che si carichi la modellazione 3D e poi potete andare subito sul menu che si apre a sinistra e con l’aiuto del cursore verticale potete spostarlo immediatamente alla voce: Dans la rampe intérieure.

Come potete vedere, questo doppio Shaduf, sarebbe servito, lungo i tornanti di rotazione della rampa interna, per il sollevamento e il cambio di direzione con un angolo di rotazione di 90° delle slitte, che trasportavano un carico molto prezioso per l’epoca: centinaia di migliaia di blocchi di calacare che servivano per costruire la grande piramide (Fig.4).

Immagine di proprietà dell’Arch. Jean-Pierre Houdin e della Dassault Systèmes
Fig.4

La Teoria houdiniana (ideata appunto dall’Architetto Jean-Pierre Houdin) ci ha deliziato di un grande e chiaro progetto per la costruzione delle grandi piramidi dentro il quale c’è una moltitudine di idee e scoperte veramente geniali, una più sbalorditiva dell’altra, e solo per citarne alcune: la rampa interna a spirale quadra (Fig.5), il riutilizzo del materiale della rampa esterna per ultimare la piramide, la macchina di sollevamento del piramidone (Fig.6)."


Immagini di proprietà dell’Arch. Jean-Pierre Houdin
Il documento relativo al lavoro di Aldo Bonet può essere letto integralmente al seguente link:


oppure nel seguente widget:





AGGIORNAMENTO DELL'11-07-2012


Aggiorno il post con un significativo commento di Aldo Bonet che esplica con chiarezza il lavoro da lui svolto:


"Dopo la premessa nel primo commento, vengo ora alla spiegazione del lavoro pubblicato sulla rivoluzionaria Toria houdiniana.

Prima di tutto, desidero ringraziare l’Architetto Jean-Pierre Houdin per la pazienza e la dedizione dimostrate alla realizzazione di questo mio lavoro. 

Devo inoltre ringraziare la prof.ssa Annarita Ruberto che, con i suoi post precedenti sull’argomento, mi ha rimesso in contatto con l’Autore di questa grandiosa Teoria, sia con i suoi nuovi sviluppi che con un interscambio di idee molto produttive, tramite e-mail che ho citato integralmente nel lavoro

Il lavoro ha lo scopo di omaggiare la famiglia di Architetti e Costruttori Houdin mettendo in rilievo le parti più salienti della loro rivoluzionaria Teoria.

Inoltre è dedicato ad un ingegnoso marchingegno per il sollevamento e la rotazione dei blocchi di calcare, utilizzato nella costruzione della Grande Piramide e ideato dall’Architetto Jean-Pierre Houdin: Il doppio Shaduf. 

Ma è anche un invito ai ricercatori, nello studiare a fondo questa Teoria, che riserverà ancora molte sorprese e grandi soddisfazioni per chi si cimenterà nell’arricchirla di nuovi contributi.

Il lavoro è corrrettamente bilingue grazie alla collaborazione dell’Architetto Jean-Pierre Houdin.

La copertina l’ho pensata con lettere del titolo bilingue, che sembrano scorrere in un percorso che si divide a 90° sugli angoli, proprio come il percorso delle rampe interne della Grande Piramide, ipotizzate dalla Teoria houdiniana, dentro le quali scorrevano i blocchi di calcare.

Al centro, ho messo l’immagine ricostruita del doppio Shaduf, che consentiva la rotazione angolare dei suddetti blocchi.



Nell’introduzione ho voluto ripercorrere tutte le scoperte e le novità più sorprendenti della Teoria houdiniana.

Nel primo capitolo ho voluto sottolineare l’aspetto vitale e geniale del doppio Shaduf, ideato e ricostruito dall’Architetto Jean-Pierre Houdin all'interno della sua rivoluzionaria Teoria.

Il secondo capitolo anticipa la parte iniziale delle e-mail intercorse tra me e l’Architetto Jean-Pierre Houdin, che si completano nel settimo.

Nel terzo capitolo ho ripercorso, con video e immagini, la storia e l’attuale utilizzo dello Shaduf egiziano.

Il quarto capitolo è dedicato all’Egittologo Bob Brier e alla sua fondamentale ispezione dell’incavo presente sullo spigolo nord est della Grande Piramide a + 81 metri di altezza.

Il quinto capitolo è dedicato alla evoluzione della Teoria per opera dello stesso Jean-Pierre Houdin e anche a un mio video: "Cheope Mistero Svelato", che due anni prima avevo realizzato in collaborazione col filosofo Nereo Villa.

Lo scopo di fondo del video invitava proprio ad una evoluzione della Teoria houdiniana.

Nell’ultima parte ho inserito dei video eloquenti e una pubblicazione della Prof.ssa Annarita Ruberto come un invito ai lettori a riesaminare lo stato originario della Teoria houdiniana per comprederne meglio gli sviluppi importanti che ne sono conseguiti.

Il sesto e il nono capitolo sono dedicati meritatamente alla meravigliosa Famiglia Houdin, ma anche a chi desidera comprendere come nasce una Grande Teoria intuitiva; la Teoria houdiniana diventerà certamente, per la sua preziosità storico-archeologica, patrimonio scientifico dell’umanità.

L’ottavo capitolo è un mio contributo propositivo quale regalo personale, che può fare soltanto un veterano studioso appassionato di storia del pensiero scientifico come me, nei confronti di Autori straordinari come l’Ingegnere Henri, il figlio Architetto Jean- Pierre Houdin e sua moglie Michelle, ma anche un regalo al doppio Shaduf che spero apprezzi nel rivedere riconosciuto l’antico argano a torsione: il suo legittimo e diretto progenitore. 

Questo risultato rappresenta il giusto spirito di squadra, necessario ad una sincera e rispettosa ricerca storica, che si completa con una divulgazione genuina e costruttiva della Cultura mediante questa pubblicazione.

Un Grazie ancora e di cuore alla Famiglia Houdin.

Grazie Annarita per l’attenzione, e la divulgazione scientifica, che hai sempre nutrito con interesse e lungimiranza verso questi importanti argomenti storici.

Aldo"

26 commenti:

  1. Prima parte del commento

    Ciao Annarita, ciao Jean-Pierre.

    Bonjour Annarita, bonjour Jean-Pierre.

    Se conosciamo il volume di un blocco cubico di calcare, quanto misurerà il suo lato?

    Si nous savons que le volume d'un bloc cubique de calcaire, comme ce sera le mesure du côté?

    Se conosciamo la superficie rettangolare di un mattone e il suo perimetro, quanto sarà la misura dei suoi lati? E se poi, conosciamo i suoi lati, quanto misurerà la diagonale della superficie rettangolare?

    Si nous savons que la surface rectangulaire d'une brique et son périmètre, comme ce sera la mesure de ses côtés? Et si ensuite, nous savons de ses côtés, ce sera la longueur de la diagonale de la surface rectangulaire?

    Se conosciamo il volume di un blocco di granito a sezione quadra e il suo perimetro, quanto sarà la misura dei suoi lati?

    Si nous savons que le volume d'un bloc de granit, de section carrée et son périmètre, comme ce sera la mesure de ses côtés?

    Se conosciamo la lunghezza della base minore e l’inclinazione della piramide tronca in costruzione, quanto volume mancherà, quanti blocchi di calcare serviranno, per poterla ultimare?

    Si nous connaissons la longueur de la petite base et l'inclinaison de la pyramide tronquée en construction, combien de volume est manquant? Combien de blocs de calcaire servira, pour être pu terminer?

    Che pendenza limite bisogna dare alla rampa per poter umanamente trasportare i blocchi di calcare della piramide? Se un blocco di calcare di una certa dimensione può essere trasportato da un numero X di lavoratori, quanti lavoratori occorrono per un blocco di Y dimensioni?..... Ecc, ecc…

    Quelles sont les limites devrait être accordée à la pente de la rampe pour le transport des blocs de calcaire de la pyramide? Si un bloc de calcaire d'une certaine taille peuvent être transportés par X le nombre de travailleurs, combien de travailleurs sont nécessaires pour une taille de bloc de Y?

    Questi piccoli esempi, facevano sicuramente parte dei quotidiani pensieri degli Architetti delle grandi piramidi….erano pensieri prevalentemente di natura empirica, ma con una base di fondo puramente algebrica: attraverso il già noto si poteva determinare l’incognito?

    Ces petits exemples, étaient certainement partie des pensées quotidiennes des Architectes des grandes pyramides .... pensées étaient pour la plupart de la nature empirique, mais avec une base de fond purement algébrique: à travers celui qui est déjà connue pourrait déterminer l'inconnue?

    La risposta, come sappiamo, era ed è :“Si”.

    La réponse, comme nous le savons, était et est: "Oui."

    Continua...

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  2. Seconda parte del commento

    Ma tutto questo fu possibile soltanto dopo la fondamentale scoperta del diagramma di argilla che ha condotto le civiltà potamiche (Sumeri, Egizi, Cinesi, Indiani) fuori dalla loro preistoria e verso un glorioso futuro di autentico progresso.

    cliccare qui per vedere l'immagine

    Mais tout cela n'a été possible qu'après la découverte importante de diagramme d'argile qui fait sortir les civilisations potamiennes (Sumériens, les Égyptiens, Chinois, Indiens) de leur pré-histoire et vers un avenir glorieux d'un véritable progrès.
    Cliquez ici pour voir l'image

    Questo diagramma diede inizio al primo e vero processo mentale algebrico metodico che consentì alle civiltà arcaiche di fare i primi e veri progressi verso le loro empiriche e grandi scoperte prescientifiche, in svariati campi.

    Ce diagramme a commencé la première véritable processus de pensée méthodique algébrique qui a permis aux civilisations anciennes pour le premier progrès réel et vers leur empirique et grande découvertes préscientifique, dans divers domaines.

    E’mancato loro di scoprire e mostrare (o dimostrare) come attraverso il già noto si potesse determiare l’inaccessibile terrestre e l’irraggiungibile celeste.

    Est leur incapacité à trouver et à montrer (ou démontrer) comme à travers celui qui est déjà connue pourrait determiare l'inaccessible terrestre et l'impossible ( ou injoignable) céleste.

    Ma queste furono delle scoperte avvenute tra il VII e il VI secolo a.C per opera del primo Scienziato dell’antichità: Talete di Mileto, che contribuì ad elevare la prima civiltà talassica del Mediterraneo, una cultura dalla quale discende quel “Sapere” che oggi chiamiamo comunemente col nome di ” Scienza”.

    Mais ce sont les découvertes faites dans le VIIe et VIe siècles avant JC par le premier Savant de l'antiquité: Thalès de Milet, qui a contribué à élever les premières civilisations thalassique de la Méditerranée, une culture d'où il suit que le «Savoir» maintenant communément connu sous le nom de "Science".

    Per ora mi fermo qui, anche se la premessa potrebbe sembrare fuori luogo, era (per me) senz’altro d’obbligo farla, prima di iniziare ogni altro commento successivo.

    Pour l'instant je m'arrête ici, même si la prémisse peut paraître hors de place, il était (pour moi) obligation de le faire, avant de commencer tout autre commentaire suivant.

    continua...

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  3. Terza e ultima parte del commento.

    Il diagramma di argilla, anche se potrebbe sembrare fuori argomento (ma fuori argomento non è !) come importanza nell’origine del pensiero algebrico e geometrico universale, è paragonabile, per certi versi, al “bosone di Higgs” per la stessa importanza che oggi, quest’ultimo, ufficialmente riveste nell’origine dell’universo materiale.

    Le diagramme d'argile, bien qu'il puisse sembler hors-sujet (mais pas hors sujet!) pour l’importance dans l'origine de la pensée algébrique et géométrique universelle, est comparable, à certains égards, au «boson de Higgs» pour la même importance que aujourd'hui, ce dernier, détient officiellement dans l'origine de l'univers matériel.

    Anzi, per sempre saremmo grati all’uomo delle civiltà arcaiche per questa vitale scoperta e del suo utilizzo potenziale del diagramma di argilla, quando nel futuro dell’umanità ci saranno ancora nuove conquiste, nuove grandiose scoperte e nuovi progressi scientifici in cui l’algebra e la geometria sono basilari.

    En effet, nous serions éternellement reconnaissants à l'homme des civilisations archaïques pour être cette découverte vitale et son utilisation potentielle du diagramme d'argile, alors que l'avenir de l'humanité il y aura encore de nouvelles conquêtes, de nouvelles découvertes et de grands progrès scentifiques dans lequelle l'algèbre et la géométrie sont essentiels.

    A dopo

    A après

    Aldo

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  4. Caro Aldo, conosci i miei limiti in materia. Mi piace seguire Annarita e attraverso lei imparo tante cose e in questo spazio ho incontrato te la tua intelligenza e sensibilità.
    Ho guardato il tuo lavoro anche se tecnicamente non lo capisco, ma una cosa è certa che la tua grande passione per la scienza la colgo in pieno.
    Complimenti Aldo, e buona estate!

    Annarita cara, complimenti e buona estate anche a te con un forte abbraccio!

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  5. Che cosa dire di questo omaggio alla Teoria Houdiniana, caro Aldo? Rimango letteralmente affascinato e a bocca aperta.

    Ho letto, a suo tempo, i post che Annarita ha pubblicato sul geniale lavoro dell'Architetto Houdin e dal mio punto di vista l'ipotesi del doppio Shaduf, per come l'hai presentata, è assolutamente convincente.

    Naturalmente rileggerò con calma il lavoro per apprezzarlo fin nei minimi particolari.

    Mi auguro che la Teoria di Houdin possa avere presto il riconoscimento universale che merita.

    Ho anche letto con molto interesse i tuoi commenti in cui citi il "tuo" diagramma di argilla e quanto affermi mi lascia completamente d'accordo.

    Grazie a tutti voi che lavorate per la conoscenza e ce la regalate generosamente.

    Un abbraccio
    Ruben

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  6. Aldo, accomunare la teoria di Houdin con il diagramma di argilla e con Talete è pura gioia.

    L'ipotesi del doppio shaduf è convincente oltre che affascinante. Grazie.

    Ad maiora!

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  7. Cara Rosaria, i complimenti vanno tutti ad Aldo e anche all'architetto Houdin. A me resta soltanto il piacere e l'onore di pubblicare lavori così belli e geniali.

    Un abbraccio.

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  8. Finalmente, un lavoro di Aldo! Sono passata a sbirciare dopo un po' che non passavo dai blog di Annarita, per vari motivi, ed ho trovato questa bella novità.

    Leggerò il documento nei prossimi giorni ed eventualmente porrò qualche domanda, se non dovessi comprendere tutto.

    Per il momento, un ringraziamento ad Aldo per il lavoro e ad Annarita per averlo pubblicato.

    Un saluto a tutti.
    Arte

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  9. Dopo la premessa nel primo commento, vengo ora alla spiegazione ( in due commenti) del lavoro pubblicato sulla rivoluzionaria Toria houdiniana.

    Prima di tutto desidero ringraziare l’Architetto Jean-Pierre Houdin per la pazienza e la dedizione dimostrata alla realizzazione di questo mio lavoro.

    Devo inoltre ringraziare la prof.ssa Annarita Ruberto che con i suoi post precedenti sull’argomento mi ha rimesso in contatto con l’Autore di questa grandiosa Teoria, sia con i suoi nuovi sviluppi che con un interscambio di idee molto produttive, tramite e-mail che ho citato integralmente nel lavoro

    Il lavoro ha lo scopo di omaggiare la famiglia di Architetti e Costruttori Houdin mettendo in rilievo le parti più salienti della loro rivoluzionaria Teoria.

    Inoltre è dedicato ad un ingegnoso marchingegno per il sollevamento e la rotazione dei blocchi di calcare utilizzato nella costruzione della Grande Piramide e ideato dall’Architetto Jean-Pierre Houdin: Il doppio Shaduf.

    Ma è anche un invito ai ricercatori, nel studiare a fondo questa Teoria che riserverà ancora molte sorprese e grandi soddisfazioni per chi si cimenterà nell’arricchirla di nuovi contributi.

    Il lavoro è corrrettamente bilingue grazie alla collaborazione dell’Architetto Jean-Pierre Houdin.

    La copertina l’ho pensata con lettere del titolo bilingue, che sembrano scorrere in un percorso che si divide a 90° sugli angoli, proprio come il percorso delle rampe interne della Grande Piramide ipotizzate dalla Teoria houdiniana dentro le quali, scorrevano i blocchi di calcare.

    Al centro, ho messo l’immagine ricostruita del doppio Shaduf che consentiva la rotazione angolare dei suddetti blocchi.

    RispondiElimina
  10. COMMENTO SECONDA PARTE

    Nell’introduzione ho voluto ripercorrere tutte le scoperte e le novità più sorprendenti della Teoria houdiniana.

    Nel primo capitolo ho voluto sottolineare l’aspetto vitale e geniale del doppio Shaduf ideato e ricostruito dall’Architetto Jean-Pierre Houdin dentro la sua rivoluzionaria Teoria.

    Il secondo anticipa la parte iniziale delle e-mail intercorse tra me e l’Architetto Jean-Pierre Houdin che si completano nel settimo.

    Nel terzo capitolo ho ripercorso, con video e immagini, la storia e l’attuale utilizzo dello Shaduf egiziano.

    Il quarto capitolo è dedicato all’Egittologo Bob Brier e alla sua fondamentale ispezione dell’incavo presente sullo spigolo nord est della Grande Piramide a + 81 metri di altezza.

    Il quinto capitolo è dedicato alla evoluzione della Teoria per opera dello stesso Jean-Pierre Houdin e anche a un mio video: Cheope Mistero Svelato, che due anni prima avevo realizzato in collaborazione col filosofo Nereo Villa.

    Lo scopo di fondo del video invitava proprio ad una evoluzione della Teoria houdiniana.

    Nell’ultima parte ho inserito dei video eloquenti e una pubblicazione della Prof.ssa Annarita Ruberto come un invito ai lettori a riesaminare lo stato originario della Teoria houdiniana per comprederne meglio gli sviluppi importanti che ne sono conseguiti.

    Il sesto e il nono capitolo è dedicato meritatamente alla meravigliosa Famiglia Houdin, ma anche a chi desidera comprendere come nasce una Grande Teoria intuitiva; la Teoria houdiniana diventerà certamente per la sua preziosità storico-archeologica: patrimonio scientifico dell’umanità.

    L’ottavo capitolo è un mio contributo propositivo quale regalo personale che può fare soltanto un veterano studioso appassionato di storia del pensiero scientifico come me, nei confronti di Autori straordinari come l’Ingegnere Henri, il figlio Architetto Jean- Pierre Houdin e sua moglie Michelle, ma anche un regalo al doppio Shaduf che spero apprezzi nel rivedere riconosciuto l’antico argano a torsione: il suo legittimo e diretto progenitore.

    Questo risultato rappresenta il giusto spirito di squadra necessario ad una sincera e rispettosa ricerca storica che si completa con una divulgazione genuina e costruttiva della Cultura mediante questa pubblicazione.

    Un Grazie ancora e di cuore alla Famiglia Houdin.

    Grazie Annarita per l’attenzione e la divulgazione scientifica che hai sempre nutrito con interesse e
    lungimiranza verso questi importanti argomenti storici.

    Aldo

    RispondiElimina
  11. Complimenti all'architetto Houdin.
    Dici bene Annarita.

    Ma i complimenti vanno fatti anche a te e scusami se insisto.
    Grazie a te scopro tante cose forse è più giusto che insieme ai complimenti ti dica grazie, un grazie di cuore, che attraverso te scopro un sacco di cose belle, anche se...ammetto di capirle poche ma qualcosa afferro.

    Un abbraccio e buona giornata.

    RispondiElimina
  12. Aldo, ti ringrazio per questo secondo prezioso doppio commento, che esplica nei dettagli il presente lavoro.

    L'ho inserito, come aggiornamento, nel post.

    Per quanto mi riguarda, non devi ringraziarmi perché la sana e corretta divulgazione della conoscenza è lo scopo principale del mio fare blogging.

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  13. E va bene, Rosaria! Mi prendo i tuoi complimenti se, grazie ai miei blog, appago la tua naturale curiosità e sete di conoscenza.

    Un abbraccio.

    RispondiElimina
  14. Che bello poter seguire le evoluzioni e gli approfondimenti di questa affascinante teoria. E' un po' come stare in prima fila durante una prima e magari a fianco ci sono anche gli autori ed interpreti. Per questo un grazie a te cara Annarita, che fai della divulgazione una vera e propria missione.

    @ Aldo
    Caro Aldo, ormai non mi stupisco più quando ho la fortuna di poter leggere un tuo lavoro. Di questo in particolare, oltre chiaramente all'importanza della teoria dell’architetto Jean-Pierre Houdin e delle nuove "scoperte" ed approfondimenti, quello che più apprezzo è quella che tu chiami "il giusto spirito di squadra, necessario ad una sincera e rispettosa ricerca storica, che si completa con una divulgazione genuina e costruttiva della Cultura".
    Sapere che si può fare ricerca e cultura in modo collaborativo anteponendo a tutto l'interesse verso la divulgazione e la crescita culturale del lettore finale, riempie il cuore di speranza e di profonda ammirazione verso coloro che come te non lesinano i propri lavori e le proprie conoscenze. Non vorrei quindi ripetermi con complimenti ed apprezzamenti nei confronti dei tuoi lavori; mi limito ad un grazie. Un grazie di cuore da parte mia che credo possa essere condiviso da tutti i lettori che grazie a te possono fare viaggi "virtuali" attraverso la storia delle scoperte e teorie scientifiche. Un grazie per la qualità di questi viaggi che ci aiutano a comprendere il passato e che proprio grazie a questa comprensione possono permetterci di affrontare e capire meglio il futuro.
    Che siano le piramidi, che sia il diagramma d'argilla, che sia il genio di Talete... queste son cose che si mettono in valigia andando ad accrescere il nostro bagaglio storico-scientifico-culturale.
    Grande Aldo.

    PS:
    penserai tu a girare i miei complimenti a l'architetto Jean-Pierre Houdin (con il francese non vado d'accordo)

    Un salutone
    Marco

    RispondiElimina
  15. Scusatemi tutti se rispondo ora.

    Vado per ordine.

    @ Cara Rosy ( porti lo stesso nome di mia moglie!), anche mia moglie non capisce nulla di queste cose, e come te , vedo, ama tanto il ballo, e a volte mi chiedo se non stia meglio Lei! Lei che vede le cose in un altro modo, perché quando le capisci, subito gioisci ma poi, in seguito, ti arrabbi e soffri insieme loro perché cominciando a capire ti accorgi di cose che prima non vedevi e forse, si stava meglio prima…..un giorno mia moglie mi ha fatto notare quello che c’è scritto in Ecclesiste 1: 17-18 (un libro poetico dell’Antico Testamento) e credo che li ci sia la risposta. Ma tu fai bene restare qui da Annarita, almeno Lei ha tanti argomenti coi quali meditare. Comunque, Grazie per i complimenti e buona estate anche a te.

    @ Caro Prof. Ruben, ma che bello vederti sempre qui da Annarita e attento a questi argomenti!! Già, anch’io spero che arrivi il giorno che la prova all’infrarosso consacrerà la Teoria houdiniana alla storia…anche se noi, veramente non ne abbiamo bisogno perché quello che Jean-Pierre ha messo chiaramente a disposizione è più che sufficintemete per capire la sua validità ed esatezza della sua Teoria.

    Già che ci siamo Ruben, ti invito a leggere il capitolo 8 e poi, magari, facci sapere cosa ne pensi dell’argano a torsione e se sono stato sufficientemete chiaro.

    Mi fa piacere che tu sia d’accordo con quanto la mia“follia” ha il coraggio di affermare riguardo al diagramma di argilla e credo ( spero) che anche Jean-Pierre si interessi, in fondo è stata, molto probabilmente, una scoperta fatta dagli artigiani costruttori delle civiltà arcaiche.

    Se un geometra ha difficoltà a farsi capire nel mondo degli “illuminati”, spero che almeno un Architetto ( già famoso) sia più ascoltato.

    @ Annarita cara, sono fermamente convinto che le grandi imprese umane, come le piramidi, sono state possibili soltanto dopo una buona maturazione algebrico-geometrica del pensare più primitivo, poiché sono interamente costruite non solo con blocchi di calare e granito, ma, come la Teoria houdiniana ci ha messo in evidenza, anche con una miriade di risposte risolutive algebriche, geometriche, topografiche, matematiche, geologiche e astronomiche…. impensabili per una mente algebrico-geometrica impreparata.

    @ Prof.ssa Artemisa anche te, come il Prof. Ruben siete sempre puntuali e attenti e mi fa piacere davvero essere a disposizione tua ( vostra) per qualsiasi domanda…. Puoi anche farla a Jean-Pierre se credi, anche se devo dirti che in questi giorni è molto occupato….ma vedrai che troverà il tempo di farlo ugualmente.

    Un caro saluto

    Aldo

    RispondiElimina
  16. @ Marco

    Ciaooo Marco!! Pensavo che tu fossi partito per qualche vacanza lontana e invece….eccoti qui, sempre puntuale agli appuntamenti con le novità scientifiche! Caro Marco, tu hai sottolineato una mia frase importante del far ricerca sempre più genuina, poiché anche Jean-Pierre, per sue esperienze fatte credo, all’inizio con me era ( giustamente) un po’ dubbioso nel collaborare e per poter confidarmi cose preziose che teneva ancora nascoste nel suo cassetto…ho fatto di tutto per dargli fiducia e fargli vedere che io non sono come quella parte del mondo che va a caccia soltanto di vanaglorie personali…credo di esserci riuscito, anzi ad un certo punto è stato Lui, senza che io glielo chiedessi, come se mi avesse letto nel pensieo, ad inviarmi il materiale che mi serviva proprio per continuare e completare il lavoro… spero per un futuro collaborativo proficuo per la Cultura storica del pensiero scientifico……in fondo, anche noi due, abbiamo fatto la nostra bella e riuscita esperienza collaborativa, vero?

    Grazie Marco per il tuo commento.

    Ti faccio un regalo Marco, giusto per riderci sopra, ti faccio vedere come lo Shaduf , così come l’argano a torsione, ha avuto i suoi bei discendenti, anche un po’pericolosi, ma anche utili se non fossero finiti, purtroppo, in mani sbagliate:

    Ecco qui il fratello militare dello Shaduf: http://it.wikipedia.org/wiki/Trabucco_(arma)

    Ed ecco qui il fratello petroliere dello Shaduf: http://www.youtube.com/watch?v=n7BkTsz3X4g

    Ciao e a presto.

    Aldo

    P.S. Farò quanto di meglio possibile per girare il tuo commento a Jean-Pierre ma non ti assicuro il risultato, visti i suoi impegni.

    RispondiElimina
  17. Caro Marco, come già ripetuto più volte (e come ben sai)cerco di fare una seria divulgazione scientifica per cui non dovete ringraziarmi dato che ciò rientra nella mia etica.

    Per te, per Aldo, per Jean-Pierre Houdin e per altri pochissimi, che stimo molto, farò sempre quanto è nelle mie possibilità per diffonderne le produzioni.

    Un salutone.
    Annarita

    RispondiElimina
  18. Aldo, non faccio che ripetermi, affermando che condivido il tuo pensiero, come ben sai.

    Un abbraccio
    Annarita

    RispondiElimina
  19. Bonjour Annarita,
    Bonjour Aldo,

    Merci pour cette publication sur votre blog. Aldo a fait un travail très en profondeur au sujet du double-shadouf. Il me paraît évident que les Anciens Egyptiens sont arrivés à cette solution après avoir expérimenté de nombreuses possibilités offertes par l'assemblage du bois et de la corde. La fabrication d'un cordage implique la notion de torsion entre des brins de chanvre (pour l'Egypte de l'époque), ce qui a dû tout naturellement donné des idées quant à une utilisation de ces cordages, raccourcir une distance entre 2 points étant une des utilisations les plus logique. Les charpentiers de marine, pour "coudre" les bateaux, et les marins Egyptiens, pour renforcer la coque des navires par gros temps, ont largement mis en application ce principe. Aussi, une évolution naturelle a été de "jouer" avec des poids et des bras de levier, donnant naissance à l'idée de contrepoids, ce qui conduit au shadouf, l'expérimentation faisant évoluer les techniques.
    Quant aux travaux d'Aldo sur la brique et le diagramme d'argile, il y a là une proposition très intéressante. Je fais confiance à Aldo pour avoir élaboré une théorie qui aurait très bien pu être issue de la Pensée des gens de l'époque.
    L'idée que la brique, élément répétitif par essence aux dimensions déterminées par un raisonnement logique, soit à la base de cette théorie est très séduisante car elle s'inscrit bien dans l'environnement quotidien de ces peuples.
    La "manipulation" empirique de ces briques par ces gens pour créer des formes primaires a engendré des réflexions sur les qualités "géométriques" induites qui finissent par se traduire par un constat de la relation de la forme primaire (la brique d'une dimension définie) et l'élaboration d'une règle algébrique.
    Cela me paraît très possible dans le contexte de la sortie de la préhistoire.

    Je remercie aussi Mark pour son commentaire au sujet de mes travaux sur la pyramide de Kheops...C'est vrai que je développe ma théorie pratiquement en direct, n'hésitant pas à la faire évoluer au fur et à mesure de mes avancées sur le terrain. Tout ce travail d'amélioration n'est guidé que par une constante: rendre cette théorie plus simple, plus logique, plus en phase avec l'époque. Comme un bon cuisinier dirait: "Enlever le gras pour ne garder que le meilleur".
    Les Egyptiens étaient des gens dotés d'une intelligence remarquable avec un raisonnement qui n'avait pas encore été "pollué" par un ammoncellement de problématiques/solutions qui, dans nos sociétés, finit très souvent par déformer notre façon d'aborder la résolution d'un problème.
    "Pourquoi faire compliqué quand on peut faire simple"...On devrait y réfléchir...
    Les Egyptiens avaient encore une "fraîcheur intellectuelle", ce qui ne les a pas empêché de construire, avec une relative facilité, ces Merveilles que sont les pyramides.
    C'est ce que "nous" ne comprennons pas et qui fait que "nous" dénions à ces hommes un savoir faire extraordinaire.
    Il n'y a pas de Mystère de la construction des pyramides, juste "notre" incompétence à comprendre une intelligence qui "nous" est parvenu au travers des millénaires sous la forme d'une réalité que l'on a sous les yeux.

    Depuis plus de 12 ans, j'essaye de me rapprocher de la Pensée Architecturale de mes anciens confrères...et je pense maintenant commencer à "comprendre"...

    Bien amicalement

    Jean-Pierre

    PS: Désolé de ne pas parler italien...une si belle langue !

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  20. @ Annarita
    So bene che per te la divulgazione scientifica è una cosa seria e che la fai con passione e competenza senza per questo aspettarti necessariamente pacche sulle spalle, ma è anche vero che ringraziare, oltre che segno di buona educazione, è anche un modo per provare a manifestare un minimo di riconoscenza per quello che si riceve. E la riconoscenza è un valore importantissimo troppo spesso dimenticato anche in altri campi e settori; è una sorta di collante relazionale che aiuta a ricordare da dove si è partiti, meglio ancora, grazie a chi si è partiti o comunque si sono mossi i primi passi. Che poi di primi passi e partenze ogni giorno ce ne sono di nuovi (il bello è proprio questo).
    La fortuna è avere qualcuno da ringraziare... io ce l'ho e quindi lo faccio.

    @ Aldo
    Non sono partito, almeno non fisicamente. Come spesso mi accade sono abbastanza impegnato "in cose mie" e cerco di sfruttare il tempo nel modo migliore possibile (spero). Le cose mie sono in questo momento un corso mattutino (perché il desiderio di imparare cose nuove c'è sempre) ed il pomeriggio lo dedico a smontare e ricostruire idee più o meno strampalate, lo faccio con i bit che qualche volta mi sono amici, qualche volta invece mi fanno dannare. Mi piacerebbe arrivare almeno ad una prima bozza di tutto questo mio aggrovigliamento mentale e per questo mi ci sto dedicando (credo) con impegno; vedremo quello che ne verrà fuori.
    Ma, impegni o meno, il mio passaggio quotidiano qui da Annarita lo faccio sempre e quando ho visto il tuo lavoro ho sospeso tutto e me lo sono andato a leggere.
    Ho messo in risalto la tua frase perché, anche grazie alla nostra piccola collaborazione, ho avuto modo di capire cosa significa e quanto sia importante la condivisione onesta di conoscenze tra persone che perseguono il solo e vero obbiettivo di divulgare ed accrescere la conoscenza degli altri, persone che almeno ci provano. E allora ho subito pensato: "questo Houdin deve essere una persona in gamba, non solo per le scoperte e per le formulazioni di teorie. Deve essere in gamba perché ha permesso ad altri di accedere ai suoi studi e di collaborare in modo costruttivo". Chiaramente questi altri, in questo caso, si chiamano Aldo Bonet, una garanzia in quanto a passione, competenza ed onestà intellettuale. Sono certo che per te poter "scavare" nel lavoro di Houdin e ricostruire storicamente e scientificamente alcuni aspetti fondamentali della sua Teoria, sia stato stimolante, ma allo stesso tempo sono certo che il sig. Houdin sia stato felice che tu l'abbia fatto e sicuramente avrà apprezzato moltissimo il tuo lavoro.
    Insomma a collaborare tra persone intellettualmente oneste non si sbaglia mai e chi ci guadagna siamo soprattutto noi lettori curiosi.
    Un caloroso saluto e buona continuazione per queste vacanze.

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  21. Bonjour Jean-Pierre.

    Je m'excuse pour mon très mauvais français.

    Comme je l'ai dit dans les précédents commentaires, il n'est pas nécessaire de me remercier.

    Le travail d'Aldo sur la double-shaduf mérite mieux. Aldo je suis depuis un certain temps et connaissent la valeur de ses recherches. Je suis un passionné dans son schéma de l'argile pour former le carré et ses recherches sur la science de Thales, comme je suis passionné à votre brillante théorie sur la construction de la Grande Pyramide de Chéops. Pour cette raison, je vais faire tout ce qui est en mon pouvoir pour promouvoir et soutenir à la fois votre travail.

    Merci de laisser ce commentaire et ont tourné votre attention sur Mark, un jeune garçon de 16 ans, qui a une passion pour la science, les mathématiques et l'informatique et possède une grande capacité intellectuelle et les ressources humaines.

    Bien amicalement
    Annarita

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  22. E la riconoscenza è un valore importantissimo troppo spesso dimenticato anche in altri campi e settori...

    Questo pensiero è bellissimo, Marco. Sono felice che tu appartenga a quel genere di persone che sanno apprezzare i veri valori della vita. Ma tutto ciò non è una novità per me:)

    Un salutone.

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  23. Traduco per gli amici italiani l’importante commento dell’Architetto Jean-Pierre Houdin:

    Ciao Annarita
    Ciao Aldo

    Grazie per la pubblicazione sul Blog. Aldo ha fatto un lavoro molto approfondito sull’argomento del doppio shaduf. Sembra evidente che gli antichi Egizi sono arrivati a questa soluzione dopo aver sperimentato molte possibilità offerte dall’assemblaggio del legno e della corda. La fabbricazione delle corde implica la nozione di torsione tra i fili di canapa ( per l’Egitto dell’epoca) che ha dato naturalmente le idee circa l’uso e l’utilizzazioni di queste corde o funi, accorciare una distanza tra due punti era una delle utilizzazioni più logiche. I carpentieri navali per “cucire” le navi, e i marinai Egizi per rafforzare gli scafi delle navi in caso di maltempo, hanno ampiamente applicato questo principio ( la torsione delle corde). Anche, una naturale evoluzione è stata quella di “giocare” con dei pesi e dei bracci di leva, dando origine al concetto di contrappeso, che ha condotto all’idea dello Shaduf, la sperimentazione pratica che ha fatto evolvere le tecniche.

    In quanto al lavoro di Aldo sul mattone e il diagramma di argilla è una ipotesi propositiva molto interessante. Sono fiducioso che Aldo potrebbe aver elaborato una teoria che potrebbe benissimo appartenere ad un pensiero dei popoli di quell’epoca.

    L’idea che il mattone, elemento intrinsecamente ripetitivo ed essenzialmente con dimensioni determinate da un ragionamento logico sia alla base di questa teoria, è molto seducente perché si inserisce molto bene nella vita quotidiana di questi popoli.

    La “manipolazione” empirica di questi mattoni da parte di quei popoli nel creare delle forme primarie ha generato delle riflessioni sulle qualità “geometriche” indotte, che alla fine si sono tradotte in una ricerca del rapporto tra la forma primaria (il mattone di una dimensione definita) e lo sviluppo di una regola algebrica.

    Questo mi sembra molto possibile nel contesto di una uscita dalla preistoria.

    Ringrazio anche Marco per i suoi commenti al mio lavoro sulla piramide di Cheope…è vero che ho sviluppato la mia teoria praticamente in diretta, non esitando a farla evolvere via via che procedevo sul mio terreno. Tutto questo lavoro di miglioramento l’ho portato avanti con una costante: rendere questa mia Teoria più semplice,più logica e più in sintonia con l’epoca. Come direbbe un bravo cuoco: “Togliere il grasso per mantenere solo il meglio.

    Gli Egizi erano persone dotate di una notevole intelligenza con ragionamenti che non erano ancora stati “contaminati” da accumuli di problematiche/soluzioni che nelle nostre società finiscono molto spesso per deformare il nostro approccio alla soluzione di un problema. “ Perché far tutto complicato quando si può fart tutto più semplice”… Dovremmo riflettere…

    Gli Egizi avevano ancora una “freschezza intellettuale” è questo che non gli ha impedito di costruire, con relativa facilità, queste Meraviglie che sono le piramidi.

    Questo è quello che “noi” non comprendiamo e fa si che “noi” neghiamo a questi uomini un’abilità nel saper fare strordinaria.

    Non c’è alcun Mistero nella costruzione delle piramidi, solo la “nostra” incompentenza a comprendere una intelligenza che a “noi” è pervenuta nel cosrso dei millenni sotto la forma di un realtà che abbiamo sotto i nostri occhi.

    Da oltre 12 anni cerco di avvicinarmi al pensiero dei miei antichi colleghi…e penso adesso di cominciare a “capire”….

    Molto amichevolmente

    Jean-Pierre

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  24. Grazie, Aldo, per aver tradotto il prezioso commento di Jean-Pierre. Lo avrei fatto personalmente, nonostante il mio cattivo francese, ma non ne ho avuto il tempo...perché qui al mare i ritmi sono tutti alterati.

    Per fortuna, ci sei tu.

    A presto!
    Annarita

    RispondiElimina
  25. Annarita cara, la fortuna è reciproca!

    La fortuna è anche di chi passando qui da te può avere il privilegio di leggere opere scientifiche che da altre parti se le sognano o forse meglio, non arrivano a comprenderle.

    Bene, adesso che con grande gioia e sorpresa, sono stato promosso sul campo dall’Architetto Jean-Pierre Houdin ci sentiremo ancora per i prossimi anni…..vero?

    Anzi, ci sentiremo presto quando questo mio lavoro fatto in collaborazione con Jean-Pierre, sarà pubblicato a breve sul Blog Pyramidales di Marc Chartier.

    Un caro Saluto a tutti, un Grazie ancora a Jean-Pierre e un Abbraccio ad Annartita

    Aldo

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  26. Caro Aldo, il riconoscimento per il tuo lavoro da parte dell'Architetto Jean-Pierre Houdin è qualcosa di enormemente importante, ma io avrei continuato a sostenerti e a pubblicare i tuoi lavori comunque, come ben sai.

    Ci sentiremo presto per la pubblicazione su Pyramidales e la segnaleremo con un altro post.

    Un abbraccio.
    Annarita

    RispondiElimina

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